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'La Strada della Vita: a 20 Anni un Cantiere, a 30 un Miraggio?' di Lorenzo Manfredini

2/10/2023

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Ah, la dolce età di vent’anni, quando il mondo è un libro aperto e la strada della vita sembra un’autostrada dritta e senza ostacoli. Ma attenzione, giovani viandanti! Non lasciatevi ingannare dal miraggio della libertà senza limiti, perché la strada, quella vera, bisogna costruirla ora, con pazienza e sudore, mattone su mattone. A trent’anni potrebbe essere tardi, e trovarsi davanti un sentiero incolto e pieno di sassi non è certo una passeggiata.

La Difficile Scelta del Futuro: Un Bivio Senza Cartelli
In un mondo che ci bombarda di stimoli, scegliere la propria strada è un’impresa degna di Ulisse. Da ogni parte arrivano richiami seducenti: il canto delle sirene del divertimento, il richiamo dell’ozio, la promessa di un futuro sempre rimandato a domani, dopodomani, chissà quando.

Gli Anni Sabbatici: La Patente del Destino
“La patente? C’è tempo”, si dice. “Lo studio? Adesso ci penso”, si promette. “Il corso? Non è il momento”, si rimanda. E così, tra un “poi” e un “dopo”, il tempo scivola via come sabbia tra le dita, e la strada, quella vera, rimane un miraggio lontano.

Il Tempo Buttato: Il Peccato Capitale del Terzo Millennio
Oh, quanto è amaro il rimpianto per il tempo buttato! Quel tempo che non torna più, trascorso in feste fino all’alba, in giornate di pigrizia, nell’illusione che la vita sia un eterno divertimento senza conseguenze. Ma la realtà, ahimè, è ben diversa.

La Malaeducazione alla Sopravvivenza: Un Biglietto di Sola Andata
E così, mentre si asseconda il divertimento notturno e la pigrizia diurna, si coltiva una malaeducazione alla sopravvivenza, un’ignoranza di ciò che la vita significa davvero. E il risveglio può essere crudele, quando ci si ritrova, a trent’anni, senza una strada, senza un percorso, senza una meta.
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In Conclusione: Costruire la Strada, Non Sognarla
Giovani viandanti, non lasciatevi sedurre dal canto delle sirene del divertimento effimero e dell’ozio ingannevole. Costruite la vostra strada ora, con coraggio e determinazione, perché la vita non aspetta. E ricordate: la strada non si sogna, si costruisce, passo dopo passo, con le proprie mani.
E ora, avanti! La strada vi aspetta, pronta ad essere percorsa con gioia e consapevolezza. Non perdete tempo, il futuro è ora!
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'Lapnea come Veicolo Educativo: il Progetto di Mattia Malara' di Lorenzo Manfredini

29/9/2023

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In un'epoca in cui gli studenti sono sovraccarichi di informazioni e stress, la ricerca di tecniche innovative e benefiche per il loro benessere psicofisico è più attuale che mai. Tra le iniziative emergenti, spicca il progetto organizzato dalla Società Sportiva 'Lapnea' e da Mattia Malara, campionessa di apnea e istruttrice di Apnea KAD (Kids as Dolphins), supportato dalla Compagnia San Paolo di Torino.

Il Contesto
Nella chiacchierata condotta con la giornalista Chiara Sandrucci del Corriere della Sera, si è discusso dell'efficacia delle varie iniziative introdotte nelle scuole, da quelle più tradizionali come lo yoga e la difesa personale, fino a proposte più innovative come l'apnea.

Il Progetto Apnea KAD
Grazie all'associazione di Apnea guidata da Malara, ben 350 ragazzi delle scuole medie e superiori avranno l'opportunità di sperimentare i benefici dell'apnea, che include:
  1. Esercizi di Respirazione: Per gestire lo stress e migliorare la concentrazione.
  2. Esercizi di Immaginazione: Potenziare la visualizzazione del successo.
  3. Feedback Positivo: Riconoscere e valorizzare i progressi.
  4. Esercizi di acquaticità e apnea: Sviluppare concentrazione e fiducia attraverso l’apnea e giochi in acqua
  5. Attività di Gruppo: Promuovere la collaborazione tra i ragazzi.

I Benefici
Oltre ai vantaggi immediati, il progetto Apnea KAD serve come metafora di un nuovo modello di istruzione, attento alle esigenze individuali e collettive. Gli studenti potranno acquisire autocontrollo, pensiero critico, capacità organizzativa, gestione dello stress e della ansia, e una maggiore padronanza di sé.
Per gli insegnanti, i benefici si estendono alla gestione dello stress e del burnout, alla promozione di un approccio più personalizzato all'insegnamento e all'integrazione delle varie pratiche innovative.

Possibili Correlazioni
Il modello proposto da 'Lapnea' può offrire spunti preziosi per la scuola di oggi, sempre più chiamata a gestire situazioni di stress, ansia, burnout e dispersione scolastica. La personalizzazione dell'insegnamento, assicurata dal rapporto di 1 a 6/8 tra istruttore e allievi nel progetto Apnea KAD, può rappresentare un valido esempio da seguire.

Riflessioni Finali
La scuola deve sapersi adattare e rispondere alle crescenti esigenze dei nostri tempi, caratterizzati da rapide evoluzioni e crisi continue. L'apnea, con la sua enfasi sulla respirazione, l'autodisciplina, il controllo, la visualizzazione e il feedback positivo, offre un modello affascinante e concreto da esplorare, per una educazione più umana, personalizzata e in sintonia con le sfide attuali.

Il progetto di Malara rappresenta, in questa prospettiva, un esempio lampante di come  tecniche e contesti innovativi possono essere integrate con successo nel mondo dell'istruzione, contribuendo alla crescita e al benessere di studenti e insegnanti.
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'Il Turnover al Lavoro: Un Carosello senza Fine? L'Arte del Cambiare con Arte' di Lorenzo Manfredini

27/9/2023

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Oggi apriamo un capitolo bizzarro e ironico sull'eterno carosello del turnover al lavoro. Con un pizzico di sarcasmo, un grammo di riflessione e una spruzzata di realismo, prendiamoci un momento per scrutare l’animata danza dei cambiamenti repentini in azienda, del desiderio frenetico di crescita e dei climi talvolta improbabili nei quali ci ritroviamo immersi. Il tutto condito con quel tocco di lassismo e deresponsabilizzazione che lascia, ammettiamolo, piuttosto di stucco.

Fase 1: Cambiamenti Repentini e Climi Impossibili
Le aziende, oggi più che mai, appaiono come palcoscenici su cui si consuma un incessante balletto di entrate e uscite. Il sipario si alza, e ecco che il danzatore del turnover esegue un perfetto grande salto, proiettato dalla mancanza di possibilità di crescita, da un clima aziendale a tratti sahariano, fino ad atterrare delicatamente nel dolce abbraccio di una nuova opportunità lavorativa. Ma attenzione, amici! Qui la musica non smette mai di suonare, e il balletto continua, in un perpetuo e affascinante vortice di cambiamenti.

Fase 2: La Perdita di Identità con il Brand
Tra un passo del gatto e un arabesco, emerge un’altra delicata sfumatura: la perdita di identità con il brand dell’azienda. La connessione emotiva con l’ente per cui si lavora, quella linfa vitale che alimenta passione e dedizione, si sfilaccia come un delicato tutù sottoposto a troppi piegamenti e sollevamenti. Ecco allora che il danzatore, sentendosi ormai estraneo nel proprio palcoscenico, esegue un’ultima giravolta alla ricerca di nuovi orizzonti.

Fase 3: Il Desiderio di Welfare e Crescita
Oh, come brilla l’oro del welfare aziendale nelle aspirazioni dei nostri agili ballerini! Eppure, in questo frenetico valzer del cambiamento, la domanda sorge spontanea: “Stiamo davvero cercando un posto migliore, o inseguiamo l'irraggiungibile chimera della perfezione lavorativa?” E ancora, “Abbiamo fatto i nostri compiti, ci siamo guardati dentro? Abbiamo investito in corsi di aggiornamento o formazione?”

Fase 4: La Ricerca di un Nuovo Inizio
Forse, tra un salto e l'altro, tra le pieghe di un curriculum ben redatto, il segreto è proprio questo: la consapevolezza. La consapevolezza che, sì, si può e si deve cercare il meglio per sé, ma che il “meglio” è un concetto tanto sfuggente quanto un perfetto giro di giostra. E che, a volte, più che con un coach o un counselor, dobbiamo confrontarci con la realtà nuda e cruda, con un assistente sociale o semplicemente con noi stessi.
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Fase 5: Conclusione
In questa ironica rapsodia sul turnover, il messaggio forse è chiaro: il cambio è vitale, lo slancio verso il nuovo è stimolante, ma attenzione a non trasformare la danza del lavoro in un perpetuo carosello, in cui la meta diventa più importante del viaggio stesso. In questo bizzarro balletto, prendiamoci un momento per fermarci, ascoltare la musica e assaporare ogni passo, prima di lanciarci verso il prossimo giro di danza.
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'Me ne prendo la responsabilità... O forse no?' di Lorenzo Manfredini

26/9/2023

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Ah, la dolce illusione del prendersi la responsabilità! Quante volte l'abbiamo sentito dire, in televisione, sui social network e nei corridoi aziendali. Un mantra ripetuto con nonchalance, una formula magica che sembra risolvere ogni problema, come un aspirapolvere delle coscienze che cancella ogni colpa con un soffio di parole. “Me ne prendo la responsabilità”, un fraseggio cosparso d’argento, ma che spesso nasconde un nucleo di piombo.
Immaginatevi un bel palcoscenico virtuale: qui vediamo personalità televisive, influencer e responsabili d'azienda, pronti a sparare notizie, opinioni e commenti con la stessa leggerezza con cui si lancia una piuma al vento. E quando la piuma, trasportata da raffiche impetuose, colpisce dove non dovrebbe? Nessun problema! “Me ne prendo la responsabilità”, dicono, con un sorriso smagliante e un battito di ciglia incantatore.

Sparare e Poi...Rincarare!
Ma attenzione, qui non finisce la storia. Quando la responsabilità dichiarata non si trasforma in un vero pentimento, né in un'azione concreta di riparazione, ecco che i nostri protagonisti rincarano la dose, irrancidendo l'atmosfera virtuale con ulteriori dichiarazioni e giustificazioni. La responsabilità, in questo teatro delle ombre, diventa un paravento, un'illusione ottica che nasconde l'inazione e la mancanza di riflessione reale.

Livelli Multipli: Cosa Significa Veramente?
Ricordiamo, cari lettori, che assumersi la responsabilità opera su diversi piani. A livello personale, implica accettare le conseguenze delle proprie azioni. A livello professionale, è il portare sulle proprie spalle il peso di progetti e compiti, mentre a livello sociale ed etico, è l’impegno attivo nelle questioni di comunità o società.
Ma che cosa dovrebbe davvero accadere perché il 'me ne prendo la responsabilità' acquisti un vero valore? Dovremmo attraversare i vari strati del sentire, emozionarsi, pensare, immaginare, muoversi, comportarsi, relazionarsi e assumere nuovi ruoli. Un viaggio complesso, in cui ogni passaggio richiede onestà, coraggio e determinazione.
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Il Vero Cambiamento
Immaginiamo un mondo in cui, pronunciando quella magica frase, si innescasse un processo di trasformazione reale. In cui sentirsi responsabili diventasse la chiave per un cambio di prospettiva, un'opportunità per riflettere profondamente sui propri errori, apprendere da essi e intraprendere un nuovo cammino. Non un comodo rifugio retorico, ma un ponte verso un autentico miglioramento personale e collettivo.
In un'epoca in cui le parole volano leggere come piume, è ora di dare peso al nostro impegno, trasformando la responsabilità dichiarata in responsabilità vissuta. Solo allora il “me ne prendo la responsabilità” diventerà un atto di coraggio e crescita, e non un semplice eco nel vento dell’ipocrisia contemporanea.
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'Passaggi Generazionali: La Danza della Vita e dei Ruoli Familiari' di Lorenzo Manfredini

25/9/2023

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La vita è un continuo flusso di cambiamenti, un susseguirsi di generazioni che si passano il testimone, di ruoli che si evolvono e di esperienze che si accumulano. Ma cosa succede quando il testimone viene passato in modo inaspettato? Quando il pilastro della famiglia, colui che è sempre stato "disponibile", si trova improvvisamente in difficoltà?

A volte, paradossalmente, non è il membro più anziano o il più fragile a chiedere aiuto, ma proprio colui che ha sempre sostenuto gli altri. La malattia può colpire in modo imprevedibile, lasciando la famiglia attonita. E se la malattia stessa è un duro colpo, la burocrazia, l'assistenza e le decisioni da prendere possono essere altrettanto travolgenti.

In questo vortice di emozioni e decisioni, i figli si trovano spesso a dover correre ai ripari. Devono affrontare non solo le sfide pratiche, come la ricerca di strutture sanitarie o la gestione di questioni legali, ma anche i fantasmi del passato. Vecchi rancori, incomprensioni e aspettative non realizzate possono riemergere, complicando ulteriormente la situazione.

Ma in mezzo a tutto questo caos, c'è anche l'opportunità di riscoprire e rafforzare i legami familiari. I figli, pur confrontandosi con le difficoltà, possono rivedere il valore dei rapporti passati, sia quelli belli che quelli difficili. E, entrando in un nuovo ruolo, possono anche liberarsi da vecchi sensi di colpa e rigenerare le loro vite.

Affrontare questi cambiamenti richiede una visione olistica. Prendere le distanze, vedere le cose con un nuovo distacco e dare un nuovo significato alle esperienze vissute. La vera sfida è rinnovare il proprio modo di vedere la vita, mettendo da parte rabbia e rimpianti, e trovare la forza per andare avanti, accettando e abbracciando i nuovi passi che la vita ci presenta.
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In conclusione, i passaggi generazionali sono inevitabili, ma come li affrontiamo dipende da noi. Con consapevolezza, amore e sostegno, possiamo navigare attraverso le tempeste e trovare un nuovo equilibrio, celebrando la bellezza e la complessità della vita familiare.
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"Colori dell'Anima: Un Weekend Spettacolare di Crescita ed Evoluzione al Master M16 in Coaching e Counseling" di Lorenzo Manfredini

25/9/2023

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Un inizio esplosivo e colorato ha segnato l'avvio del Master M16 in Coaching e Counseling, un'avventura straordinaria che promette di essere una pietra miliare nel percorso di crescita personale e professionale dei partecipanti. Immaginate una tela bianca, su cui vengono versati vividi colori rappresentanti i pilastri del coaching e del counseling: ascolto empatico, comunicazione efficace, tecniche di colloquio e le innumerevoli sfide che la vita presenta in ogni suo angolo, dalla casa alla scuola, dalla palestra all’azienda.

Come in un quadro impressionista, i colori si mescolano e interagiscono, formando un’immagine coerente e armoniosa. Ogni partecipante ha contribuito con il proprio unico colore, dando vita a un capolavoro collettivo di apprendimento e condivisione. La sala comune, la piscina, e gli altri spazi dedicati hanno visto fiorire connessioni autentiche, riflessioni profonde e un rinnovato senso di fiducia e padronanza.

Il teatro della comunicazione si è svelato nella sua autenticità più profonda, diventando uno specchio in cui riflettere le potenzialità e le aspirazioni di ciascuno. Questa preziosa metafora ha enfatizzato ciò che un Master come questo aspira ad offrire: non solo lo sviluppo di competenze tecniche e comunicative, ma la creazione di un ambiente fecondo in cui nutrire e coltivare la crescita personale in tutte le sue sfaccettature complesse.

L'intimità creata in questo weekend straordinario ha rafforzato la comprensione dell'importanza del sentire, dell'ascolto attivo delle proprie emozioni e del valore inestimabile dell'immaginazione, del movimento, e dell'analisi dei comportamenti e dei ruoli nelle relazioni. Le sfide affrontate e superate hanno aperto nuove porte di consapevolezza, facendo emergere la bellezza della continua evoluzione personale.

Con il cuore colmo di gratitudine e l'animo rinvigorito dall'energia condivisa, il gruppo è pronto a procedere in questo viaggio di scoperta e crescita. La tela, ora ricca di colori vibranti, racconta storie di resilienza, empatia e trasformazione, testimoniando l'impegno condiviso nel favorire il nutrimento autentico delle persone e delle professioni.
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Procediamo insieme, con la certezza che questo Master sarà un faro luminoso nel percorso di evoluzione di ogni partecipante, una guida sicura verso la scoperta del proprio potenziale infinito e il raggiungimento di una profonda armonia interiore. Grazie a tutti per aver reso possibile questo inizio magnifico. La nostra avventura è appena cominciata, e il futuro è ricco di promesse luminose.
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' Da uno Stato di Palude Emotiva alla Riscoperta di Sé' di Lorenzo Manfredini

19/9/2023

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Percorsi di Riflessione e Azione
L'universo emotivo dell'essere umano è vasto e complesso. A volte, gli eventi traumatici come un lutto, la solitudine prolungata o la mancanza di un amore condiviso possono sconvolgere questo universo, portando la persona a sentirsi come se fosse intrappolata in una palude emotiva. L'ansia, la depressione e la stanchezza possono peggiorare la situazione, rendendo la palude ancora più densa e difficile da attraversare.
Marco, per esempio, è cresciuto in una famiglia in cui l'assenza dei genitori era palpabile. Loro, impegnati in lavori gravosi e lunghi, gli hanno trasmesso il valore del sacrificio, ma, al contempo, la mancanza di affetto e attenzione. Questa assenza ha fatto sì che Marco, ora adulto, cercasse continuamente affetto e riconoscimento negli altri, in un tentativo di colmare un vuoto lasciato dal passato.
Ma come può Marco, o chiunque si trovi in una situazione simile, trovare una via d'uscita da questa palude emotiva? Come può riemergere e ritrovare la gioia di vivere? Esploriamo alcune domande utili per riflettere e trovare soluzioni.
Un Viaggio nel Passato: Capire le Origini
  • Quando pensi a questo vuoto interiore, ci sono momenti specifici della tua infanzia che emergono?
  • Hai dei ricordi legati alla mancanza di affetto o attenzione che possono aver dato origine a questi sentimenti?
  • Riesci a identificare un momento particolare in cui hai iniziato a sentire questa sensazione di smarrimento?
Pensieri ed Emozioni del Presente: Analizzare il Qui e Ora
  • Quali pensieri ti assalgono quando senti la mancanza di affetto o attenzione?
  • Come potresti descrivere le emozioni che provi in relazione a questa situazione?
  • Ci sono credenze profonde o convinzioni che rinforzano questi sentimenti?
Comportamenti Odierni: Le Ripercussioni Visibili
  • Come ti comporti quando questi sentimenti diventano intensi?
  • Le persone intorno a te hanno notato questi comportamenti? Come reagiscono?
  • Ci sono situazioni o eventi scatenanti che accentuano questi comportamenti?
Azioni per il Cambiamento: Dalla Riflessione all'Azione
  • Se potessi immaginare un modo per riconnetterti con te stesso e guarire da queste ferite, come sarebbe?
  • Esistono pratiche o attività che ti danno pace? Come potresti integrarle nella tua vita?
  • Considerando il tuo passato, presente e futuro, quale passo potresti compiere oggi per avvicinarti a un cambiamento positivo?
Conclusione
La chiave per riemergere dalla palude emotiva non è negare il passato, ma accettarlo e imparare da esso. Attraverso una profonda riflessione guidata dalle domande sopra elencate, è possibile trovare la forza e le risorse per cambiare e ricominciare. Ciò potrebbe includere l'apertura verso nuove relazioni, l'abbraccio delle piccole gioie quotidiane o l'introduzione di nuove pratiche che diano pace e centratura.
Trovare la strada per uscire dalla palude emotiva richiede tempo, pazienza e, spesso, il supporto di professionisti. Ma con la giusta riflessione e azione, è possibile ritrovare la gioia e la soddisfazione nella vita.
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'Dall'Apnea ai Primi Tuffi: La Magia dell'Acquaticità Neonatale' di Lorenzo Manfredini

15/9/2023

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Sono sempre estremamente felice e onorato quando vedo le passioni trasformarsi in opere concrete. Oggi, ho il grande piacere di condividere con voi il libro di una mia ex corsista, Maria Letizia Trento, dal titolo "Primi tuffi e acquaticità neonatale".
Con anni dedicati all'apnea e alla formazione degli apneisti, ho sempre riconosciuto l'acqua come un elemento che unisce, insegna e offre opportunità. Questo libro lo dimostra ancora una volta: i neonati, condotti dalle mani esperte delle loro mamme e papà - veri e propri istruttori delle nuove vite - scoprono il magico mondo dell'acqua, un elemento di cui, in un certo senso, conservano un'antica e vivida memoria.
Dal semplice gioco dell'"aeroplanino" al divertente "zoo", Maria Letizia guida i genitori attraverso un viaggio di esplorazione e scoperta, offrendo preziose informazioni tecniche, esercizi pratici e aneddoti avvincenti.
Se, come me, condividete un amore profondo per l'acqua e per la formazione attraverso essa, vi invito caldamente a immergervi nelle pagine di questo libro. Sarà un tuffo nella felicità, nella curiosità e nel puro piacere dell'acquaticità neonatale.
Complimenti, Maria Letizia, per questo meraviglioso contributo al mondo dell'acquaticità e per il tuo impegno nel portare avanti la passione che entrambi condividiamo.
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'Gli Amori In-Finiti: Dall’Impossibilità alla Rinascita Creativa' di Lorenzo Manfredini

14/9/2023

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Introduzione
Gli amori in-finiti, quegli amori che nonostante il tempo e i tentativi non trovano concretizzazione, sono stati per secoli oggetto di poesie, canzoni, e svariate forme d'arte. Ma cosa succede quando ci ritroviamo immersi in una di queste storie? La storia d'amore non ha spiccato il volo, ma come fare per evitare che anche noi, come individui, non facciamo lo stesso? La risposta potrebbe risiedere non nella fine dell'amore, ma nel suo potere trasformativo.
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La Generatività delle Domande
Dall'amore mancato nascono innumerevoli domande. "Perché non ha funzionato?", "Che cosa ho sbagliato?", "E ora?". Queste domande, pur dolorose, possono diventare il terreno fertile da cui germogliano nuove idee, aspirazioni e sogni. La ricerca di risposte può diventare un viaggio interiore, un'opportunità di introspezione che, se affrontato con coraggio, può rivelarsi un punto di svolta.

Le diverse scuole psicologiche offrono approcci unici alla comprensione delle esperienze umane. Ecco come potrebbero rispondere alle domande in chiave psicodinamica, cognitivo comportamentale e gestaltica:
Psicodinamica:
  1. "Perché non ha funzionato?": Questa domanda potrebbe essere esplorata esaminando le dinamiche inconscie, i conflitti interni e le esperienze passate del soggetto. Forse ci sono schemi ricorrenti derivanti dall'infanzia o traumi passati che influenzano la capacità di costruire relazioni sane.
  2. "Che cosa ho sbagliato?": L'approccio psicodinamico esaminerebbe la colpa e la vergogna, spesso legate a esperienze e dinamiche familiari precedenti.
  3. "E ora?": Si incoraggerebbe il paziente a riflettere sulle sue esperienze passate e a comprendere come queste influenzano le sue scelte e reazioni attuali, facilitando quindi una maggiore autoconsapevolezza e crescita.
Cognitivo Comportamentale:
  1. "Perché non ha funzionato?": La terapia Cognitivo Comportamentale suggerirebbe di esaminare i pensieri, le credenze e i comportamenti che potrebbero aver contribuito all'esito della relazione. Cosa pensava e faceva la persona che potrebbe aver influenzato la situazione?
  2. "Che cosa ho sbagliato?": Questo approccio analizzerebbe le distorsioni cognitive, come l'etichettatura eccessiva o la generalizzazione eccessiva, che potrebbero portare a conclusioni affrettate o autocondanna.
  3. "E ora?": La terapia Cognitivo Comportamentale proporrebbe strategie concrete per modificare i pensieri negativi e i comportamenti autodistruttivi, promuovendo un cambiamento positivo e costruttivo.
Gestaltica:
  1. "Perché non ha funzionato?": La terapia Gestalt incoraggerebbe l'individuo a vivere "qui e ora", esplorando i sentimenti e le emozioni attuali riguardo alla relazione. Attraverso esercizi come "la sedia vuota", la persona potrebbe confrontarsi con parti di sé o con l'altra persona per ottenere una comprensione più profonda.
  2. "Che cosa ho sbagliato?": Questa domanda sarebbe affrontata esplorando le parti negate o non accettate di sé, incoraggiando l'auto accettazione e la consapevolezza.
  3. "E ora?": In Gestalt, la persona sarebbe incoraggiata a riconoscere le sue necessità non soddisfatte e a esplorare modi per soddisfarle nel presente, promuovendo una maggiore integrazione e completezza.

La Nuova/Vecchia Libertà
Riconoscere l'impossibilità di un amore può, paradossalmente, liberare una persona. Ecco che torna la libertà di essere uno, la libertà di riscoprire se stessi al di fuori della relazione. È come ritrovare una vecchia amica, la propria essenza, e renderla protagonista di nuove avventure.

Vediamo come ogni scuola potrebbe interpretare e gestire la situazione appena descritta:
Psicodinamica:
Elena ha sempre avuto un rapporto difficile con suo padre, sentendosi spesso trascurata e non amata. Quando la sua relazione di lungo termine con Marco termina, si ritrova a riflettere sulle ragioni del loro distacco. Attraverso la terapia psicodinamica, Elena realizza che ha cercato in Marco la figura paterna che sentiva di aver perso. La fine della relazione diventa per Elena un'opportunità per elaborare il dolore legato alla sua infanzia e riconoscere le proprie ferite interne, permettendole di riscoprire se stessa al di fuori di quel bisogno non soddisfatto.
Cognitivo Comportamentale:
Massimo era ossessionato dall'idea che non fosse abbastanza per la sua partner e che avrebbe sicuramente fatto qualcosa di sbagliato per portare alla fine della relazione. Attraverso la terapia Cognitivo Comportamentale, ha imparato a sfidare questi pensieri automatici e a riconoscere le distorsioni cognitive che influenzavano la sua autostima. Col tempo, ha capito che l'impossibilità dell'amore non era una riflessione diretta del suo valore, ma piuttosto delle dinamiche complesse della relazione. Questa consapevolezza gli ha permesso di riscoprire sé stesso e il suo valore intrinseco.
Gestaltica:
Beatrice si sentiva incompleta e persa dopo la fine della sua relazione. In terapia Gestalt, è stata invitata a dialogare con "due sedie vuote", rappresentando da una parte la Beatrice innamorata e dall'altra la Beatrice indipendente. Attraverso questo esercizio, ha riconosciuto e accolto le diverse parti di sé, capendo che l'amore per sé stessa era sempre stato lì, solo temporaneamente oscurato dalla relazione. Ciò le ha permesso di riconnettersi con la sua essenza e di avventurarsi in nuovi percorsi con rinnovata autenticità e consapevolezza.

Essere Proattivi nelle Relazioni
La proattività nelle relazioni non è semplicemente l'attività di cercare nuovi legami. È un atteggiamento, una mentalità. Significa prendere in mano le redini della propria vita emotiva, costruire legami su basi solide, comunicare con chiarezza, e, soprattutto, essere pronti ad accettare ed elaborare ogni risultato, positivo o negativo.

La Nuova Missione
Guardare avanti richiede coraggio, soprattutto quando ci si trova a fronteggiare un passato doloroso. Tuttavia, ogni fine porta con sé l'eco di un nuovo inizio. Questo inizio può essere visto come una nuova missione: riscoprire il piacere delle piccole cose, riapprendere l'arte della curiosità, immergersi in nuove esperienze che arricchiscono l'anima e la mente.
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Conclusione
Se un amore in-finito può lasciare una cicatrice, può anche aprire una porta a una prospettiva rinnovata. Sì, la prospettiva d'amore potrebbe sembrare lontana, ma una nuova prospettiva sulla vita, sulle relazioni, sulla crescita personale, è sempre all'orizzonte. E questa, in effetti, potrebbe essere la più grande lezione degli amori in-finiti: la capacità di trasformare il dolore in una forza propulsiva verso nuovi orizzonti.
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'Le Mille Facce dell'Amore: Una Riflessione sulle Nostre Valutazioni Sentimentali' Di Lorenzo Manfredini

13/9/2023

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​L'amore, quel potente sentimento che ha ispirato poesie, canzoni, romanzi e film, è davvero una forza misteriosa e complessa. Ma come lo valutiamo realmente? Che cosa ci spinge ad amare? E come questi fattori influenzano le nostre relazioni nel breve, medio e lungo periodo? Queste sono domande che meritano una profonda riflessione.
Istantaneità dell'Istinto e la Forza del Sesso
La prima scintilla che spesso accende una relazione è quella dell'attrazione fisica. Il nostro istinto ci spinge verso persone che troviamo attraenti, e il sesso può essere un potente motore di questa attrazione iniziale. È un legame primitivo, spesso alimentato da una potente chimica che può oscurare la razionalità. Nel breve periodo, questo può portare a intensi legami passionati, ma può essere volatile se si basa esclusivamente sull'attrazione fisica.
L'Affetto: Il Calore di un Abbraccio Familiare
L'affetto, che può derivare dall'amicizia o da un profondo legame emotivo, rappresenta un altro aspetto dell'amore. Questa forma di amore ha una forza duratura e può crescere nel tempo, soprattutto quando viene nutrito dalla comprensione, dal rispetto e dalla fiducia reciproca. Mentre l'attrazione fisica può svanire, l'affetto ha il potere di durare.
L'Inerzia dell'Abitudine: Un Comfort Ingannevole
Con il tempo, alcune relazioni possono diventare routine. L'abitudine, pur essendo una forza confortante, può anche diventare una trappola. Quando le coppie rimangono insieme "perché è sempre stato così", possono perdere la scintilla e il desiderio di crescere insieme. Questo può portare a una stasi nel medio e lungo periodo.
Condivisione di Tempo e Piacere: L'Importanza della Crescita Comune
L'amore prospera quando due persone condividono interessi, passatempi e momenti di gioia. La condivisione di tempo e piacere consente di creare ricordi insieme, rafforzando il legame e permettendo alla relazione di fiorire.
Trappole dell'Amore: Quando Dire Basta
Nonostante l'amore abbia molte belle facce, presenta anche delle trappole. La dipendenza emotiva, la gelosia, o rimanere in una relazione per paura della solitudine sono alcune delle trappole in cui è facile cadere. Riconoscere questi segnali e avere il coraggio di dire "basta" quando una relazione diventa tossica è essenziale per il nostro benessere emotivo.
In Conclusione
L'amore è un mosaico complesso di emozioni, desideri e decisioni. Mentre la passione e l'attrazione possono accendere la fiamma, l'affetto, la comprensione e la condivisione di esperienze la mantengono viva. È essenziale riflettere sulle nostre valutazioni sentimentali e riconoscere sia le bellezze che le trappole dell'amore. Solo attraverso questa consapevolezza possiamo sperare di costruire relazioni autentiche e durature.
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    25/26/ Novembre  

    M16 3 INCONTRO:
    "Falso e Vero Sé: Maschere, Limiti e Movimenti Emergenti"
    con Giuseppe De Felice e lo staff di UP STEP

    Il viaggio verso l'autenticità è un percorso che tutti meritiamo di intraprendere. Se ti senti chiamato a esplorare questo cammino, ti invitiamo a unirti a noi il 25/26 Novembre all'Hotel Olimpia di Montegrotto Terme. Qui, discuteremo ulteriormente di questi concetti e introdurremo le chiavi gestaltiche per navigare al meglio questi tempi turbolenti. Non perdere questa opportunità per diventare la versione migliore di te stesso.
    E a te, quale maschera ti pesa di più? E se potessi liberartene, come cambierebbe la tua vita? Riflettici e parliamone al prossimo incontro.
    Programma Indicativo

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    PROGRAMMA INDICATIVO:
    1. Introduzione al Concetto di Falso e Vero Sé:
    Come riconoscere e distinguere tra il nostro Falso e Vero Sé.
    2. Esplorazione delle Maschere:
    L'origine psicologica delle maschere: perché le adottiamo? Tecniche di auto-osservazione per identificare e comprendere le proprie maschere.
    3. Confrontarsi con i Limiti e le Sfide:
    L'importanza di riconoscere i propri limiti per una crescita autentica. Come le maschere possono diventare barriere alla realizzazione di sé. Strategie per superare questi limiti, abbracciando la vulnerabilità e la resilienza.
    ​4. Movimenti Emergenti e Riconnessione con il Vero Sé:
    Il processo di spogliarsi delle maschere e riscoprire la propria autenticità. Tecniche gestaltiche per connettersi con il proprio Vero Sé. Esercitazioni pratiche e dinamiche di gruppo per facilitare la comprensione e l'esperienza diretta dei concetti.
    ​Dettagli Pratici:
    Data:
    25/26 Novembre
    Luogo:
    ​Hotel Olimpia, Montegrotto Terme Per iscrizioni e ulteriori informazioni:
    Telefono: 328 7049684 Email: manfredinilorenzo@gmail.com

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