Ogni essere vivente per poter sopravvivere ha un suo equilibrio interno, quando subentrano degli stimoli esterni che tentano di cambiarlo mette in moto dei meccanismi endogeni per poter ritornare allo stato di equilibrio originario, questo si chiama equilibrio omeostatico in biologia; il concetto di equilibrio si può estendere più generalmente ad un sistema, possiamo dire che un sistema tende ad un equilibrio, questo equilibrio viene definito dinamico, ossia se perturbato da eventi esterni il sistema adotta i meccanismi che ha a sua disposizione per ristabilire questo stato di partenza.
Qualunque stimolo esterno che prova a cambiare il sistema generalmente non è il benvenuto, perché implica uno sforzo in termini di energia da parte del sistema per poter ritrovare l’equilibrio interno. L’energia è un bene prezioso e quindi tendenzialmente un sistema tenderà a utilizzare meno energia possibile per poter ottenere o mantenere l’equilibrio, quindi di primo impulso tenderà a riportare il suo stato interno all’equilibrio di partenza perché sarà meno dispendioso in termini di energia e lavoro che doversi riorganizzare internamente per potersi adattare ad una nuova situazione. Anche se spesso è un risparmio apparente, infatti a volte al sistema costa molta più energia tentare di ristabilire l’equilibrio originario che ricrearne uno nuovo, soprattutto se il vecchio sistema non è più molto funzionale al nuovo ambiente circostante.
Questo accade anche nei percorsi di crescita personale.
Il sistema persona tende a opporre consciamente o inconsciamente resistenza ai cambiamenti.
Le cosiddette RESISTENZE al cambiamento, ossia tutte quelle strategie, comportamenti, pensieri, frasi, sintomi fisici, che il corpo e la mente della persona adottano per auto sabotarsi nel proprio percorso di crescita personale.
Andiamo a vedere nel concreto alcuni esempi di resistenze:
Il non agire; succede anche a vuoi di aver programmato di andare a camminare la mattina e invece rimanete nel letto a cincischiare fino all’ultimo momento e quindi addio camminata mattutina?
Evitare: si tende ad evitare il cambiamento per esempio dimenticarsi di fare una determinata cosa programmata da tempo
Negatività: si tende a trovare tutte le caratteristiche negative che un dato cambiamento può portare alla propria vita o alla propria persona;
Disimpegno e demotivazione e procrastinazione
Controllare, è la tendenza a voler controllare nei minimi dettagli tutto il processo evolutivo, in maniera meticolosa e maniacale col solo esito di auto sabotarsi perdendo il reale motivo che ci spinge a fare una determinata zione perché troppo concentrati a controllarne tutti i passaggi.
Costruire delle vere e proprie barriere fisiche, un esempio personale molto calzante è quando prima di una sessione di crescita personale dove so che verrà toccata una tematica scottante per la mia persona inizio ad avere delle problematiche fisiche anche abbastanza evidenti, come febbre, dolori cervicali, e altri tipi di problematiche che apparentemente non hanno nessuna ragione d’essere e che tendenzialmente mi fanno rinunciare a partecipare a quel determinato evento che potrebbe portarmi ad un cambiamento nel mio percorso personale.
Scarsa predisposizione personale.
Questi sono solo alcuni esempi di Resistenze che si possono incontrare nel proprio percorso di crescita personale.
Che possono durare per fasi più o meno lunghe di tempo.
Cosa ci spinge a creare le resistenze al cambiamento e cosa può aiutarci a superarle?
Ci sono molti motivi che ci spingono a creare delle resistenze al cambiamento, personalmente quelli che più sento in risonanza con me sono:
-la paura dell’ignoto;
-la sicurezza della “zona di confort”;
-la paura del fallimento e il senso di inadeguatezza;
-la paura della morte, alcuni cambiamenti nelle credenze personali li ho vissuti personalmente con il terrore di poter andare in mille pezzi;
-la consapevolezza che avrei intrapreso una strada che mi avrebbe allontanata da molte persone;
-il senso di solitudine che a volte un cambiamento porta con sé soprattutto nelle prime fasi, quando stai abbandonando il vecchio schema e stai creando le basi per quello nuovo;
-il costo in termini di energia e tempo; ossia la fatica mentale e fisica che un cambiamento richiede, in termini di sforzo e costanza;
-la paura di non saper gestire la nuova situazione o le nuove parti di me che sarebbero emerse;
-la paura di perdere l’affetto di persone care che non avessero visto di buon occhio ciò che di me sarebbe venuto alla luce.
Questa lista è solo uno spunto, potrebbe essere interessante scrivere la proprio lista di resistenze!
Che cosa ci spinge a superare le Resistenze?
A questo riguardo mi torna spesso in mente una frase: “Troverai la motivazione per cambiare quando la situazione in cui sei è talmente sconfortevole che uscire dalla zona di confort diventerà una questione di sopravvivenza”. E in effetti spesso la motivazione che porta al cambiamento è una forte sensazione di disagio.
Come fare per superare queste resistenze?
Innanzitutto bisogna porsi dei piccoli obiettivi concreti e realizzabili, possibilmente a breve termine, procedendo a piccoli passi e soprattutto devono essere obiettivi emotivamente stimolanti, si deve legare delle emozioni positive all’obiettivo da raggiungere.
Cercare di proiettarsi nel futuro cercando di visualizzare dove si arriverà e cosa si andrà a perdere nel raggiungimento dell’obiettivo.
Porre il cambiamento come qualcosa che rinforza la nostra identità, qualcosa di positivo che ci avvicina alla nostra realizzazione ed espressione personale.
Ritrovare una sana curiosità per il mondo interiore e le sue meraviglie.
Qualunque stimolo esterno che prova a cambiare il sistema generalmente non è il benvenuto, perché implica uno sforzo in termini di energia da parte del sistema per poter ritrovare l’equilibrio interno. L’energia è un bene prezioso e quindi tendenzialmente un sistema tenderà a utilizzare meno energia possibile per poter ottenere o mantenere l’equilibrio, quindi di primo impulso tenderà a riportare il suo stato interno all’equilibrio di partenza perché sarà meno dispendioso in termini di energia e lavoro che doversi riorganizzare internamente per potersi adattare ad una nuova situazione. Anche se spesso è un risparmio apparente, infatti a volte al sistema costa molta più energia tentare di ristabilire l’equilibrio originario che ricrearne uno nuovo, soprattutto se il vecchio sistema non è più molto funzionale al nuovo ambiente circostante.
Questo accade anche nei percorsi di crescita personale.
Il sistema persona tende a opporre consciamente o inconsciamente resistenza ai cambiamenti.
Le cosiddette RESISTENZE al cambiamento, ossia tutte quelle strategie, comportamenti, pensieri, frasi, sintomi fisici, che il corpo e la mente della persona adottano per auto sabotarsi nel proprio percorso di crescita personale.
Andiamo a vedere nel concreto alcuni esempi di resistenze:
Il non agire; succede anche a vuoi di aver programmato di andare a camminare la mattina e invece rimanete nel letto a cincischiare fino all’ultimo momento e quindi addio camminata mattutina?
Evitare: si tende ad evitare il cambiamento per esempio dimenticarsi di fare una determinata cosa programmata da tempo
Negatività: si tende a trovare tutte le caratteristiche negative che un dato cambiamento può portare alla propria vita o alla propria persona;
Disimpegno e demotivazione e procrastinazione
Controllare, è la tendenza a voler controllare nei minimi dettagli tutto il processo evolutivo, in maniera meticolosa e maniacale col solo esito di auto sabotarsi perdendo il reale motivo che ci spinge a fare una determinata zione perché troppo concentrati a controllarne tutti i passaggi.
Costruire delle vere e proprie barriere fisiche, un esempio personale molto calzante è quando prima di una sessione di crescita personale dove so che verrà toccata una tematica scottante per la mia persona inizio ad avere delle problematiche fisiche anche abbastanza evidenti, come febbre, dolori cervicali, e altri tipi di problematiche che apparentemente non hanno nessuna ragione d’essere e che tendenzialmente mi fanno rinunciare a partecipare a quel determinato evento che potrebbe portarmi ad un cambiamento nel mio percorso personale.
Scarsa predisposizione personale.
Questi sono solo alcuni esempi di Resistenze che si possono incontrare nel proprio percorso di crescita personale.
Che possono durare per fasi più o meno lunghe di tempo.
Cosa ci spinge a creare le resistenze al cambiamento e cosa può aiutarci a superarle?
Ci sono molti motivi che ci spingono a creare delle resistenze al cambiamento, personalmente quelli che più sento in risonanza con me sono:
-la paura dell’ignoto;
-la sicurezza della “zona di confort”;
-la paura del fallimento e il senso di inadeguatezza;
-la paura della morte, alcuni cambiamenti nelle credenze personali li ho vissuti personalmente con il terrore di poter andare in mille pezzi;
-la consapevolezza che avrei intrapreso una strada che mi avrebbe allontanata da molte persone;
-il senso di solitudine che a volte un cambiamento porta con sé soprattutto nelle prime fasi, quando stai abbandonando il vecchio schema e stai creando le basi per quello nuovo;
-il costo in termini di energia e tempo; ossia la fatica mentale e fisica che un cambiamento richiede, in termini di sforzo e costanza;
-la paura di non saper gestire la nuova situazione o le nuove parti di me che sarebbero emerse;
-la paura di perdere l’affetto di persone care che non avessero visto di buon occhio ciò che di me sarebbe venuto alla luce.
Questa lista è solo uno spunto, potrebbe essere interessante scrivere la proprio lista di resistenze!
Che cosa ci spinge a superare le Resistenze?
A questo riguardo mi torna spesso in mente una frase: “Troverai la motivazione per cambiare quando la situazione in cui sei è talmente sconfortevole che uscire dalla zona di confort diventerà una questione di sopravvivenza”. E in effetti spesso la motivazione che porta al cambiamento è una forte sensazione di disagio.
Come fare per superare queste resistenze?
Innanzitutto bisogna porsi dei piccoli obiettivi concreti e realizzabili, possibilmente a breve termine, procedendo a piccoli passi e soprattutto devono essere obiettivi emotivamente stimolanti, si deve legare delle emozioni positive all’obiettivo da raggiungere.
Cercare di proiettarsi nel futuro cercando di visualizzare dove si arriverà e cosa si andrà a perdere nel raggiungimento dell’obiettivo.
Porre il cambiamento come qualcosa che rinforza la nostra identità, qualcosa di positivo che ci avvicina alla nostra realizzazione ed espressione personale.
Ritrovare una sana curiosità per il mondo interiore e le sue meraviglie.