Obiettivi, Resilienza e Performance
Una delle esperienze che ho vissuto ultimamente nel mio ambito professionale sportivo è stato quello di dover affrontare un momento di difficoltà legata a risultati negativi.
Questa esperienza professionale come spesso mi è accaduto mi ha aiutato anche nella mia evoluzione personale.
Allenando una squadra di calcio mi sono trovato a dover gestire un momento, durante la stagione, di difficoltà in cui i risultati erano negativi e questo mi ha posto in una condizione di stress emotivo, mentale e di responsabilità sia nei miei confronti che in quelli della squadra.
COSA FARE ? Da dove partire…..
Il primo aspetto che mi ha aiutato è stato quello di far riferimento all’Obiettivo che avevo strutturato ad inizio stagione con la squadra.
In un buon processo di definizione di un obiettivo si deve lavorare per rendere esso SMART, ovvero:
Specifico: chiaro, ben definito, strutturato e specificato nelle sue parti;·
Misurabile: quantificabile, per cui è possibile misurare e quantificare un cambiamento e vi sia oggettività in questo processo;·
Accessibile: qualcosa che sia raggiungibile con le risorse a disposizione e i limiti. Importante quindi chiedersi quale sia il punto di partenza e i mezzi a disposizione, così da tarare l’entità dell’obiettivo alla propria portata, questo incrementa la motivazione, ma specialmente la possibilità di successo;·
Rilevante: deve avere un valore e significato per sé, deve essere sfidante ma allo stesso tempo accessibile, quindi né troppo semplice, né troppo complesso. Deve stimolare la messa in gioco di azioni, risorse e il cambiamento·
Tempo: definibile nel tempo e ben scaglionato. Obiettivi a breve, medio e lungo termine.
Nella difficoltà questo mi ha permesso di mantenere orientati e focalizzati i miei pensieri e la mia concentrazione e soprattutto di focalizzarmi sul definire obiettivi a breve termine (prossime 3 gare) e non a lungo termine, ponendolo sempre in positivo, per comprendere che nulla di definitivo era accaduto.
COME FARLO…. Con quale attitudine
Il secondo aspetto che è stato fondamentale è quello di attingere alla mia Resilienza ovvero la capacità di autoripararsi dopo un danno, di far fronte, resistere, ma anche costruire e riuscire a riorganizzare positivamente la propria vita nonostante situazioni difficili che fanno pensare a un esito negativo.
Essere resilienti non significa infatti solo saper opporsi alle pressioni dell’ambiente, ma implica una dinamica positiva, una capacità di andare avanti, nonostante le crisi, e permette la costruzione, anzi la ricostruzione, di un percorso. Si tratta di un dono inestimabile.
Il terzo passo è stato quello di FOCALIZZARSI SUL FARE, QUALI AZIONI….
L’importanza di avere delle azioni pratiche e concrete su cui portare ed indirizzare le nostre energie, in questo caso, è stato fondamentale per focalizzarsi sulla PERFORMANCE SPORTIVA sia per me Allenatore che per ogni singolo calciatore.
In questa situazione è stato molto d’aiuto aver strutturato in precedenza le 4 Aree che determinano la nostra Performance ovvero:
AREA MENTALE / EMOTIVA
AREA TECNICA
AREA TATTICA
AREA FISICA
Questo ha aiutato me come Allenatore e i Calciatori ad orientare le nostre azioni ed energie.
Questi 3 passi mi hanno aiutato a sapermi orientare, a modificare i pensieri negativi in positivi e focalizzarmi su delle azioni concrete per uscire da un momento di difficoltà.
Una delle esperienze che ho vissuto ultimamente nel mio ambito professionale sportivo è stato quello di dover affrontare un momento di difficoltà legata a risultati negativi.
Questa esperienza professionale come spesso mi è accaduto mi ha aiutato anche nella mia evoluzione personale.
Allenando una squadra di calcio mi sono trovato a dover gestire un momento, durante la stagione, di difficoltà in cui i risultati erano negativi e questo mi ha posto in una condizione di stress emotivo, mentale e di responsabilità sia nei miei confronti che in quelli della squadra.
COSA FARE ? Da dove partire…..
Il primo aspetto che mi ha aiutato è stato quello di far riferimento all’Obiettivo che avevo strutturato ad inizio stagione con la squadra.
In un buon processo di definizione di un obiettivo si deve lavorare per rendere esso SMART, ovvero:
Specifico: chiaro, ben definito, strutturato e specificato nelle sue parti;·
Misurabile: quantificabile, per cui è possibile misurare e quantificare un cambiamento e vi sia oggettività in questo processo;·
Accessibile: qualcosa che sia raggiungibile con le risorse a disposizione e i limiti. Importante quindi chiedersi quale sia il punto di partenza e i mezzi a disposizione, così da tarare l’entità dell’obiettivo alla propria portata, questo incrementa la motivazione, ma specialmente la possibilità di successo;·
Rilevante: deve avere un valore e significato per sé, deve essere sfidante ma allo stesso tempo accessibile, quindi né troppo semplice, né troppo complesso. Deve stimolare la messa in gioco di azioni, risorse e il cambiamento·
Tempo: definibile nel tempo e ben scaglionato. Obiettivi a breve, medio e lungo termine.
Nella difficoltà questo mi ha permesso di mantenere orientati e focalizzati i miei pensieri e la mia concentrazione e soprattutto di focalizzarmi sul definire obiettivi a breve termine (prossime 3 gare) e non a lungo termine, ponendolo sempre in positivo, per comprendere che nulla di definitivo era accaduto.
COME FARLO…. Con quale attitudine
Il secondo aspetto che è stato fondamentale è quello di attingere alla mia Resilienza ovvero la capacità di autoripararsi dopo un danno, di far fronte, resistere, ma anche costruire e riuscire a riorganizzare positivamente la propria vita nonostante situazioni difficili che fanno pensare a un esito negativo.
Essere resilienti non significa infatti solo saper opporsi alle pressioni dell’ambiente, ma implica una dinamica positiva, una capacità di andare avanti, nonostante le crisi, e permette la costruzione, anzi la ricostruzione, di un percorso. Si tratta di un dono inestimabile.
Il terzo passo è stato quello di FOCALIZZARSI SUL FARE, QUALI AZIONI….
L’importanza di avere delle azioni pratiche e concrete su cui portare ed indirizzare le nostre energie, in questo caso, è stato fondamentale per focalizzarsi sulla PERFORMANCE SPORTIVA sia per me Allenatore che per ogni singolo calciatore.
In questa situazione è stato molto d’aiuto aver strutturato in precedenza le 4 Aree che determinano la nostra Performance ovvero:
AREA MENTALE / EMOTIVA
AREA TECNICA
AREA TATTICA
AREA FISICA
Questo ha aiutato me come Allenatore e i Calciatori ad orientare le nostre azioni ed energie.
Questi 3 passi mi hanno aiutato a sapermi orientare, a modificare i pensieri negativi in positivi e focalizzarmi su delle azioni concrete per uscire da un momento di difficoltà.