Il mio tempo lavoro è spesso un veloce susseguirsi di incontri, riunioni ed equipe.
Menti che scambiano idee e anime che provano a tracciare percorsi possibili, per superare ostacoli che, a volte, rendono la vita difficile, fragile.
E’ una danza energetica dentro i confini confortevoli di quella che, in molti di noi, chiamiamo normalità.
Generare progetti e nuove opportunità per chi e’ più fragile è gratificante…
Poi arrivano le 10 del giovedì mattina. Un appuntamento che rende questo giorno diverso, per l’autenticità degli incontri che son certa di scoprire.
Iniziamo in ronda, un cerchio che mette in rispettosa sicurezza la nostra ora e mezza insieme. Abbiamo chiuso fuori dalla porta di Olos il giusto e lo sbagliato, tra noi solo il rispetto dei reciproci modi d’essere.
Il desiderio è quello di provare ad esprimersi, a raccontarsi, a conoscersi e scoprire la capacità di auto aiutarsi.
La profonda intelligenza del corpo è il nostro motore, movimento, respiro e linguaggi non verbali la nostra energia.
Liberi Insieme è il nostro mantra, dentro il luogo sicuro dell’attività.
Far contro ai sintomi del disagio psichico e ai rallentamenti indotti dalle terapie, la nostra sfida.
La trama e l’ordito dei legami preziosi che abbiamo saputo tessere a volte producono il miracolo di poterci scorgere dietro le spesse corazze protettive, ed e’ meraviglia che, vorrei poter trattenere…una parola chiave, un passo di danza o un tratto grafico diventano il tentativo di poterla condividere.
Entriamo dalla porta con uno stato d’animo e spesso ne usciamo trasformati.
L’impegno nei giorni che ci separano dal prossimo giovedì quello di fare memoria delle risorse ritrovate, per poter uscire dal solito cliché dalla dipendenza affettiva, relazionale o terapeutica.
Esco dalla porta e torno io, umanamente carica di energia e con la mente libera dai pensieri, centrata e pronta, per tornare a progettare.
Mi sento ricca, mappando tutte le risorse che questi attimi di esperienza lavorativa riescono a far emergere in me…e per questo son grata all’esistenza.
Menti che scambiano idee e anime che provano a tracciare percorsi possibili, per superare ostacoli che, a volte, rendono la vita difficile, fragile.
E’ una danza energetica dentro i confini confortevoli di quella che, in molti di noi, chiamiamo normalità.
Generare progetti e nuove opportunità per chi e’ più fragile è gratificante…
Poi arrivano le 10 del giovedì mattina. Un appuntamento che rende questo giorno diverso, per l’autenticità degli incontri che son certa di scoprire.
Iniziamo in ronda, un cerchio che mette in rispettosa sicurezza la nostra ora e mezza insieme. Abbiamo chiuso fuori dalla porta di Olos il giusto e lo sbagliato, tra noi solo il rispetto dei reciproci modi d’essere.
Il desiderio è quello di provare ad esprimersi, a raccontarsi, a conoscersi e scoprire la capacità di auto aiutarsi.
La profonda intelligenza del corpo è il nostro motore, movimento, respiro e linguaggi non verbali la nostra energia.
Liberi Insieme è il nostro mantra, dentro il luogo sicuro dell’attività.
Far contro ai sintomi del disagio psichico e ai rallentamenti indotti dalle terapie, la nostra sfida.
La trama e l’ordito dei legami preziosi che abbiamo saputo tessere a volte producono il miracolo di poterci scorgere dietro le spesse corazze protettive, ed e’ meraviglia che, vorrei poter trattenere…una parola chiave, un passo di danza o un tratto grafico diventano il tentativo di poterla condividere.
Entriamo dalla porta con uno stato d’animo e spesso ne usciamo trasformati.
L’impegno nei giorni che ci separano dal prossimo giovedì quello di fare memoria delle risorse ritrovate, per poter uscire dal solito cliché dalla dipendenza affettiva, relazionale o terapeutica.
Esco dalla porta e torno io, umanamente carica di energia e con la mente libera dai pensieri, centrata e pronta, per tornare a progettare.
Mi sento ricca, mappando tutte le risorse che questi attimi di esperienza lavorativa riescono a far emergere in me…e per questo son grata all’esistenza.