Il tema della serata? Come ci vedono gli altri. Un argomento che può trasformarsi facilmente in un campo minato di malintesi, equivoci e momenti imbarazzanti, ma che noi abbiamo trasformato in una sorta di “palestra” per allenare il muscolo della conoscenza reciproca. Il tutto condito da una buona dose di ironia, perché – diciamocelo – se non si ride un po’, cosa rimane?
Western Feedback: Sguardi, Sfide e Risate
Come nei migliori film western, il saloon si è trasformato in un’arena. Non c’erano pistole né cappelli a tesa larga, ma i duelli c’erano eccome: bersagli di feedback – sia negativo che positivo – sparati con una precisione degna del miglior Clint Eastwood.
Abbiamo osservato come dai nostri comportamenti possano emergere lati timidi, riservati, emotivi, e a volte esuberanti. Essere al centro dello sguardo altrui, esposti alle opinioni sincere di chi ci sta di fronte, non è mai facile. Ma qui, invece di abbatterci, ci siamo lasciati sorprendere. Tra risate scroscianti e sudore di sensibilità, abbiamo scoperto una dimensione più coraggiosa e trasparente della nostra umanità.
Qualcuno si è sentito un po’ nudo – non in senso letterale, quasi! – ma è proprio in questa vulnerabilità che si è creata una fiducia unica. Perché, alla fine, è nel feedback, quello autentico e gentile, che nascono le relazioni più vere. È stato un esercizio di esposizione non cercata ma incredibilmente importante. E no, nessuno si è nascosto sotto il tavolo, neanche quando le parole colpivano dove faceva più male (o più bene).
Tra Buffet e Abbracci
E poi, la ciliegina sulla torta: il buffet finale. Francesco, oste e parte del nostro gruppo, ci ha accolti con il calore del suo locale. Un buon bicchiere di vino in mano, gustosi stuzzichini e una compagnia vivace hanno dato il via a chiacchiere intime e risate assordanti che sono riuscite a contagiare persino gli altri ospiti del locale.
E come spesso accade nei luoghi dove ci si sente a casa, ci sono stati incontri inaspettati: tra i saluti finali, qualcuno ha ritrovato volti noti e vecchi amici, regalando al momento una dose extra di calore, abbracci spontanei e – perché no – ossitocina, quell’ormone che trasforma ogni incontro in pura felicità.
Grazie a un Gruppo Unico
Un grazie speciale va a tutti i partecipanti, persone di grande qualità che hanno saputo unire la gentilezza alla curiosità, la disponibilità al coraggio di mettersi in gioco. Ognuno, a modo suo, ha portato qualcosa di prezioso in questa esperienza. È stato un percorso dedicato all’autenticità, un valore che, in tempi come questi, ha bisogno di essere festeggiato e coltivato.
Buone feste a tutti voi, compagni di questa avventura sotterranea. Che il nuovo anno vi porti ancora più momenti di coraggio, risate e autenticità – magari con quel pizzico di ironia che non fa mai male!