E dopo un po’ aggiungevi:
“Sai.. quando si è tanto tristi si amano i tramonti…”
Ho letto queste righe del “Piccolo principe” una sera a letto, e prima di spegnere la luce e addormentarmi mi è venuto spontaneo passare in rassegna i momenti tristi della mia vita analizzando il modo in cui li ho affrontati.
Le difficoltà si presenteranno sempre alla nostra porta durante il corso dell’esistenza, e al posto di evitarli (fallendo miseramente) sarebbe interessante prendere consapevolezza delle proprie armi, capacità, alleati, per uscirne più forti di prima. O semplicemente superare il momento.
Prendi un foglio, dividilo in tre colonne.
Nella prima scrivi un avvenimento o un preciso momento nel quale ti ricordi di essere stato triste.
Nella seconda analizza in che modo l’hai affrontato (per esempio, attraversandolo o evitandolo?).
Nella terza e ultima colonna appunta se ora potresti mettere in campo azioni o strumenti che ti facciano trasformare la “tristezza distruttiva” in “tristezza costruttiva”.
Non ci sono schemi sbagliati, ci sono solo risposte adatte a noi stessi. Che sia un pianto liberatorio, un aperitivo con gli amici, un allenamento fino allo sfinimento… o un momento per noi mentre ci godiamo quarantatré tramonti di fila.