Nasciamo pura essenza di noi stessi, inconsapevoli. Poi, pian piano, attraverso il fertile terreno delle esperienze, diamo forma a noi stessi.
Il seme, piccolo e potente insieme, accolto dal terreno della vita getta le sue radici e, pieno di speranza, cerca la luce per poter dar forma alla sua essenza.
E qui non sempre trova lo spazio di libertà per esprimere le sue coerenze.
Sa di essere delicato e dipendente dalle cure amorevoli di chi lo nutre.
La terra a volte, nell’inconsapevolezza, ha il potere di modificare la forma della tenera pianta, che cessa di realizzare le informazioni del seme, per assecondare le sue aspettative.
La pianta cresce rigogliosa, ma incapace, a maturazione, di generare i frutti della sua essenza e, per questo, soffre profondamente.
La maturità porta però in sé il dono della scelta: continuare ad essere ciò che la terra comanda o assumersi la responsabilità di smettere di esistere attraverso essa.
Questa è un’opportunità unica per la pianta, che finora ha misurato se stessa attraverso gli altrui riscontri, finendo, a causa dell’eterostima, per disorientarsi.
Questa via permette alla pianta di ricominciare a sentire, a sentirsi. Nel silenzio di Se’, nella percezione delle sue radici è ora possibile sentire l’energia della linfa che scorre. Le informazioni identitarie del Seme possono così rivelare molte verità.
Attimo dopo attimo ecco allora che recuperiamo noi stessi, la nostra autostima e la nostra autonomia. Spontaneamente la naturale generatività ci permette di esprimerci attraverso i nostri talenti e, cercando, di trovare il nostro posto nel mondo.
Tutto questo solo se abbiamo il coraggio di cominciare da noi stessi, assumendoci la piena responsabilità essere adulti.
Sentirsi, accogliersi e realizzarsi: Essere, quindi esistere è il vero senso della nostra esistenza.
Il seme, piccolo e potente insieme, accolto dal terreno della vita getta le sue radici e, pieno di speranza, cerca la luce per poter dar forma alla sua essenza.
E qui non sempre trova lo spazio di libertà per esprimere le sue coerenze.
Sa di essere delicato e dipendente dalle cure amorevoli di chi lo nutre.
La terra a volte, nell’inconsapevolezza, ha il potere di modificare la forma della tenera pianta, che cessa di realizzare le informazioni del seme, per assecondare le sue aspettative.
La pianta cresce rigogliosa, ma incapace, a maturazione, di generare i frutti della sua essenza e, per questo, soffre profondamente.
La maturità porta però in sé il dono della scelta: continuare ad essere ciò che la terra comanda o assumersi la responsabilità di smettere di esistere attraverso essa.
Questa è un’opportunità unica per la pianta, che finora ha misurato se stessa attraverso gli altrui riscontri, finendo, a causa dell’eterostima, per disorientarsi.
Questa via permette alla pianta di ricominciare a sentire, a sentirsi. Nel silenzio di Se’, nella percezione delle sue radici è ora possibile sentire l’energia della linfa che scorre. Le informazioni identitarie del Seme possono così rivelare molte verità.
Attimo dopo attimo ecco allora che recuperiamo noi stessi, la nostra autostima e la nostra autonomia. Spontaneamente la naturale generatività ci permette di esprimerci attraverso i nostri talenti e, cercando, di trovare il nostro posto nel mondo.
Tutto questo solo se abbiamo il coraggio di cominciare da noi stessi, assumendoci la piena responsabilità essere adulti.
Sentirsi, accogliersi e realizzarsi: Essere, quindi esistere è il vero senso della nostra esistenza.