Ogni inizio di un’esperienza ci trova entusiasti e motivati nell’intento di raggiungere gli obiettivi che ci poniamo e che ci vengono proposti.
Peraltro la quotidianità e l’interazione sia con la propria fisicità, con i propri bisogni, sia con persone terze con cui collaboriamo ed interagiamo, regolarmente contrasta temporalmente con il nostro planning operativo.
Non da ultimo l’informatizzazione e l’accesso pressoché immediato ad un notevolissimo carico di informazioni e dati che possono generare idee, non fa’ che accentuare l’inerzia del “movimento” rispetto la velocità dell’idea e del pensiero.
La temporalità dell’azione sempre più distaccata da questa “fuga del pensiero”, sempre più “avanti”, è uno dei fattori che può generare ansia e depressione, patologie sempre più frequenti nel mondo moderno, che evidenziano sempre più l’inadeguatezza dell’”essere” rispetto le aspettative del dover fare.
Una consolazione e spunto di lavoro ci viene data dall’affermazione del filosofo e scienziato cognitivo Douglas Hofstadter: la legge che porta il suo nome afferma che qualsiasi cosa richiederà più tempo di quanto ci si aspetti, e anche se si prende in considerazione questa possibilità, ci vorrà comunque più tempo del previsto.
Questo succede perché tendiamo a sottovalutare la complessità del nostro progetto e sopravvalutare le nostre capacità di realizzarlo e terminarlo. Pensiamo infatti a tutti i nostri progetti terminati oltre le scadenze previste, con timelines che si sono rivelate irrealistiche, creandoci frustrazione quando i rendiamo conto che il perseguimento del nostro obiettivo richiede più tempo del previsto.
Ci sono dei modi per gestire questo conflitto nella nostra realtà quotidiana e lavorativa, in modo da essere più realistici, pazienti ma soprattutto essere più efficaci e benevoli con sé stessi?
Peraltro la quotidianità e l’interazione sia con la propria fisicità, con i propri bisogni, sia con persone terze con cui collaboriamo ed interagiamo, regolarmente contrasta temporalmente con il nostro planning operativo.
Non da ultimo l’informatizzazione e l’accesso pressoché immediato ad un notevolissimo carico di informazioni e dati che possono generare idee, non fa’ che accentuare l’inerzia del “movimento” rispetto la velocità dell’idea e del pensiero.
La temporalità dell’azione sempre più distaccata da questa “fuga del pensiero”, sempre più “avanti”, è uno dei fattori che può generare ansia e depressione, patologie sempre più frequenti nel mondo moderno, che evidenziano sempre più l’inadeguatezza dell’”essere” rispetto le aspettative del dover fare.
Una consolazione e spunto di lavoro ci viene data dall’affermazione del filosofo e scienziato cognitivo Douglas Hofstadter: la legge che porta il suo nome afferma che qualsiasi cosa richiederà più tempo di quanto ci si aspetti, e anche se si prende in considerazione questa possibilità, ci vorrà comunque più tempo del previsto.
Questo succede perché tendiamo a sottovalutare la complessità del nostro progetto e sopravvalutare le nostre capacità di realizzarlo e terminarlo. Pensiamo infatti a tutti i nostri progetti terminati oltre le scadenze previste, con timelines che si sono rivelate irrealistiche, creandoci frustrazione quando i rendiamo conto che il perseguimento del nostro obiettivo richiede più tempo del previsto.
Ci sono dei modi per gestire questo conflitto nella nostra realtà quotidiana e lavorativa, in modo da essere più realistici, pazienti ma soprattutto essere più efficaci e benevoli con sé stessi?
- Proviamo a fare attenzione al processo di pianificazione di un progetto: teniamo conto non solo del tempo che ci aspettiamo di impiegare, ma anche del fatto che comunque ci vorrà più tempo di quanto previsto. Significa che dobbiamo essere più attenti nell'impostare le scadenze e concederci del tempo per completare le attività.
- Proviamo a segmentare i grandi progetti in task più piccoli e gestibili, da completare uno alla volta: i progressi in questo modo, diventano visibili man mano. “Un elefante si mangia un pezzetto alla volta” [proverbio africano].
- Come team leader è fondamentale considerare la Legge di Hofstadter quando assegniamo compiti o progetti ai membri del team. Proviamo ad essere realistici e comprensivi riguardo al tempo che le persone necessitano per portare a termine le loro attività.
- Nella nostra vita personale può significare riconoscere che raggiungere i nostri obiettivi e realizzare i nostri sogni potrebbe richiedere più tempo di quanto inizialmente previsto. Questa consapevolezza può aiutarci ad essere più pazienti con noi stessi e a non demoralizzarci quando le cose non procedono come previsto.