Sono sicura che conosci bene quella voce interiore che ti ricorda continuamente tutti gli commessi in passato e i tuoi insuccessi, ingigantendo dubbi e paure.
Bene, questo è il giudice interiore.
L'autostima, invece, è la consapevolezza del tuo valore e la fiducia in te stesso, ovvero la misura di quanto ti ami.
Queste due parti di noi sembrano in eterno conflitto: noi desideriamo sentirci sicuri di noi stessi e allo stesso tempo abbiamo questa vocina che ci mette alla prova ricordandoci le nostre mancanze. In questo articolo, esploreremo il ruolo del giudice interiore nella nostra autostima e condivideremo alcune strategie per liberarci dalle catene dell'autocritica e arrivare finalmente a quella fiducia in noi stessi che tanto cerchiamo.
Comprendere il Giudice Interiore
Il giudice interiore nasce nel nostro passato ed è strettamente connesso con le tue esperienze e i condizionamenti sociali. Riconoscere che questa voce critica non è la nostra vera essenza, ma un prodotto di influenze esterne, è il primo passo per affrontarla. Il metodo migliore per farlo è dare un volto al tuo giudice interiore.
Avendolo sperimentato in prima persona posso dirti che per me si tratta di una cattiva dei cartoni animati (che adoro). Quando inizia a parlare, mi rendo conto di non essere io, è semplicemente una parte di me che vuole esprimere il suo punto di vista, io sono obbligata ad ascoltare (purtroppo), ma non è detto che debba accettare quello che ha da dirmi.
Alle volte mi trovo proprio ad osservare questa figura che mi parla e inizio a risponderle, trovando, nel dialogo con lei, un ottimo esercizio di crescita personale. Il concetto è riprendersi il potere dei propri pensieri. Io decido cosa pensare e se, in alcuni casi, si manifestano pensieri derivanti da vecchi schemi, posso sempre decidere di non subirli.
Ok, l’hai pensato, ma questo non significa che tu sia davvero così!
Esplorare le origini e le radici
Da dove vengono tutti questi pensieri negativi? Esplorare, andare a fondo sulle origini e le radici del giudice interiore è benefico per capire meglio da dove provengono questi continui rimproveri autosabotanti.
Questa vocina interna è il risultato di esperienze passate, traumi o commenti negativi ricevuti. Prova a ripensare cosa ti dicevano le maestre a scuola o qual era la critica che i tuoi genitori ti facevano più spesso. Questo esercizio non serve a colpevolizzare nessuno, ma solo a renderti conto che il tuo cervello ha imparato per ripetizione una cosa che arrivava dall’esterno, non era tua e, proprio perché non è tua, la puoi lasciar andare.
Mano a mano che ti liberi di queste vecchie credenze su te stesso il giudice si trasforma e diventa tuo alleato, perché la vera funzione del giudice interiore è l’autocritica costruttiva che serve a migliorarsi ed è a sostegno dell’autostima.
Sostituire le critiche con l'auto-compassione e trasformare il giudice interiore in un alleato
Al posto delle critiche interne, impariamo ad adottare un atteggiamento amorevole verso noi stessi. So che detta così sembra una frase da bacio perugina. Praticare l'auto-compassione significa trattare se stessi con gentilezza, accettazione e comprensione.
Quando si manifesta il giudice interiore puoi fermarlo con amore e provare a riformulare i pensieri in base alle sue esigenze.
Faccio un esempio:
Mi viene male una presentazione e il giudice interiore inizia con le solite cose: “sei sempre distratta, dovevi preparare le cose con più calma invece ti trovi sempre all’ultimo minuto, perchè non riesci ad organizzarti meglio? Ti basterebbe così poco per migliorare etc ect etc
Di fronte a questo dialogo puoi fermarti un attimo, ascoltarlo e ribattere: “Grazie per avermi fatto notare queste cose, ma non è il modo adatto per essermi d'aiuto, ho fatto del mio meglio considerando le circostanze ” da qui puoi andare avanti tu. Sono sicura che tu abbia capito il concetto e sono sicura che tu sappia anche quali sono le parole migliori per supportarti nei momenti di crisi.
Invece di rimproverarti per gli errori o i fallimenti, perdonati e impara dalle esperienze. Coltivare l'auto-compassione richiede consapevolezza e pratica costante, ma porta a una trasformazione positiva dell'autostima. Attenzione a non ricadere nel vittimismo che è un’altra faccia del giudice interiore.
Da giudice interiore a vittima
L’altra faccia del giudice interiore è il vittimismo: si passa da un giudice interiore giudicante a uno che colpevolizza persone e situazioni esterne. Questo comportamento sposta la responsabilità del cambiamento all’esterno e ci toglie potere.
Lo riconosciamo quando tendiamo a dire “non è colpa mia se ho sbagliato, è stata colpa di…”, oppure, per riprendere l’esempio di prima “non è colpa mia se la presentazione è venuta male, è colpa del fatto che nessuno mi aiuta e non ho soldi per delegare questa attività, se devo fare tutto io allora è ovvio che qualcosa vada storto”
Questo tipo di atteggiamento è distruttivo quanto un giudice interiore colpevolizzante. Il nucleo di tutto è che siamo sempre noi responsabili delle nostre azioni.
Se iniziamo a dare la colpa all’esterno perdiamo il potere delle nostre scelte. Qualsiasi sia la tua situazione, avere un dialogo da vittima non ti aiuterà a migliorare la tua vita, piuttosto ti incatena in una situazione in cui sei costretto ad aspettare che gli altri cambino prima di averne beneficio.
Conclusione:
La vita da freelance può essere un percorso gratificante e soddisfacente, ma richiede una solida connessione con il tuo giudice interiore.
Per aggiungere un successo duraturo come freelance:
● Coltiva una mentalità positiva
● Sfida i pensieri limitanti
● Crea un ambiente di sostegno
● Ricorda di essere gentile con te stesso
● Celebra i tuoi successi
● Rimani disciplinato nell’individuare i tuoi obiettivi.
● Affronta la vita da freelance con fiducia e una mentalità positiva.
Il giudice interiore deve diventare un alleato dell’autostima.
Quando sbagliamo, quando abbiamo bisogno di una spintarella anti procrastinazione, quando ci serve un pò di pepe, il giudice interiore deve attivarsi per aiutarci a raggiungere gli obiettivi.
Attraverso la comprensione del giudice interiore, l'esplorazione delle sue radici e l'adozione dell'auto-compassione possiamo trasformare la nostra relazione con noi stessi.
Coltiva una sana autostima e lascia che la tua luce interiore brilli senza limitazioni.