Il lunedì mattina, in un momento di solitaria riflessione, il pensiero vola sul “che cosa mi sono portata a casa, oggi?”
Dall’intenso week end formativo, appena trascorso, nell’accoglienza di un bagaglio ricco di sapere, di esperienze condivise e di emozioni percepite...perché no, una riflessione sulla leggerezza, mi spinge a soffermarmi.
Prima di tutto, partiamo dal peso del suo significato.
Leggerezza: da un punto di vista qualitativo o funzionale, indica la limitatezza di peso specifico, mentre, da una visione figurativa, indica poca serietà, incostanza, volubilità, riferito a persona o atti.
Se, il mio pensiero di azione, si limitasse al suo puro e arido significato, alcuna motivazione, mi spingerebbe a considerare questa parola, specie di fronte ad un’immersione di conoscenza, come quella di questo ultimo incontro.
Ma, la mia ostinata curiosità, mi accompagna nella sua etimologia che cita “da leggero” dall’antico francese legier e derivato dal latino levis “lieve”, si ricostruisce il significato, come: “si muove con straordinaria leggerezza”.
Ebbene, la leggerezza rischia di mostrarsi un po' imbolsita e contesa da giudizi negativi e positivi.
Spesso, per noi, leggerezza è sinonimo di frivolezza, superficialità, mancanza di...attirando quindi a sé, critiche giudicanti.
Ma, la leggerezza può essere anche una danza, che ci fa muovere come una farfalla e, con gli occhi socchiusi, ci trascina incredibilmente, in una sensazione di corpo e mente, leggiadri.
“Oggi più che mai, c’è un grande bisogno di leggerezza. E’ un percorso di consapevolezza, dove è necessario spogliarsi dei pesi, dei pregiudizi e delle errate convinzioni, per poi avere dentro di noi lo spazio utile, per cogliere ed accogliere, nuove risorse.
Tratto da recensioni “Il potere della leggerezza” di Francesco Fabiano.
Dall’intenso week end formativo, appena trascorso, nell’accoglienza di un bagaglio ricco di sapere, di esperienze condivise e di emozioni percepite...perché no, una riflessione sulla leggerezza, mi spinge a soffermarmi.
Prima di tutto, partiamo dal peso del suo significato.
Leggerezza: da un punto di vista qualitativo o funzionale, indica la limitatezza di peso specifico, mentre, da una visione figurativa, indica poca serietà, incostanza, volubilità, riferito a persona o atti.
Se, il mio pensiero di azione, si limitasse al suo puro e arido significato, alcuna motivazione, mi spingerebbe a considerare questa parola, specie di fronte ad un’immersione di conoscenza, come quella di questo ultimo incontro.
Ma, la mia ostinata curiosità, mi accompagna nella sua etimologia che cita “da leggero” dall’antico francese legier e derivato dal latino levis “lieve”, si ricostruisce il significato, come: “si muove con straordinaria leggerezza”.
Ebbene, la leggerezza rischia di mostrarsi un po' imbolsita e contesa da giudizi negativi e positivi.
Spesso, per noi, leggerezza è sinonimo di frivolezza, superficialità, mancanza di...attirando quindi a sé, critiche giudicanti.
Ma, la leggerezza può essere anche una danza, che ci fa muovere come una farfalla e, con gli occhi socchiusi, ci trascina incredibilmente, in una sensazione di corpo e mente, leggiadri.
“Oggi più che mai, c’è un grande bisogno di leggerezza. E’ un percorso di consapevolezza, dove è necessario spogliarsi dei pesi, dei pregiudizi e delle errate convinzioni, per poi avere dentro di noi lo spazio utile, per cogliere ed accogliere, nuove risorse.
Tratto da recensioni “Il potere della leggerezza” di Francesco Fabiano.