Chi non ha mai pronunciato, o almeno pensato “vorrei, ma non posso…”?
Avete notato che assegniamo a questa frase quasi sempre un connotato negativo? Desidero tanto una cosa ma un ostacolo mi impedisce di ottenerla. E se questo non fosse sempre un limite?
Proviamo a ragionare assieme su questo aspetto.
Cosa vogliamo dire esattamente con l’espressione “vorrei, ma non posso”? Probabilmente intendiamo che desideriamo tanto ottenere qualcosa ma crediamo di non riuscire ad ottenerla a causa di un impedimento, ed il più delle volte riteniamo di non avere possibilità di intervento nella rimozione di questo impedimento.
E se provassimo a cambiare prospettiva?
Credo che se desideri tanto una cosa, che nell’immediato non puoi ottenere allora ti impegni con tutte le energie per riuscire ad ottenerla. Per questo mi domando e se il “volere ma non potere” fosse un bene?
Il non potere ottenere subito quanto desideri che cosa ci provoca? Ci sprona a fare l’impossibile per farcela o ci induce a rinunciare a lasciare perdere?
La necessità di dover faticare più del previsto per ottenere un risultato, credo possa avere degli aspetti positivi, ad esempio quello di capire se quella cosa la si vuole veramente, oppure se si tratta di un obiettivo effimero, non sentito e voluto sinceramente.
Per questo credo che ci siano situazioni in cui “vorrei, ma non posso” è un bene, perché ti rendi conto che, in realtà, non stai desiderando una cosa che non puoi avere…
In realtà desideri qualcosa che con un po’ di impegno potresti avere, ma in questo momento scegli di non dedicartici completamente per raggiungerla.
Per questo mi chiedo e se la differenza fosse la capacità di spostare energia dalla mera lamentela ai canali giusti?
Avete notato che assegniamo a questa frase quasi sempre un connotato negativo? Desidero tanto una cosa ma un ostacolo mi impedisce di ottenerla. E se questo non fosse sempre un limite?
Proviamo a ragionare assieme su questo aspetto.
Cosa vogliamo dire esattamente con l’espressione “vorrei, ma non posso”? Probabilmente intendiamo che desideriamo tanto ottenere qualcosa ma crediamo di non riuscire ad ottenerla a causa di un impedimento, ed il più delle volte riteniamo di non avere possibilità di intervento nella rimozione di questo impedimento.
E se provassimo a cambiare prospettiva?
Credo che se desideri tanto una cosa, che nell’immediato non puoi ottenere allora ti impegni con tutte le energie per riuscire ad ottenerla. Per questo mi domando e se il “volere ma non potere” fosse un bene?
Il non potere ottenere subito quanto desideri che cosa ci provoca? Ci sprona a fare l’impossibile per farcela o ci induce a rinunciare a lasciare perdere?
La necessità di dover faticare più del previsto per ottenere un risultato, credo possa avere degli aspetti positivi, ad esempio quello di capire se quella cosa la si vuole veramente, oppure se si tratta di un obiettivo effimero, non sentito e voluto sinceramente.
Per questo credo che ci siano situazioni in cui “vorrei, ma non posso” è un bene, perché ti rendi conto che, in realtà, non stai desiderando una cosa che non puoi avere…
In realtà desideri qualcosa che con un po’ di impegno potresti avere, ma in questo momento scegli di non dedicartici completamente per raggiungerla.
Per questo mi chiedo e se la differenza fosse la capacità di spostare energia dalla mera lamentela ai canali giusti?