Quante volte capita di leggere un libro e nella rilettura, trovare qualche frase, qualche stimolo che non si aveva proprio notato in precedenza.
Con questo paragone, mi ricollego alla conclusione fatta, in questo week end al Master : “ho creato un disegno della mia vita con una matita che non avevo mai visto fino ad ora”.
È proprio una visione nuova di quel che sei, una nuova immagine del proprio sé che può costruire delle radici solide, ben definite e “potenti” (nella definizione più umile) del proprio IO, ben diverso del SUPER-IO.
Questa costruzione “nuova” può portare all’aumento di quella parte cognitiva, rispetto a quella emozionale che identifica l’esistenza di te e l’altro, entrambi avvolti dalle proprie emozioni.
Un’empatia che trasforma te e l’altro, grazie al contatto, allo scambio, all’ascolto; ma senza aumentare il peso, di cariche emotive dell’altro; nel tuo, già saturo, bagaglio.
Con questo paragone, mi ricollego alla conclusione fatta, in questo week end al Master : “ho creato un disegno della mia vita con una matita che non avevo mai visto fino ad ora”.
È proprio una visione nuova di quel che sei, una nuova immagine del proprio sé che può costruire delle radici solide, ben definite e “potenti” (nella definizione più umile) del proprio IO, ben diverso del SUPER-IO.
Questa costruzione “nuova” può portare all’aumento di quella parte cognitiva, rispetto a quella emozionale che identifica l’esistenza di te e l’altro, entrambi avvolti dalle proprie emozioni.
Un’empatia che trasforma te e l’altro, grazie al contatto, allo scambio, all’ascolto; ma senza aumentare il peso, di cariche emotive dell’altro; nel tuo, già saturo, bagaglio.