Chi sei?
Cosa Sei?
Quante volte ci poniamo queste domande profonde senza arrivare ad una risposta soddisfacente?
Sono un uomo, una donna, un ragazzo, una ragazza, un lavoratore, un manager, un impiegato, uno sportivo, un musicista, un genitore, una madre, un padre, un figlio/a, un nonno/a, uno zio, un amico, un conoscente, un marito, una moglie, un amante, un mentore etc….
Portiamo una maschera, o più maschere, attraverso la quale interagiamo con il mondo e le persone.
In ogni istante e contesto ricopriamo un determinato ruolo che ci attribuiamo o che ci viene attribuito e/o riconosciuto. Questi diversi ruoli, reali e potenziali, dialogano tra di loro, si scontrano, si annichilano, si rigenerano, emergono e si evolvono.
Il ruolo è esplicazione di una funzione, soddisfacimento di un obiettivo, adempimento a regole.
Ruolo e identità possono coesistere, integrarsi e crescere.
L’ identità è consapevolezza del sé come individuo, è radicamento, è energia.
“Io sono” è la piena affermazione dell’essere.
La confusione nasce quando identifichiamo la nostra identità (il Chi siamo) con il nostro ruolo (il Cosa facciamo) e questo spesso porta ad annichilimento, smarrimento, insoddisfazione.
Quando poi un ruolo diventa invasivo a livello di identità le dinamiche che emergono sono deleterie ed energivore. La realtà che viviamo ci va stretta, le cose che facciamo non ci piacciono ma dobbiamo farle, viviamo in una perenne insoddisfazione.
Cosa fare quindi?
In questi casi è fondamentale prendere consapevolezza delle dinamiche interiori ed esteriori al fine di riconoscere i vari ruoli che rivestiamo.
Parole chiave: ascolto attivo, dialogo, integrazione.
Ascoltarsi è la base per riconoscere cosa accade.
Dare voce alle varie istanze e coglierne la finalità positiva permette di instaurare un dialogo costruttivo con noi stessi.
Ricordarsi che non siamo quello che facciamo può essere utile per separare i vari ruoli e definire i limiti dei loro ambiti di azione.
Integrare nuovamente il tutto con la consapevolezza di essere il regista e non solo un attore permette di ridefinire gli equilibri.
Interagire con la realtà richiede determinazione, una determinazione attiva di cosa essere e soprattutto chi essere. Questa scelta consapevole porta energia, crescita, evoluzione.
Per concludere la domanda più semplice e più complicata…
“E tu chi sei?”.
Questo è uno dei temi che verranno trattati in modo teorico, pratico ed esperienziale al
Master in Coaching e Mental Training
http://www.stepconsapevole.it
Copyright Lorenzo Savioli anteprima editoriale riservata
Cosa Sei?
Quante volte ci poniamo queste domande profonde senza arrivare ad una risposta soddisfacente?
Sono un uomo, una donna, un ragazzo, una ragazza, un lavoratore, un manager, un impiegato, uno sportivo, un musicista, un genitore, una madre, un padre, un figlio/a, un nonno/a, uno zio, un amico, un conoscente, un marito, una moglie, un amante, un mentore etc….
Portiamo una maschera, o più maschere, attraverso la quale interagiamo con il mondo e le persone.
In ogni istante e contesto ricopriamo un determinato ruolo che ci attribuiamo o che ci viene attribuito e/o riconosciuto. Questi diversi ruoli, reali e potenziali, dialogano tra di loro, si scontrano, si annichilano, si rigenerano, emergono e si evolvono.
Il ruolo è esplicazione di una funzione, soddisfacimento di un obiettivo, adempimento a regole.
Ruolo e identità possono coesistere, integrarsi e crescere.
L’ identità è consapevolezza del sé come individuo, è radicamento, è energia.
“Io sono” è la piena affermazione dell’essere.
La confusione nasce quando identifichiamo la nostra identità (il Chi siamo) con il nostro ruolo (il Cosa facciamo) e questo spesso porta ad annichilimento, smarrimento, insoddisfazione.
Quando poi un ruolo diventa invasivo a livello di identità le dinamiche che emergono sono deleterie ed energivore. La realtà che viviamo ci va stretta, le cose che facciamo non ci piacciono ma dobbiamo farle, viviamo in una perenne insoddisfazione.
Cosa fare quindi?
In questi casi è fondamentale prendere consapevolezza delle dinamiche interiori ed esteriori al fine di riconoscere i vari ruoli che rivestiamo.
Parole chiave: ascolto attivo, dialogo, integrazione.
Ascoltarsi è la base per riconoscere cosa accade.
Dare voce alle varie istanze e coglierne la finalità positiva permette di instaurare un dialogo costruttivo con noi stessi.
Ricordarsi che non siamo quello che facciamo può essere utile per separare i vari ruoli e definire i limiti dei loro ambiti di azione.
Integrare nuovamente il tutto con la consapevolezza di essere il regista e non solo un attore permette di ridefinire gli equilibri.
Interagire con la realtà richiede determinazione, una determinazione attiva di cosa essere e soprattutto chi essere. Questa scelta consapevole porta energia, crescita, evoluzione.
Per concludere la domanda più semplice e più complicata…
“E tu chi sei?”.
Questo è uno dei temi che verranno trattati in modo teorico, pratico ed esperienziale al
Master in Coaching e Mental Training
http://www.stepconsapevole.it
Copyright Lorenzo Savioli anteprima editoriale riservata