Quanti “muri” intorno a noi. Quante menti chiuse e condizionate. Quante convinzioni limitanti. Quante esperienze “non vissute” a causa di questi “nemici”. E sapete quanti ne abbiamo? Più di quello che pensiamo… La consapevolezza aiuta molto, è la prima forma di “cura”, perché indica delle prospettive, dà delle indicazioni di massima, orienta e dà informazioni che dovremmo usare per riempire un “bagaglio”. Quale? Una valigia molto particolare: quella dell’esperienza, del sentire, del percepire. Quella dell’ascolto interiore e del rimando esterno. I nostri pensieri hanno energia e dove loro si fissano, lì si “Muove” qualcosa a livello sottile … Perché, allora, non dirigerne la forza in senso positivo? “Perché – risponde un’amica – spesso non è così semplice e le circostanze della vita non te lo consentono”. Come darle torto? Vai a spiegare a un disoccupato che deve “pensare positivo” o che deve “credere nella legge dell’attrazione”? Certamente, sempre meglio di lamentarsi assieme a lui, perché, così facendo, non lo aiuteremmo per niente. E’ anche vero, però, che ogni momento va vissuto per quello che è: un dolore, una paura, una fobia, un momento d’ansia va ascoltato e vissuto, va “lasciato spazio” a qualcosa che sta “parlando di uno stato emotivo e che si racconta attraverso queste forme somatiche di rappresentazione”.
La soluzione? Non esiste univoca, universalmente valida per tutti e tutte. Esiste la forza di volontà ed, insieme, esiste la fiducia nelle proprie possibilità, due alleate da mettere “in valigia” assieme ai nostri sogni, alle prove, ai fallimenti, ai successi, al dolore e alla gioia, all’amore, alle vittorie, alle parole non dette, agli sguardi mancati, ai gesti manifestati e alle emozioni cui abbiamo dato diritto di cittadinanza dentro di noi. Scriviamo una lettera a “c’era un volta il mio presente”: come ci vediamo? Come vorremmo essere? Riusciamo a “chiudere la valigia” oppure è ancora quasi vuota?. Riempiamola di ciò che la vita ci fa vivere ogni giorno, scartiamo ciò che non ci è necessario per “crescere” e comprendere e camminiamo. Non fermiamoci. La vita è movimento. Danziamo e lasciamoci andare.
Maria Cristina Caccia
giornalista pubblicista
Consulente in Comunicazione
[email protected]
Blog: http://mariacristinacaccia.wordpress.com/
La soluzione? Non esiste univoca, universalmente valida per tutti e tutte. Esiste la forza di volontà ed, insieme, esiste la fiducia nelle proprie possibilità, due alleate da mettere “in valigia” assieme ai nostri sogni, alle prove, ai fallimenti, ai successi, al dolore e alla gioia, all’amore, alle vittorie, alle parole non dette, agli sguardi mancati, ai gesti manifestati e alle emozioni cui abbiamo dato diritto di cittadinanza dentro di noi. Scriviamo una lettera a “c’era un volta il mio presente”: come ci vediamo? Come vorremmo essere? Riusciamo a “chiudere la valigia” oppure è ancora quasi vuota?. Riempiamola di ciò che la vita ci fa vivere ogni giorno, scartiamo ciò che non ci è necessario per “crescere” e comprendere e camminiamo. Non fermiamoci. La vita è movimento. Danziamo e lasciamoci andare.
Maria Cristina Caccia
giornalista pubblicista
Consulente in Comunicazione
[email protected]
Blog: http://mariacristinacaccia.wordpress.com/