Entro in casa, lascio lo zaino accanto alla porta, e mi rendo conto che un tratto della mia vita è terminata, ora ci sono io.
Lo zaino rappresenta quel che mi è stato dato finora, quel che mi ha aiutato a sopravvivere: pensieri, costruzioni e ghiaia per non scivolare.
Alla domanda di 'chi sono io', mi sono data varie risposte nel tempo e ora, che mi osservo: mi vedo, mi sento, inizio a scoprire come il mio Io reagisce ad una persona che entra in casa, ad un dolce regalato, ad uno scarico intasato.
È molto semplice avvicinarmi all’ingresso e guardare cosa c’è di utile all’interno dello zaino, quel che conosco già potrebbe essere interessante per certe occasioni, così da risentire la compagnia di brontolii e lamentele verso qualcuno o qualcosa.
Ma lascio l’idea. Creo uno spazio nuovo all’interno di me: una scrivania, una luce nuova nell’angolo, un foglio di carta, una penna e un po’ di musica che rallenti il processo mentale e mi riporti in quel che sono, vivo e desidero.
Ora inizio a progettare una nuova me, dovrebbe uscire carina.
Lo zaino rappresenta quel che mi è stato dato finora, quel che mi ha aiutato a sopravvivere: pensieri, costruzioni e ghiaia per non scivolare.
Alla domanda di 'chi sono io', mi sono data varie risposte nel tempo e ora, che mi osservo: mi vedo, mi sento, inizio a scoprire come il mio Io reagisce ad una persona che entra in casa, ad un dolce regalato, ad uno scarico intasato.
È molto semplice avvicinarmi all’ingresso e guardare cosa c’è di utile all’interno dello zaino, quel che conosco già potrebbe essere interessante per certe occasioni, così da risentire la compagnia di brontolii e lamentele verso qualcuno o qualcosa.
Ma lascio l’idea. Creo uno spazio nuovo all’interno di me: una scrivania, una luce nuova nell’angolo, un foglio di carta, una penna e un po’ di musica che rallenti il processo mentale e mi riporti in quel che sono, vivo e desidero.
Ora inizio a progettare una nuova me, dovrebbe uscire carina.