Nei giorni scorsi mi hanno domandato : “Tu sei Felice?”
Wow che domanda. Così, a bruciapelo poi. Devo dire che ho pensato prima di rispondere.
Ho preso un respiro, giusto per rendermi più chiaro il mio sentire.
Si, ho risposto. Sono Felice. Quando non mi dimentico, quando non sono distratto.
Non mi dimentico o non sono distratto nel porre attenzione, nel guardare oltre gli schemi, nell’osservare gli altri, nel sentire le loro emozioni, nel dare peso alle mie e alle loro parole, nel vivere le piccole cose, nell’emozionarmi per un saluto o per un raggio di sole.
Quando non mi dimentico i miei valori e li ritrovo in ogni mio comportamento.
Quando mi fisso gli obiettivi e a fatica ma con impegno, costanza e duro lavoro riesco a raggiungerli.
Quando sono in equilibrio tra corpo, mente e anima.
Quando nei miei pensieri ci sono più gli altri rispetto a me stesso.
Sono felice, si. Ma sono sempre in allenamento. E’ una ricerca continua. Non vi è sosta.
Ed è sempre un ringraziare per la bellezza di tutto ciò che mi è concesso, che mi concedo.
Un allenarsi giorno per giorno per conoscere e riconoscere.
Per non dimenticare, evitando di distrarsi.
Per raccontare ad altri quanto sia possibile realizzare se ci si pone nel giusto stato.
E poi mi sono chiesto: come si fa a non essere felice?
Situazioni della vita, problemi, brutture, rapporti personali, amori non corrisposti, ingiustizie, tanto altro. Tutto lecito.
Ma non è che sia il modo più veloce, più comodo, più semplice per rimanere nel nostro angolo senza riconoscere in noi e negli altri la bellezza che esiste? Una bellezza che ci sfida e che ci mette di fronte a scelte e decisioni forti?
Nessun volo, nessuna caduta, nessun sobbalzo particolare, nessun cambiamento quando si sceglie di non essere felici.
Mi rattrista solo a scriverlo. Figuriamoci a viverlo..
Io scelgo la Felicità. Scelgo di volare, volare e cadere. E cadere sarà la giusta lezione che mi permetterà di imparare a volare meglio, a scegliere correnti migliori, mi insegnerà anche a cadere meglio, ad atterrare meglio.
Chi viaggerà con me ne trarrà i benefici. Meno turbolenze, più atterraggi morbidi.
Come sempre a tutto questo si arriverà con il costante allenamento, con la dedizione quotidiana nel voler rappresentare al mondo la propria bellezza.
E poi è arrivata una seconda domanda. Più tosta. Ma ne parleremo una prossima volta.
E tu cosa scegli? Sei felice?
Wow che domanda. Così, a bruciapelo poi. Devo dire che ho pensato prima di rispondere.
Ho preso un respiro, giusto per rendermi più chiaro il mio sentire.
Si, ho risposto. Sono Felice. Quando non mi dimentico, quando non sono distratto.
Non mi dimentico o non sono distratto nel porre attenzione, nel guardare oltre gli schemi, nell’osservare gli altri, nel sentire le loro emozioni, nel dare peso alle mie e alle loro parole, nel vivere le piccole cose, nell’emozionarmi per un saluto o per un raggio di sole.
Quando non mi dimentico i miei valori e li ritrovo in ogni mio comportamento.
Quando mi fisso gli obiettivi e a fatica ma con impegno, costanza e duro lavoro riesco a raggiungerli.
Quando sono in equilibrio tra corpo, mente e anima.
Quando nei miei pensieri ci sono più gli altri rispetto a me stesso.
Sono felice, si. Ma sono sempre in allenamento. E’ una ricerca continua. Non vi è sosta.
Ed è sempre un ringraziare per la bellezza di tutto ciò che mi è concesso, che mi concedo.
Un allenarsi giorno per giorno per conoscere e riconoscere.
Per non dimenticare, evitando di distrarsi.
Per raccontare ad altri quanto sia possibile realizzare se ci si pone nel giusto stato.
E poi mi sono chiesto: come si fa a non essere felice?
Situazioni della vita, problemi, brutture, rapporti personali, amori non corrisposti, ingiustizie, tanto altro. Tutto lecito.
Ma non è che sia il modo più veloce, più comodo, più semplice per rimanere nel nostro angolo senza riconoscere in noi e negli altri la bellezza che esiste? Una bellezza che ci sfida e che ci mette di fronte a scelte e decisioni forti?
Nessun volo, nessuna caduta, nessun sobbalzo particolare, nessun cambiamento quando si sceglie di non essere felici.
Mi rattrista solo a scriverlo. Figuriamoci a viverlo..
Io scelgo la Felicità. Scelgo di volare, volare e cadere. E cadere sarà la giusta lezione che mi permetterà di imparare a volare meglio, a scegliere correnti migliori, mi insegnerà anche a cadere meglio, ad atterrare meglio.
Chi viaggerà con me ne trarrà i benefici. Meno turbolenze, più atterraggi morbidi.
Come sempre a tutto questo si arriverà con il costante allenamento, con la dedizione quotidiana nel voler rappresentare al mondo la propria bellezza.
E poi è arrivata una seconda domanda. Più tosta. Ma ne parleremo una prossima volta.
E tu cosa scegli? Sei felice?