Adattarsi è una necessità che modifica noi stessi e ciò che ci circonda. Cambiare è nel DNA di ciascuno, ma cambiare profondamente è una scelta che nasce dalla conoscenza e dalla consapevolezza.
Ci sono però troppi stimoli che vanno selezionati.
Il dibattito sulla nostra evoluzione personale è aperto e mentre la vita si dispiega, scienza, filosofia e religione, i media, ci inondano di informazioni che non sappiamo bene come coordinare. Troppe strade in cui perdersi.
Abbiamo bisogno del sorriso per cogliere l’unità di misura della nostra evoluzione personale, ma abbiamo anche bisogno di andare alla radice dei mille stimoli che riempiono il tempo e l’attenzione di ciascuno di noi.
Il cantiere dell’ascolto, della riflessione e delle discussioni a cielo aperto nelle nuove strade e piazze del web, ci invitano a ripensare i nostri obiettivi e a darci ogni giorno stimoli realmente necessari e funzionali.
Dobbiamo cambiare qualcosa. Forse.
Prima di tutto l’eccesso di sovrapposizione tra l’abbondanza di stimoli e la scelta di ciò che è essenziale. Non si può leggere tutto o essere dappertutto.
Abbiamo bisogno di luoghi di riflessione, analisi, valutazioni e punti di vista per avere un’identità chiara e riconoscibile da offrire a noi stessi e alla nostra comunità.
Due temi in primo piano, ordine e chiarezza, per orientarci nel caos in cui viviamo.
Occorre ridisegnare la forma degli occhiali con cui leggiamo il mondo che ci circonda e sentirci più generativi. Capaci di riattivare la nostra creatività con pazienza e sapienza per cogliere i flussi di una realtà che è ricca dentro e fuori.
Ci siamo persi nei mille rivoli dell’esistenza e dobbiamo ora ritrovare o rinnovare la nostra casa con una parola d’ordine: scegliere. Scegliere di non fare delle fotocopie di noi stessi, ma di scrivere sulla carta bianca chi essere oggi, suonare tra le corde dell’anima e decidere chi diventare domani.
Ci sono però troppi stimoli che vanno selezionati.
Il dibattito sulla nostra evoluzione personale è aperto e mentre la vita si dispiega, scienza, filosofia e religione, i media, ci inondano di informazioni che non sappiamo bene come coordinare. Troppe strade in cui perdersi.
Abbiamo bisogno del sorriso per cogliere l’unità di misura della nostra evoluzione personale, ma abbiamo anche bisogno di andare alla radice dei mille stimoli che riempiono il tempo e l’attenzione di ciascuno di noi.
Il cantiere dell’ascolto, della riflessione e delle discussioni a cielo aperto nelle nuove strade e piazze del web, ci invitano a ripensare i nostri obiettivi e a darci ogni giorno stimoli realmente necessari e funzionali.
Dobbiamo cambiare qualcosa. Forse.
Prima di tutto l’eccesso di sovrapposizione tra l’abbondanza di stimoli e la scelta di ciò che è essenziale. Non si può leggere tutto o essere dappertutto.
Abbiamo bisogno di luoghi di riflessione, analisi, valutazioni e punti di vista per avere un’identità chiara e riconoscibile da offrire a noi stessi e alla nostra comunità.
Due temi in primo piano, ordine e chiarezza, per orientarci nel caos in cui viviamo.
Occorre ridisegnare la forma degli occhiali con cui leggiamo il mondo che ci circonda e sentirci più generativi. Capaci di riattivare la nostra creatività con pazienza e sapienza per cogliere i flussi di una realtà che è ricca dentro e fuori.
Ci siamo persi nei mille rivoli dell’esistenza e dobbiamo ora ritrovare o rinnovare la nostra casa con una parola d’ordine: scegliere. Scegliere di non fare delle fotocopie di noi stessi, ma di scrivere sulla carta bianca chi essere oggi, suonare tra le corde dell’anima e decidere chi diventare domani.