“Tutto è duale, tutto ha due poli, ogni cosa ha il suo opposto. Ogni cosa “è’” e “non è” allo stesso tempo…Gli opposti condividono la stessa natura in gradi diversi, gli estremi si toccano, tutti i paradossi possono essere riconciliati”
“Il Kybalion”, I tre iniziati
La sperimentazione delle Polarità (Io sono…Io non sono…) le più, celate dietro la nostra immagine pubblica, che ci sforziamo di mettere in evidenza per rispondere ai rigidi ruoli che siamo chiamati a ricoprire.
Da qui la presa di coscienza della necessità di congiungimento di questi opposti; per non ammalarci, indebolirci, ma piuttosto per trovare quel “Punto 0”, quell’equilibrio tanto ricercato da ogni organismo per sopravvivere e trovare risposta ai propri bisogni.
Mi porto dentro la consapevolezza di essere Piccola ma Grande, di essere Debole ma Forte, Razionale ma anche irrazionale, e si Buona ma anche Stronza…e il senso di leggerezza e sollievo nell’essere un tutto è impagabile.
Ma da questo weekend intenso e ricco di emozioni cos’altro posso dire di aver appreso?
Beh, per dirlo alla Fritz Perls (d’altronde chi meglio di lui…):
“Viviamo in una casa fatta di specchi e pensiamo di stare a guardare fuori dalla finestra”
Spiazzante quanto affascinante prendere coscienza di quanto ciò che non tolleriamo di una persona, celi in realtà un nostro bisogno di essere altro, un nostro tratto nascosto o che non ci siamo concessi di sviluppare, maturare, ovvero quell’alter ego tenuto schiacciato.
Le proiezioni sono quei tratti di noi che non vogliamo accettare e che per allontanarli o non sentirli pericolosi, attribuiamo agli altri all’ambiente.
Affrontare tutto questo davanti a credo 20 persone non è stato una passeggiata, così come non lo è stato per me salire su una seggiola a parlare a queste persone (in altri tempi non ci sarei nemmeno salita sulla seggiola); ma il vederli alla fine seguirmi nell’ imitarmi nel volare insieme come uno stormo di uccelli unito all’emozione, ritrovata nell’armonia di un ballo; beh tutto questo non a prezzo e riempie di soddisfazione.
Ringrazio quindi i nostri docenti Giuseppe de Felice che ci ha guidati in questo viaggio e Lorenzo Manfredini che ha consentito questa esperienza.
“Il Kybalion”, I tre iniziati
La sperimentazione delle Polarità (Io sono…Io non sono…) le più, celate dietro la nostra immagine pubblica, che ci sforziamo di mettere in evidenza per rispondere ai rigidi ruoli che siamo chiamati a ricoprire.
Da qui la presa di coscienza della necessità di congiungimento di questi opposti; per non ammalarci, indebolirci, ma piuttosto per trovare quel “Punto 0”, quell’equilibrio tanto ricercato da ogni organismo per sopravvivere e trovare risposta ai propri bisogni.
Mi porto dentro la consapevolezza di essere Piccola ma Grande, di essere Debole ma Forte, Razionale ma anche irrazionale, e si Buona ma anche Stronza…e il senso di leggerezza e sollievo nell’essere un tutto è impagabile.
Ma da questo weekend intenso e ricco di emozioni cos’altro posso dire di aver appreso?
Beh, per dirlo alla Fritz Perls (d’altronde chi meglio di lui…):
“Viviamo in una casa fatta di specchi e pensiamo di stare a guardare fuori dalla finestra”
Spiazzante quanto affascinante prendere coscienza di quanto ciò che non tolleriamo di una persona, celi in realtà un nostro bisogno di essere altro, un nostro tratto nascosto o che non ci siamo concessi di sviluppare, maturare, ovvero quell’alter ego tenuto schiacciato.
Le proiezioni sono quei tratti di noi che non vogliamo accettare e che per allontanarli o non sentirli pericolosi, attribuiamo agli altri all’ambiente.
Affrontare tutto questo davanti a credo 20 persone non è stato una passeggiata, così come non lo è stato per me salire su una seggiola a parlare a queste persone (in altri tempi non ci sarei nemmeno salita sulla seggiola); ma il vederli alla fine seguirmi nell’ imitarmi nel volare insieme come uno stormo di uccelli unito all’emozione, ritrovata nell’armonia di un ballo; beh tutto questo non a prezzo e riempie di soddisfazione.
Ringrazio quindi i nostri docenti Giuseppe de Felice che ci ha guidati in questo viaggio e Lorenzo Manfredini che ha consentito questa esperienza.