La felpa nera stampata di teschi fa sorridere , e teneramente sorridi al ragazzo che la indossa. “E’ giovane!”, pensi, “Ed è moda nell’abbigliamento di questa gioventù“.
La moda occupa un ruolo importante nel quadro dei fenomeni espressivi. E’ una forma di rappresentazione visiva di un periodo storico, di una cultura ,ma anche una forma di comunicazione di un vissuto personale e individuale. Trasmette informazioni sulla propria età, sul gruppo di appartenenza, sul proprio status sociale. Non importa se le informazioni siano veritiere o meno, esse esprimono comunque quanto l’individuo vuole che gli altri pensino di lui.
L’abbigliamento quasi fornisce una identità: sono quello che indosso . Sono giovane, sono figo, sono ribelle, sono ricco, sono…..
L’abito dà inoltre l’opportunità all’individuo di avere una identità che si può modificare a proprio piacimento . In questo senso possiamo dire che l’abbigliamento è produzione creativa di noi stessi.
Non solo il modo di vestire, ma tutto l’aspetto esteriore rientra in un gioco di comunicazione non verbale. Il bisogno di valorizzazione sociale e di appartenenza ci spingono a manipolare la nostra immagine corporea alla ricerca di reazioni di conferma . E queste spesso si ottengono grazie ad una tendenza innata dell’uomo: quella di imitare . L’imitazione dà l’avvio all’identificazione col gruppo, appagando il nostro bisogno di riconoscimento di noi stessi e di appoggio sociale.
La moda mira innanzitutto alla socialità.
Ma allora perchè cambia in continuazione? Perchè per sua definizione è novità. Quindi essa ha un carattere sovversivo che mira ad infrangere la stabilità introducendo sempre elementi innovatori . Così opera continue rotture con ciò che la precede, ma è a sua volta vittima di nuove sovversioni.
Non pensiamo di incolpare di ciò le leggi dell’economia , seppure essa ne trae dei vantaggi. Esiste nell’uomo il continuo conflitto tra l’elemento individuale e quello sociale, tra creatività e conformità, tra imitazione e distinzione , narcisismo e socializzazione. Per cui dopo essersi identificato nel gruppo sente il bisogno di distinguersi e di dare spazio al proprio individualismo . Questa ambivalenza costituisce la base su cui poggia la moda e ne fa la sua caratteristica: l’infedeltà a se stessa. Non appena comincia a mutarsi, essa e’ pronta a rinnegare il proprio passato.
E non illudiamoci. Non possiamo sfuggire totalmente alla moda, perchè tutti noi ne siamo condizionati e il rifiuto al conformarsi fa di esso stesso una moda e l’anticonformismo diventa un’ altra forma di conformismo. Divertiamoci e mettiamoci un pizzico di creatività.
La moda occupa un ruolo importante nel quadro dei fenomeni espressivi. E’ una forma di rappresentazione visiva di un periodo storico, di una cultura ,ma anche una forma di comunicazione di un vissuto personale e individuale. Trasmette informazioni sulla propria età, sul gruppo di appartenenza, sul proprio status sociale. Non importa se le informazioni siano veritiere o meno, esse esprimono comunque quanto l’individuo vuole che gli altri pensino di lui.
L’abbigliamento quasi fornisce una identità: sono quello che indosso . Sono giovane, sono figo, sono ribelle, sono ricco, sono…..
L’abito dà inoltre l’opportunità all’individuo di avere una identità che si può modificare a proprio piacimento . In questo senso possiamo dire che l’abbigliamento è produzione creativa di noi stessi.
Non solo il modo di vestire, ma tutto l’aspetto esteriore rientra in un gioco di comunicazione non verbale. Il bisogno di valorizzazione sociale e di appartenenza ci spingono a manipolare la nostra immagine corporea alla ricerca di reazioni di conferma . E queste spesso si ottengono grazie ad una tendenza innata dell’uomo: quella di imitare . L’imitazione dà l’avvio all’identificazione col gruppo, appagando il nostro bisogno di riconoscimento di noi stessi e di appoggio sociale.
La moda mira innanzitutto alla socialità.
Ma allora perchè cambia in continuazione? Perchè per sua definizione è novità. Quindi essa ha un carattere sovversivo che mira ad infrangere la stabilità introducendo sempre elementi innovatori . Così opera continue rotture con ciò che la precede, ma è a sua volta vittima di nuove sovversioni.
Non pensiamo di incolpare di ciò le leggi dell’economia , seppure essa ne trae dei vantaggi. Esiste nell’uomo il continuo conflitto tra l’elemento individuale e quello sociale, tra creatività e conformità, tra imitazione e distinzione , narcisismo e socializzazione. Per cui dopo essersi identificato nel gruppo sente il bisogno di distinguersi e di dare spazio al proprio individualismo . Questa ambivalenza costituisce la base su cui poggia la moda e ne fa la sua caratteristica: l’infedeltà a se stessa. Non appena comincia a mutarsi, essa e’ pronta a rinnegare il proprio passato.
E non illudiamoci. Non possiamo sfuggire totalmente alla moda, perchè tutti noi ne siamo condizionati e il rifiuto al conformarsi fa di esso stesso una moda e l’anticonformismo diventa un’ altra forma di conformismo. Divertiamoci e mettiamoci un pizzico di creatività.