‘‘Una personale interpretazione del T-Chart di Daniele Trevisani, a cura di Marina Toniolo: comprendere la psicologia del tempo per fare leve persuasive efficaci ‘‘
Quando decidiamo di intraprendere un percorso di studio e crescita personale,qualunque esso sia, la didattica è lo strumento che ci permette di accedere alle informazioni di cui abbiamo bisogno.
Se devo spiegare teoricamente che cosa sia il T-CHART dovrei rispondere che è un diagramma cartesiano. Una rappresentazione grafica mediante due rette perpendicolari che suddividono il piano in quattro quadranti.
Dentro a questi quadranti posizionerò gli eventi personali localizzandoli nel tempo attribuendo loro una valenza soggettivamente positiva o negativa.
Una volta posizionato l'evento ,riuscire grazie ad un percorso di couching o counseling a capire e analizzare con esercizi e domande mirate la sequenza delle varie mosse che hanno portato all'evento stesso ,sarà di grande aiuto.
Questo permetterà di riconoscere e capire il modello comportamentale del passato e metterà nelle condizioni di decidere come utilizzarlo al meglio negli eventi futuri.
Uno strumento quindi che aiuta e guida verso il futuro.
Un futuro che nel diagramma viene poi suddiviso in futuro operativo, immediato e accessibile; futuro progettabile e futuro aspirazionale che funziona da motore trascinante.
Ma studiare e imparare la teoria non basta.
E' la pratica che poi gratifica e permette di ottenere risultati concreti. Imparare dunque le cose ma soprattutto imparare a pensare..
E che cosa ho pensato io?
Mi sono venute in mente le mie escursioni di trekking.
Camminare per ore e fermarsi in cima ad un passo: davanti un panorama mozzafiato e il sentiero che prosegue scosceso e sdrucciolevole.
Io prendo il mio binocolo, E mi giro indietro.
Guardo, osservo bene la strada appena percorsa.
Ripenso alla fatica, ai tratti ripidi, ma anche a quelli meno impegnativi, alle volte che ho rischiato di inciampare o scivolare.
A tutto quello che ho visto e incontrato lungo il cammino.
A come mi sono sentita. A quello che ho pensato. A come mi sono comportata. Poi mi giro e guardo verso l'orizzonte.
Mi godo il panorama e la soddisfazione per essere arrivata fino a lì.
Ma non mi fermo.... ascolto... sensazioni... emozioni.. immagini... suoni... colori.. profumi...
Tutte queste informazioni le ascolto...le vedo...le sento... e le ancoro.
Ho ancora tanta strada da percorrere.
Ma con il binocolo osservo il sentiero che mi aspetta. Per affrontarlo al meglio.
Perchè io sento l'esigenza di andarla a cercare la vita.
T-CHART.....che sarà mai????
Secondo me guardare al domani anche con gli occhi di ieri. Perchè poi non succede mai se tu non ci speri.....
Quando decidiamo di intraprendere un percorso di studio e crescita personale,qualunque esso sia, la didattica è lo strumento che ci permette di accedere alle informazioni di cui abbiamo bisogno.
Se devo spiegare teoricamente che cosa sia il T-CHART dovrei rispondere che è un diagramma cartesiano. Una rappresentazione grafica mediante due rette perpendicolari che suddividono il piano in quattro quadranti.
Dentro a questi quadranti posizionerò gli eventi personali localizzandoli nel tempo attribuendo loro una valenza soggettivamente positiva o negativa.
Una volta posizionato l'evento ,riuscire grazie ad un percorso di couching o counseling a capire e analizzare con esercizi e domande mirate la sequenza delle varie mosse che hanno portato all'evento stesso ,sarà di grande aiuto.
Questo permetterà di riconoscere e capire il modello comportamentale del passato e metterà nelle condizioni di decidere come utilizzarlo al meglio negli eventi futuri.
Uno strumento quindi che aiuta e guida verso il futuro.
Un futuro che nel diagramma viene poi suddiviso in futuro operativo, immediato e accessibile; futuro progettabile e futuro aspirazionale che funziona da motore trascinante.
Ma studiare e imparare la teoria non basta.
E' la pratica che poi gratifica e permette di ottenere risultati concreti. Imparare dunque le cose ma soprattutto imparare a pensare..
E che cosa ho pensato io?
Mi sono venute in mente le mie escursioni di trekking.
Camminare per ore e fermarsi in cima ad un passo: davanti un panorama mozzafiato e il sentiero che prosegue scosceso e sdrucciolevole.
Io prendo il mio binocolo, E mi giro indietro.
Guardo, osservo bene la strada appena percorsa.
Ripenso alla fatica, ai tratti ripidi, ma anche a quelli meno impegnativi, alle volte che ho rischiato di inciampare o scivolare.
A tutto quello che ho visto e incontrato lungo il cammino.
A come mi sono sentita. A quello che ho pensato. A come mi sono comportata. Poi mi giro e guardo verso l'orizzonte.
Mi godo il panorama e la soddisfazione per essere arrivata fino a lì.
Ma non mi fermo.... ascolto... sensazioni... emozioni.. immagini... suoni... colori.. profumi...
Tutte queste informazioni le ascolto...le vedo...le sento... e le ancoro.
Ho ancora tanta strada da percorrere.
Ma con il binocolo osservo il sentiero che mi aspetta. Per affrontarlo al meglio.
Perchè io sento l'esigenza di andarla a cercare la vita.
T-CHART.....che sarà mai????
Secondo me guardare al domani anche con gli occhi di ieri. Perchè poi non succede mai se tu non ci speri.....