Cosa è lo stress? Come impatta sulla tua vita?
Quante volte capita di dirti o di sentire dire la fatidica frase “…sono stressato…”?
Per quanto tempo ci riteniamo stressati?
Probabilmente la risposta è spesso. Viviamo in una società che si muove a ritmi elevati, una società che vuole tutto e subito. Vogliamo essere sempre al top dimenticandoci però che, come la più sofisticata macchina da corsa, non possiamo andare sempre a tutta velocità.
È comprovato oramai da molteplici studi scientifici che lo stress oltre una certa soglia è nocivo, porta l’organismo ad una inevitabile spirale energivora, deleteria e distruttiva con gravi conseguenze fisiche e psicologiche. Questa soglia varia da persona a persona, dipende da molteplici fattori e soprattutto dall’allenamento a tollerare diversi livelli di stress.
Lo stress però nasce come una risposta fisiologica di adattamento dell’organismo all’ambiente in cui si trova. È uno stimolo ancestrale ed è parte integrante della nostra struttura psicofisica. Ci tiene svegli, attivi e dinamici. Sopra ad una certa soglia permette di aumentare la nostra produttività anche se per brevi periodi.
Lo stress in questa prospettiva è quindi un valido alleato personale. Tramite quello che comunemente definiamo “stress” il nostro corpo ci parla, la nostra mente ci comunica, il nostro IO emerge con prepotenza. Il rifiuto di queste istanze psicofisiche porta a vuoto, rifiuto, scissione.
In questi casi la parola chiave è ascolto.
Un ascolto attivo che porta a riconoscimento.
Un ascolto consapevole che porta ad accettazione.
Un ascolto amorevole che porta ad integrazione.
L’ascolto è il primo passo. Deve seguire poi l’azione. Un’ azione volta al riequilibrio fisico e mentale.
Come fare? Quali gli strumenti?
Nei prossimi post vedremo due strumenti basilari, semplici ed efficaci per gestire lo stress.
Nel frattempo ti invito a riflettere partendo da questa domanda:
E tu come ti ascolti?
Copyright Lorenzo Savioli anteprima editoriale riservata
Quante volte capita di dirti o di sentire dire la fatidica frase “…sono stressato…”?
Per quanto tempo ci riteniamo stressati?
Probabilmente la risposta è spesso. Viviamo in una società che si muove a ritmi elevati, una società che vuole tutto e subito. Vogliamo essere sempre al top dimenticandoci però che, come la più sofisticata macchina da corsa, non possiamo andare sempre a tutta velocità.
È comprovato oramai da molteplici studi scientifici che lo stress oltre una certa soglia è nocivo, porta l’organismo ad una inevitabile spirale energivora, deleteria e distruttiva con gravi conseguenze fisiche e psicologiche. Questa soglia varia da persona a persona, dipende da molteplici fattori e soprattutto dall’allenamento a tollerare diversi livelli di stress.
Lo stress però nasce come una risposta fisiologica di adattamento dell’organismo all’ambiente in cui si trova. È uno stimolo ancestrale ed è parte integrante della nostra struttura psicofisica. Ci tiene svegli, attivi e dinamici. Sopra ad una certa soglia permette di aumentare la nostra produttività anche se per brevi periodi.
Lo stress in questa prospettiva è quindi un valido alleato personale. Tramite quello che comunemente definiamo “stress” il nostro corpo ci parla, la nostra mente ci comunica, il nostro IO emerge con prepotenza. Il rifiuto di queste istanze psicofisiche porta a vuoto, rifiuto, scissione.
In questi casi la parola chiave è ascolto.
Un ascolto attivo che porta a riconoscimento.
Un ascolto consapevole che porta ad accettazione.
Un ascolto amorevole che porta ad integrazione.
L’ascolto è il primo passo. Deve seguire poi l’azione. Un’ azione volta al riequilibrio fisico e mentale.
Come fare? Quali gli strumenti?
Nei prossimi post vedremo due strumenti basilari, semplici ed efficaci per gestire lo stress.
Nel frattempo ti invito a riflettere partendo da questa domanda:
E tu come ti ascolti?
Copyright Lorenzo Savioli anteprima editoriale riservata