Questi giorni mi ronza all’orecchio questa frase: ”stai in quello che c’è”, come un grillo parlante che mi sta sussurrando questo monito.
All’inizio questa frase mi risultava antipatica, come se mi venisse chiesto di fermarmi. Lo interpretavo come una paralisi, come un momento di staticità. Esplorando meglio il significato del monito compresi che poteva essere tutt’altro che statico.
Fermare la rincorsa al comprare ciò che non hai, al ricercare ciò che non sai, o ritieni di non sapere, al cambiare in ciò che vorresti. Questo movimento porta sempre lo sguardo verso la mancanza, e fa nascere un’ansia nel volere ciò che non sei o non hai, senza sapere chi sei e cos’hai.
Sostare e osservare dove sono, chi c’è intorno a me, quali sono le mie risorse e anche le convinzioni è un nuovo vivere. Ascoltare le sensazioni, i sentimenti che nascono nel qui e ora è un nuovo approccio.
Ho compreso che volgere lo sguardo al presente ”a quello che c’è e con quello che c’è” è come fare il PUNTO NAVE. Ho iniziato a muovermi in tal senso ed ho scoperto un mondo dentro di me e attorno a me come fosse per la prima volta, come se avessi cambiato occhiali o occhi. Le persone intorno a me stanno acquistando un valore diverso, mi muovono sentimenti ed emozioni nuove nel percepirle per quello che sono, ”nella loro perfezione di adesso” senza voler cambiare nessuno.
Ho ascoltato e osservato me nella “mia perfezione di ciò che è ora” ed ho esplorato aspetti che non conoscevo.
A casa ho iniziato a frugare negli armadi ed ho trovato cose che non ricordavo di avere e che stavo per riacquistare ed anche cose che possono non servire più . Ho trovato ricchezza ed abbondanza nel presente più di quanto pensavo.
Sto comprendendo il piacere di questi momenti , l’energia e la carica che ti danno, riducendo l’ansia della mancanza.
Sento che è una fase importante per poi ripartire, dopo aver conosciuto un po’ di più il contenuto della mia “valigia” tenendo e onorando ciò che è funzionale e liberandomi poi di ciò che ormai non lo è più.
Con il PUNTO NAVE si può ridefinire la nuova rotta, una volta compresa la propria posizione e il proprio bagaglio. Molto prezioso il mio grillo parlante!
All’inizio questa frase mi risultava antipatica, come se mi venisse chiesto di fermarmi. Lo interpretavo come una paralisi, come un momento di staticità. Esplorando meglio il significato del monito compresi che poteva essere tutt’altro che statico.
Fermare la rincorsa al comprare ciò che non hai, al ricercare ciò che non sai, o ritieni di non sapere, al cambiare in ciò che vorresti. Questo movimento porta sempre lo sguardo verso la mancanza, e fa nascere un’ansia nel volere ciò che non sei o non hai, senza sapere chi sei e cos’hai.
Sostare e osservare dove sono, chi c’è intorno a me, quali sono le mie risorse e anche le convinzioni è un nuovo vivere. Ascoltare le sensazioni, i sentimenti che nascono nel qui e ora è un nuovo approccio.
Ho compreso che volgere lo sguardo al presente ”a quello che c’è e con quello che c’è” è come fare il PUNTO NAVE. Ho iniziato a muovermi in tal senso ed ho scoperto un mondo dentro di me e attorno a me come fosse per la prima volta, come se avessi cambiato occhiali o occhi. Le persone intorno a me stanno acquistando un valore diverso, mi muovono sentimenti ed emozioni nuove nel percepirle per quello che sono, ”nella loro perfezione di adesso” senza voler cambiare nessuno.
Ho ascoltato e osservato me nella “mia perfezione di ciò che è ora” ed ho esplorato aspetti che non conoscevo.
A casa ho iniziato a frugare negli armadi ed ho trovato cose che non ricordavo di avere e che stavo per riacquistare ed anche cose che possono non servire più . Ho trovato ricchezza ed abbondanza nel presente più di quanto pensavo.
Sto comprendendo il piacere di questi momenti , l’energia e la carica che ti danno, riducendo l’ansia della mancanza.
Sento che è una fase importante per poi ripartire, dopo aver conosciuto un po’ di più il contenuto della mia “valigia” tenendo e onorando ciò che è funzionale e liberandomi poi di ciò che ormai non lo è più.
Con il PUNTO NAVE si può ridefinire la nuova rotta, una volta compresa la propria posizione e il proprio bagaglio. Molto prezioso il mio grillo parlante!