Abbiamo tutti voglia di fare qualcosa di speciale e ci siamo ripromessi di realizzare cose buone: che ci piacciano, che profumino di passione, che sprizzino di amore. Anzi, è già da un po’, forse qualche anno, che ce lo raccomandiamo.
E allora, perché non abbiamo mantenuto le nostre promesse? O meglio, perché abbiamo pensato a un cambio di vita importante, lo abbiamo iniziato, ma successivamente lo abbiamo abbandonato?
Negli anni ci siamo raccontati la storia dei buoni propositi. Forse è il momento di farci un bell'esame di coscienza e scoprire che non siamo così insoddisfatti della nostra vita così com'è. Forse dobbiamo tralasciare qualche lamentela e comprendere in quale livello di coscienza viviamo.
Magari non ci siamo accorti dell’effetto oblio che rende la nostra visione della vita meno limpida. Siamo lucidissimi quando siamo in vacanza e vediamo esattamente la vita che vorremmo, ma al rientro ce ne dimentichiamo.
E poi, più passano gli anni, più ci siamo responsabilizzati. Più le persone intorno hanno pensato di fare quello che piace senza farlo, più è diventato difficile realizzare dei cambiamenti da soli.
E ancora, facciamo tante cose ogni giorno e siamo pieni di impegni. Così più facciamo cose routinarie, che pure non piacciono, meno tempo abbiamo a disposizione per fare quello che ci piace.
Sai allora come va a finire? Che diventa normale la routine quotidiana. E fare quello che amiamo veramente diventa realmente difficile. L’abitudine diventa una compiacente insoddisfazione.
Il problema lo abbiamo quando siamo giovani, quando non abbiamo tempo da buttare. Ma se abbiamo 40/50 o 60 anni, se continuiamo a fare quello che non ci soddisfa, questo ci lascia qualcosa di amaro in bocca per non aver fatto qualcosa di diverso. Ma non preoccupiamoci è solo un’alzata di spalle… è solo amarezza.
L’energia andrà un po’ giù, non ci sarà più l’emozione di iniziare la giornata, l’eccitazione per quello che si intraprende e basteranno 2 o 3 caffè per tirarsi su.
In questo modo, lo scopo di fare qualcosa che appaghi la nostra vita non ci darà la briga di sbatterci: non avremo bisogno di soddisfare noi stessi e nemmeno gli altri.
Alla fine potremo dire: ‘vivo in un mondo che non mi piace e sai cosa ti dico: ‘sono (in)-felice così!’
Ma, così come?
E allora, perché non abbiamo mantenuto le nostre promesse? O meglio, perché abbiamo pensato a un cambio di vita importante, lo abbiamo iniziato, ma successivamente lo abbiamo abbandonato?
Negli anni ci siamo raccontati la storia dei buoni propositi. Forse è il momento di farci un bell'esame di coscienza e scoprire che non siamo così insoddisfatti della nostra vita così com'è. Forse dobbiamo tralasciare qualche lamentela e comprendere in quale livello di coscienza viviamo.
Magari non ci siamo accorti dell’effetto oblio che rende la nostra visione della vita meno limpida. Siamo lucidissimi quando siamo in vacanza e vediamo esattamente la vita che vorremmo, ma al rientro ce ne dimentichiamo.
E poi, più passano gli anni, più ci siamo responsabilizzati. Più le persone intorno hanno pensato di fare quello che piace senza farlo, più è diventato difficile realizzare dei cambiamenti da soli.
E ancora, facciamo tante cose ogni giorno e siamo pieni di impegni. Così più facciamo cose routinarie, che pure non piacciono, meno tempo abbiamo a disposizione per fare quello che ci piace.
Sai allora come va a finire? Che diventa normale la routine quotidiana. E fare quello che amiamo veramente diventa realmente difficile. L’abitudine diventa una compiacente insoddisfazione.
Il problema lo abbiamo quando siamo giovani, quando non abbiamo tempo da buttare. Ma se abbiamo 40/50 o 60 anni, se continuiamo a fare quello che non ci soddisfa, questo ci lascia qualcosa di amaro in bocca per non aver fatto qualcosa di diverso. Ma non preoccupiamoci è solo un’alzata di spalle… è solo amarezza.
L’energia andrà un po’ giù, non ci sarà più l’emozione di iniziare la giornata, l’eccitazione per quello che si intraprende e basteranno 2 o 3 caffè per tirarsi su.
In questo modo, lo scopo di fare qualcosa che appaghi la nostra vita non ci darà la briga di sbatterci: non avremo bisogno di soddisfare noi stessi e nemmeno gli altri.
Alla fine potremo dire: ‘vivo in un mondo che non mi piace e sai cosa ti dico: ‘sono (in)-felice così!’
Ma, così come?