Mi sento abbastanza? Sono all’altezza di? Sono abbastanza per voi?
Quante volte nella mia vita professionale, personale, sportiva, mi sono posta questa domanda, ormai così familiare? Oserei dire abbastanza, da rendermi consapevole della sua esistenza.
Ad esempio, nella mia vita professionale che ogni giorno alle 8.30 mi porta in classe.
Si, in classe da voi, proprio da voi che rappresentate questo complesso futuro, voi che siete stati definiti dalla sociologia i Millennials. E vi vedo lì, in un brusio nei vostri banchi di scuola, ancora prese da questo modo virtuale di comunicare, intente a pubblicare in spazi ancora vuoti, gli ultimi selfie o post, prima di cominciare la lezione. E vi guardo, nella vostra giovane bellezza, inconsapevole ma piena di speranze, assetata di saperi e con il desiderio di far luce in un futuro che vi aspetta, al di fuori di queste mura scolastiche.
E qual è il mio compito? E di quale responsabilità mi sono vestita? Ebbene ragazze, quella di accompagnarvi attraverso la mia preparazione e la mia esperienza professionale, incanalate in un percorso professionale, a disciplinarvi con empatica autorevolezza al vostro futuro.
Così, ritornando alle mie domande iniziali che necessariamente pretendono risposte adeguate, ho deciso di iscrivermi ad un Master di Mental Coach e Consapevolezza, messo a punto dal dottor Lorenzo Manfredini, psicologo e psicoterapeuta, nonché autore di diversi libri, insieme al suo team.
Ad una delle prime lezioni tra le varie tematiche disquisite, il mio interesse è stato catturato in modo particolare da un tema a me molto caro: Le Convinzioni Limitanti e Rimedi.
Le convinzioni si comportano come dei magneti, che attirano esperienza e se sono limitanti attirano esperienze indesiderabili, precludendoci la possibilità di liberare cose positive verso di noi. Sono convinzioni che appartengono al nostro profondo, indipendentemente dalla nostra preparazione, cultura.
Dunque, sono abbastanza per voi?
E da questa lezione, che cosa mi sono portata a casa quel giorno?
Che la consapevolezza che sostituisce tale convinzione è: Sono in continuo divenire ed ho il potere di cambiare!
Quante volte nella mia vita professionale, personale, sportiva, mi sono posta questa domanda, ormai così familiare? Oserei dire abbastanza, da rendermi consapevole della sua esistenza.
Ad esempio, nella mia vita professionale che ogni giorno alle 8.30 mi porta in classe.
Si, in classe da voi, proprio da voi che rappresentate questo complesso futuro, voi che siete stati definiti dalla sociologia i Millennials. E vi vedo lì, in un brusio nei vostri banchi di scuola, ancora prese da questo modo virtuale di comunicare, intente a pubblicare in spazi ancora vuoti, gli ultimi selfie o post, prima di cominciare la lezione. E vi guardo, nella vostra giovane bellezza, inconsapevole ma piena di speranze, assetata di saperi e con il desiderio di far luce in un futuro che vi aspetta, al di fuori di queste mura scolastiche.
E qual è il mio compito? E di quale responsabilità mi sono vestita? Ebbene ragazze, quella di accompagnarvi attraverso la mia preparazione e la mia esperienza professionale, incanalate in un percorso professionale, a disciplinarvi con empatica autorevolezza al vostro futuro.
Così, ritornando alle mie domande iniziali che necessariamente pretendono risposte adeguate, ho deciso di iscrivermi ad un Master di Mental Coach e Consapevolezza, messo a punto dal dottor Lorenzo Manfredini, psicologo e psicoterapeuta, nonché autore di diversi libri, insieme al suo team.
Ad una delle prime lezioni tra le varie tematiche disquisite, il mio interesse è stato catturato in modo particolare da un tema a me molto caro: Le Convinzioni Limitanti e Rimedi.
Le convinzioni si comportano come dei magneti, che attirano esperienza e se sono limitanti attirano esperienze indesiderabili, precludendoci la possibilità di liberare cose positive verso di noi. Sono convinzioni che appartengono al nostro profondo, indipendentemente dalla nostra preparazione, cultura.
Dunque, sono abbastanza per voi?
E da questa lezione, che cosa mi sono portata a casa quel giorno?
Che la consapevolezza che sostituisce tale convinzione è: Sono in continuo divenire ed ho il potere di cambiare!