So come ci si sente ad essere vulnerabili? Mi riconosco vulnerabile verso certe cose o situazioni che mi accadono?
‘ Devo essere tutto d’un pezzo ‘, ‘devo essere forte e andare avanti’ sono credenze molto comuni che ci raccontiamo quando sperimentiamo situazioni ed esperienze difficili. Mentre è ancora difficile ammettere che possiamo sentirci vulnerabili emotivamente.
A volte ci ritroviamo ad avere paura o ci mancano le forze di fronte a certe difficoltà che non riusciamo ad affrontare. Il corpo e la mente mandano segnali chiari di ‘fermo’. Ammettere queste condizioni e sensazioni di apparente debolezza è un primo passo per diventare consapevoli di cosa si prova quando si è vulnerabili.
Provare a scacciare il senso di vulnerabilità non ci fa sentire meglio, dimostrare all’esterno che vestiamo la maschera del ‘forte’ in ogni circostanza non porta ad essere più riconosciuti ed accettati.
La vulnerabilità è una condizione interiore che va accettata e sperimentata come altre sensazioni quali rabbia, frustrazione e vergogna. Se diamo spazio al pensiero che la giudica negativamente non saremo in grado di coglierne i tratti specifici, come agisce su di noi e da cosa ha origine.
Se invece le lasciamo spazio e la ascoltiamo nel suo modo di manifestarsi in noi, ci diamo la possibilità di essere più indulgenti con noi stessi. Valutiamo con un approccio nuovo le difficoltà che abbiamo di fronte e ne consideriamo i vari aspetti e le modalità di affrontarle.
Può accadere talvolta di riconoscere il bisogno di chiedere aiuto a qualcuno, di non poter sostenere il peso di responsabilità altrui o semplicemente di non correre e voler fare tutto subito, ma essere in grado di dilatare i tempi e dare delle priorità alle cose.
Se osserviamo un animale, tipicamente preda e vittima di predatori più forti, mentre crea strategie di difesa per se stessa e il suo ambiente, non pensiamo che sia debole, ma piuttosto riconosciamo la sua ‘arte’ nello studiare queste dinamiche operative.
Allo stesso modo, riconoscere la nostra vulnerabilità non è mancanza di forza o di coraggio, non significa essere deboli, anzi vuol dire essere pienamente responsabili verso noi stessi compiendo scelte e comportamenti consapevoli.
“Quando eravamo bambini pensavamo che una volta cresciuti non saremmo più stati vulnerabili. Ma crescere vuol dire accettare la vulnerabilità. Essere vivi significa essere vulnerabili” Madeleine L’Engle (Walking on Water)
‘ Devo essere tutto d’un pezzo ‘, ‘devo essere forte e andare avanti’ sono credenze molto comuni che ci raccontiamo quando sperimentiamo situazioni ed esperienze difficili. Mentre è ancora difficile ammettere che possiamo sentirci vulnerabili emotivamente.
A volte ci ritroviamo ad avere paura o ci mancano le forze di fronte a certe difficoltà che non riusciamo ad affrontare. Il corpo e la mente mandano segnali chiari di ‘fermo’. Ammettere queste condizioni e sensazioni di apparente debolezza è un primo passo per diventare consapevoli di cosa si prova quando si è vulnerabili.
Provare a scacciare il senso di vulnerabilità non ci fa sentire meglio, dimostrare all’esterno che vestiamo la maschera del ‘forte’ in ogni circostanza non porta ad essere più riconosciuti ed accettati.
La vulnerabilità è una condizione interiore che va accettata e sperimentata come altre sensazioni quali rabbia, frustrazione e vergogna. Se diamo spazio al pensiero che la giudica negativamente non saremo in grado di coglierne i tratti specifici, come agisce su di noi e da cosa ha origine.
Se invece le lasciamo spazio e la ascoltiamo nel suo modo di manifestarsi in noi, ci diamo la possibilità di essere più indulgenti con noi stessi. Valutiamo con un approccio nuovo le difficoltà che abbiamo di fronte e ne consideriamo i vari aspetti e le modalità di affrontarle.
Può accadere talvolta di riconoscere il bisogno di chiedere aiuto a qualcuno, di non poter sostenere il peso di responsabilità altrui o semplicemente di non correre e voler fare tutto subito, ma essere in grado di dilatare i tempi e dare delle priorità alle cose.
Se osserviamo un animale, tipicamente preda e vittima di predatori più forti, mentre crea strategie di difesa per se stessa e il suo ambiente, non pensiamo che sia debole, ma piuttosto riconosciamo la sua ‘arte’ nello studiare queste dinamiche operative.
Allo stesso modo, riconoscere la nostra vulnerabilità non è mancanza di forza o di coraggio, non significa essere deboli, anzi vuol dire essere pienamente responsabili verso noi stessi compiendo scelte e comportamenti consapevoli.
“Quando eravamo bambini pensavamo che una volta cresciuti non saremmo più stati vulnerabili. Ma crescere vuol dire accettare la vulnerabilità. Essere vivi significa essere vulnerabili” Madeleine L’Engle (Walking on Water)