Non so se sono io ad essere in distorsione ultimamente, o forse, avendo modificato il modo di percepire la gente, percepisco diversamente anche me stessa.
Sta di fatto che mi rendo sempre più conto come, la relazione umana, anziché aprirsi come un'armoniosa danza di suoni, diventa d'improvviso uno spazio in cui, i protagonisti imbruttiscono gli scenari con passi feroci simili a belve affamate d'innanzi alla loro ultima preda.
Mi chiedo Che cosa ci confonde. Se da un lato il bisogno fisiologico di esprimere le nostre emozioni è un fattore sano, manifestiamo un disagio pericoloso nel momento in cui, le nostre paure, si accaniscono sull'altro.
Riteniamo che la difficoltà che la vita ci rappresenta nel dovere vivere il quotidiano, maturi un legittimo diritto ad abbandonarci ai comportamenti più beceri.
Diveniamo preda dei vizi, ci abbandoniamo alle passioni e vivere con virtù, se in un tempo poteva elevarci, oggi appare come un limite che ci impedisce di vivere con slanci spontanei.
Io la chiamo pulizia sentimentale o etica della emozioni, perché la qualità della vita e conseguentemente della relazione umana, passa anche attraverso l'opportunità di danzare insieme e non di sbranarsi reciprocamente.
Ma se prima non saremo in grado di "sentire" la stessa musica, suoneremo sempre in modo distorto.
E i passi danzati delle coreografie della vita, verranno sostituiti da ruggiti violenti.
Danzate, fin che si può.
Sta di fatto che mi rendo sempre più conto come, la relazione umana, anziché aprirsi come un'armoniosa danza di suoni, diventa d'improvviso uno spazio in cui, i protagonisti imbruttiscono gli scenari con passi feroci simili a belve affamate d'innanzi alla loro ultima preda.
Mi chiedo Che cosa ci confonde. Se da un lato il bisogno fisiologico di esprimere le nostre emozioni è un fattore sano, manifestiamo un disagio pericoloso nel momento in cui, le nostre paure, si accaniscono sull'altro.
Riteniamo che la difficoltà che la vita ci rappresenta nel dovere vivere il quotidiano, maturi un legittimo diritto ad abbandonarci ai comportamenti più beceri.
Diveniamo preda dei vizi, ci abbandoniamo alle passioni e vivere con virtù, se in un tempo poteva elevarci, oggi appare come un limite che ci impedisce di vivere con slanci spontanei.
Io la chiamo pulizia sentimentale o etica della emozioni, perché la qualità della vita e conseguentemente della relazione umana, passa anche attraverso l'opportunità di danzare insieme e non di sbranarsi reciprocamente.
Ma se prima non saremo in grado di "sentire" la stessa musica, suoneremo sempre in modo distorto.
E i passi danzati delle coreografie della vita, verranno sostituiti da ruggiti violenti.
Danzate, fin che si può.