Quando le difficoltà mettono ‘sotto sequestro’ il nostro cervello facendolo andare in ‘corto circuito’, tutto risulta complicato, difficile, non si vede altro che il proprio problema. Tutto ciò che ci circonda si annebbia, tutto passa in secondo piano, gli affetti, il lavoro, gli amici, le emozioni prendono il sopravvento su di noi ed è come se nella nostra mente tutto rimanesse bloccato, fermo, immobile, in attesa di un ritorno alla realtà.
Si perché è come se fossimo in viaggio, in un luogo oscuro, dove trovare uno spiraglio di luce diventa quasi impossibile. Nel frattempo la vita continua a scorrere, tutto si muove mentre noi rimaniamo fermi. Non ci accorgiamo di nulla, non ci accorgiamo nemmeno che la persona che ci sta vicino è disponibile ad aiutarci. In questi momenti conta solo ciò che noi sentiamo, proviamo, come se nessun altro potesse capire e ci rigiriamo all’interno di questo spazio/tempo senza sapere dove andare o cosa fare.
La domanda a questo punto è: come possiamo uscire da questo blocco? Come possiamo evitare di cadere vittima delle emozioni?
Diventando soprattutto consapevoli del fatto che la maggior parte delle situazioni della nostra vita quotidiana possono essere stressanti o preoccupanti ma non rappresentano quasi mai un pericolo reale o qualcosa di non gestibile. Dall’altra parte è necessario imparare il ‘distacco’, inteso come percezione della realtà vista da lontano, in modo tale che la reazione alle nostre emozioni sia più contenuta e quindi diventi più gestibile.
Quindi quando accade, dobbiamo solo decidere se rimanere prigionieri delle nostre emozioni o reagire e rientrare nella realtà.
Si perché è come se fossimo in viaggio, in un luogo oscuro, dove trovare uno spiraglio di luce diventa quasi impossibile. Nel frattempo la vita continua a scorrere, tutto si muove mentre noi rimaniamo fermi. Non ci accorgiamo di nulla, non ci accorgiamo nemmeno che la persona che ci sta vicino è disponibile ad aiutarci. In questi momenti conta solo ciò che noi sentiamo, proviamo, come se nessun altro potesse capire e ci rigiriamo all’interno di questo spazio/tempo senza sapere dove andare o cosa fare.
La domanda a questo punto è: come possiamo uscire da questo blocco? Come possiamo evitare di cadere vittima delle emozioni?
Diventando soprattutto consapevoli del fatto che la maggior parte delle situazioni della nostra vita quotidiana possono essere stressanti o preoccupanti ma non rappresentano quasi mai un pericolo reale o qualcosa di non gestibile. Dall’altra parte è necessario imparare il ‘distacco’, inteso come percezione della realtà vista da lontano, in modo tale che la reazione alle nostre emozioni sia più contenuta e quindi diventi più gestibile.
Quindi quando accade, dobbiamo solo decidere se rimanere prigionieri delle nostre emozioni o reagire e rientrare nella realtà.