Mi sono chiesto molte volte che cosa sia veramente la zona di comfort, e se veramente rappresenti quel buco nero che richiama a sé le persone, inghiottendole e privandole di qualsiasi forma di successo personale o professionale.
Ci sono momenti nella vita in cui vince lei. Potente, seduttiva,..
Mi viene in mente una di quelle signore che vedi in qualche film, e che rappresentano il male. Bella, piena di rossetto, ha studiato sempre e solo due materie in vita sua: seduzione e manipolazione. È disposta a tutto pur di annientarti.
Parliamo di una lotta tra titani però!
Da un lato una poltrona, con vicino una TV, uno smartphone già aperto su Instagram, e, che ne so,.. un pacchetto di pop corn vicino. Chi gli resiste?
Dall'altro lato tu, che hai le tue ambizioni, i tuoi desideri più o meno chiari, (ma comunque un po' di "fuego", di voglia di emergere, di fare qualcosa di bello c'è sempre).
Attenzione! Ho detto titani perché nonostante il richiamo della zona di comfort sia grande,, soprattutto in certi periodi della vita, tu sei ancora più forte!
Quando ti innamori di te stesso/ te stessa, la forza di questo innamoramento non teme rivali.
Se una persona ama se stessa, e se è vero che l'ambizione di migliorare continuamente la propria condizione di vita è insita negli esseri umani, la zona di comfort è fuori combattimento da subito.
Io, per essere sicuro che veramente esistesse la zona di comfort l'ho sperimentata per anni.
Vuoi mettere il piacere di trascorrere un pomeriggio intero seduto su una poltrona che era entrata in simbiosi con me? Eravamo tutt'uno, si era adattata alla forma del mio fondo-schiena.
Vuoi mettere il piacere di guardare tutte le puntate di Law and Order su Crime, rimanendo regolarmente sconvolto dalla cattiveria umana messa in scena? Che poi mi faceva sorridere la dicitura che compariva alla fine del telefilm: "Le scene sono frutto di pura fantasia".
Me ne stavo ore e ore a farmi centrifugare la mente conscia e subconscia da queste "fantasie", che avevano l'unico scopo di tenermi legato alla mia poltrona, nella speranza che io guardassi la pubblicità.
La zona di comfort è molto distruttiva, crea frustrazione, ti alzi dalla poltrona e ti senti vuoto. Quando l'emotività legata alle scene schizofreniche del telefilm finisce, e ti rendi conto che non hai combinato niente, ti prende lo sconforto.
E magari questo sconforto alimenta le fughe: verso il bar, verso i gratta e vinci...
Di certo da lì non nasce nulla di buono.
E poi speri che qualcosa CAPITI,
E a volte CAPITA!
C'è un super-eroe latente dentro ognuno di noi.
Ecco la sequenza micidiale:
-CAPITA che prendi in mano un libro che parla di crescita personale,
-leggi la parola "coaching",
-vai ad informarti di cosa si tratta e ...
-nel giro di poco ti ritrovi in un aula a studiare delle tecniche per aiutare le persone a lasciar stare la zona di comfort e ed iniziare ad agire.
Perché se non CAPITA, in qualche modo lo devi far succedere, magari con un aiutino.
La poltrona? Meglio usarla per apprendere qualcosa dai libri.
Ci sono momenti nella vita in cui vince lei. Potente, seduttiva,..
Mi viene in mente una di quelle signore che vedi in qualche film, e che rappresentano il male. Bella, piena di rossetto, ha studiato sempre e solo due materie in vita sua: seduzione e manipolazione. È disposta a tutto pur di annientarti.
Parliamo di una lotta tra titani però!
Da un lato una poltrona, con vicino una TV, uno smartphone già aperto su Instagram, e, che ne so,.. un pacchetto di pop corn vicino. Chi gli resiste?
Dall'altro lato tu, che hai le tue ambizioni, i tuoi desideri più o meno chiari, (ma comunque un po' di "fuego", di voglia di emergere, di fare qualcosa di bello c'è sempre).
Attenzione! Ho detto titani perché nonostante il richiamo della zona di comfort sia grande,, soprattutto in certi periodi della vita, tu sei ancora più forte!
Quando ti innamori di te stesso/ te stessa, la forza di questo innamoramento non teme rivali.
Se una persona ama se stessa, e se è vero che l'ambizione di migliorare continuamente la propria condizione di vita è insita negli esseri umani, la zona di comfort è fuori combattimento da subito.
Io, per essere sicuro che veramente esistesse la zona di comfort l'ho sperimentata per anni.
Vuoi mettere il piacere di trascorrere un pomeriggio intero seduto su una poltrona che era entrata in simbiosi con me? Eravamo tutt'uno, si era adattata alla forma del mio fondo-schiena.
Vuoi mettere il piacere di guardare tutte le puntate di Law and Order su Crime, rimanendo regolarmente sconvolto dalla cattiveria umana messa in scena? Che poi mi faceva sorridere la dicitura che compariva alla fine del telefilm: "Le scene sono frutto di pura fantasia".
Me ne stavo ore e ore a farmi centrifugare la mente conscia e subconscia da queste "fantasie", che avevano l'unico scopo di tenermi legato alla mia poltrona, nella speranza che io guardassi la pubblicità.
La zona di comfort è molto distruttiva, crea frustrazione, ti alzi dalla poltrona e ti senti vuoto. Quando l'emotività legata alle scene schizofreniche del telefilm finisce, e ti rendi conto che non hai combinato niente, ti prende lo sconforto.
E magari questo sconforto alimenta le fughe: verso il bar, verso i gratta e vinci...
Di certo da lì non nasce nulla di buono.
E poi speri che qualcosa CAPITI,
E a volte CAPITA!
C'è un super-eroe latente dentro ognuno di noi.
Ecco la sequenza micidiale:
-CAPITA che prendi in mano un libro che parla di crescita personale,
-leggi la parola "coaching",
-vai ad informarti di cosa si tratta e ...
-nel giro di poco ti ritrovi in un aula a studiare delle tecniche per aiutare le persone a lasciar stare la zona di comfort e ed iniziare ad agire.
Perché se non CAPITA, in qualche modo lo devi far succedere, magari con un aiutino.
La poltrona? Meglio usarla per apprendere qualcosa dai libri.