
Possiamo essere ottimi nuotatori.
Ma quando siamo in balia del dolore rischiamo sempre di affogare; annaspiamo come cani in cerca di un qualsiasi appiglio in mezzo alle onde. Onde di dolore che travolgono!
I sentimenti diventano caotici e le parole, come l'acqua salata, ci insinuano. Bocca, naso, occhi...non sentiamo più niente! Si va giù; si cola a picco come dei piccoli Titanic.
E' inesorabile!
Allora, sotto al respiro soffocato, l'unica cosa da fare è trattenere quel che resta nei polmoni e afferrare un istante di isolamento tutto per noi.
Non c'è molto tempo per mettere in fila i pensieri e raccontarsi il dolore e la sequenza degli eventi. Prima; prima che le parole abbraccino le immagini e che flash di sentimento accechino ogni cosa! Prima dell'ondata successiva!
L'amore non è gratis. Fa sempre male e pretende molto, anche la comprensione.
Non siamo tutti uguali!
Guardiamo ai nostri sentimenti come al catalogo Ikea.
Sono classificati. Riposti su ampie mensole.
Sui piani superiori riponiamo l'amore “vero”, monogamo. Quello che dedichiamo alla nostra metà. Quello ricambiato; condiviso anima e soprattutto corpo. Qualche volta sono mensole grandi, pesanti e scricchiolanti.
A fianco c'è la famiglia che però ha un reparto a parte. Sta sopra di noi incombente, ma anche al nostro fianco e spesso è il tavolo sul quale appoggiamo i piedi. Se va giù quello facciamo un bel volo (meglio assemblarla per bene e tirare le viti ogni tanto).
Vengono più in basso i vari scomparti degli affetti e dei legami. Amicizie “del cuore”, amicizie storiche, ex-amori trasformati.
Le staffe che sostengono i ripiani delle relazioni significative sono fatte di reciprocità.
Ma cosa significa essere reciproci? Provare gli stessi sentimenti nei modi e nei tempi adeguati? Saperli frazionare? Catalogare? Misurare?Contenere?
C'è una quantità o una qualità o uno spazio giusto che dobbiamo dedicare alle persone che amiamo?
Qualcuno di noi ha un angolo riservato agli affetti prioritari.
Qualcuno di questi affetti passa da uno scaffale all'altro a seconda della capacità che abbiamo di affidarci alla relazione completamente.
Non sempre però i sentimenti stanno ben divisi e catalogati in scompartimenti. Qualche rara volta tutto scorre su uno stesso piano collocato al centro della vita, nel catalogo delle affinità sottili. Quelle che sentiamo al di la delle parole e delle azioni.
Al di la dei tempi e dei luoghi adatti.
Così l'amore diventa amicizia, e l'amico diventa famiglia e qualcuno diventa da amare solo perchè c'è. C'è esattamente così com'è, come sta adagiato vicino e insieme a tutto il resto. E' su un piano liquido, sopra, sotto e inspiegabilmente dentro di noi.
E' il ripiano e pure la staffa.
E' tutto chiaro dentro di me. E' semplice e dritto.
Le cose si complicano quando crolla qualcosa e gli intrecci delle costole fanno crack!
Quando ci viene chiesto di ripristinare l'ordine, di dividere, isolare, scartare e disciplinare un affetto che stringo fra le mani e non so collocare! E' personale, intimo, sensibile, affettivo, necessario, sincero! Non saprei se ficcarlo fra gli amici, la famiglia, l'affetto tenero! Io l'ho messo lì fra le cose importanti, come le altre. Fra i punti di riferimento assieme a mamma e papà (e a molto altro), qualunque cosa accada. E quindi come loro, è da amare. E' il mare da amare.
Tutto ha un senso fino a quando guardo ai miei affetti come se fossero uno specchio. Con le mie misure, con i miei valori, con il mio desiderio di liberarmi dalle regole e dalle convenzioni.
Quando il mare è una tavola vasta e limpida, sul filo dell'acqua rispecchio il mio tempo e tutto mi appare quieto e sicuro. Sotto alla mia barchetta qualcosa di forte mi porta lontano. Io tengo il timone!
Ma sotto, dove voglio andare io, c'è un altro mondo.
Quando lo specchio si rompe, non c'è apnea che tenga.Tutto va in pezzi e mi inghiottte l'abbandono.
Il tradimento dei sentimenti è la proporzione esatta dei miei sensi. Riguarda solo il vento che spinge la mia barca oltre i luoghi, dove sto da sola! Sopra o sotto il mare adesso ormai non ha più valore.
Non sono murena, n'è delfino o pesce o medusa.
Il mare con il tempo e l'abbandono è diventato parte di me ma non io di lui! Mi risputa severamente sulla nuda terra a cercare!
A piedi scalzi, vago per la strada, come in un sogno lucido; il fruscio delle onde è sempre stato solo nella mia testa!
Ma quando siamo in balia del dolore rischiamo sempre di affogare; annaspiamo come cani in cerca di un qualsiasi appiglio in mezzo alle onde. Onde di dolore che travolgono!
I sentimenti diventano caotici e le parole, come l'acqua salata, ci insinuano. Bocca, naso, occhi...non sentiamo più niente! Si va giù; si cola a picco come dei piccoli Titanic.
E' inesorabile!
Allora, sotto al respiro soffocato, l'unica cosa da fare è trattenere quel che resta nei polmoni e afferrare un istante di isolamento tutto per noi.
Non c'è molto tempo per mettere in fila i pensieri e raccontarsi il dolore e la sequenza degli eventi. Prima; prima che le parole abbraccino le immagini e che flash di sentimento accechino ogni cosa! Prima dell'ondata successiva!
L'amore non è gratis. Fa sempre male e pretende molto, anche la comprensione.
Non siamo tutti uguali!
Guardiamo ai nostri sentimenti come al catalogo Ikea.
Sono classificati. Riposti su ampie mensole.
Sui piani superiori riponiamo l'amore “vero”, monogamo. Quello che dedichiamo alla nostra metà. Quello ricambiato; condiviso anima e soprattutto corpo. Qualche volta sono mensole grandi, pesanti e scricchiolanti.
A fianco c'è la famiglia che però ha un reparto a parte. Sta sopra di noi incombente, ma anche al nostro fianco e spesso è il tavolo sul quale appoggiamo i piedi. Se va giù quello facciamo un bel volo (meglio assemblarla per bene e tirare le viti ogni tanto).
Vengono più in basso i vari scomparti degli affetti e dei legami. Amicizie “del cuore”, amicizie storiche, ex-amori trasformati.
Le staffe che sostengono i ripiani delle relazioni significative sono fatte di reciprocità.
Ma cosa significa essere reciproci? Provare gli stessi sentimenti nei modi e nei tempi adeguati? Saperli frazionare? Catalogare? Misurare?Contenere?
C'è una quantità o una qualità o uno spazio giusto che dobbiamo dedicare alle persone che amiamo?
Qualcuno di noi ha un angolo riservato agli affetti prioritari.
Qualcuno di questi affetti passa da uno scaffale all'altro a seconda della capacità che abbiamo di affidarci alla relazione completamente.
Non sempre però i sentimenti stanno ben divisi e catalogati in scompartimenti. Qualche rara volta tutto scorre su uno stesso piano collocato al centro della vita, nel catalogo delle affinità sottili. Quelle che sentiamo al di la delle parole e delle azioni.
Al di la dei tempi e dei luoghi adatti.
Così l'amore diventa amicizia, e l'amico diventa famiglia e qualcuno diventa da amare solo perchè c'è. C'è esattamente così com'è, come sta adagiato vicino e insieme a tutto il resto. E' su un piano liquido, sopra, sotto e inspiegabilmente dentro di noi.
E' il ripiano e pure la staffa.
E' tutto chiaro dentro di me. E' semplice e dritto.
Le cose si complicano quando crolla qualcosa e gli intrecci delle costole fanno crack!
Quando ci viene chiesto di ripristinare l'ordine, di dividere, isolare, scartare e disciplinare un affetto che stringo fra le mani e non so collocare! E' personale, intimo, sensibile, affettivo, necessario, sincero! Non saprei se ficcarlo fra gli amici, la famiglia, l'affetto tenero! Io l'ho messo lì fra le cose importanti, come le altre. Fra i punti di riferimento assieme a mamma e papà (e a molto altro), qualunque cosa accada. E quindi come loro, è da amare. E' il mare da amare.
Tutto ha un senso fino a quando guardo ai miei affetti come se fossero uno specchio. Con le mie misure, con i miei valori, con il mio desiderio di liberarmi dalle regole e dalle convenzioni.
Quando il mare è una tavola vasta e limpida, sul filo dell'acqua rispecchio il mio tempo e tutto mi appare quieto e sicuro. Sotto alla mia barchetta qualcosa di forte mi porta lontano. Io tengo il timone!
Ma sotto, dove voglio andare io, c'è un altro mondo.
Quando lo specchio si rompe, non c'è apnea che tenga.Tutto va in pezzi e mi inghiottte l'abbandono.
Il tradimento dei sentimenti è la proporzione esatta dei miei sensi. Riguarda solo il vento che spinge la mia barca oltre i luoghi, dove sto da sola! Sopra o sotto il mare adesso ormai non ha più valore.
Non sono murena, n'è delfino o pesce o medusa.
Il mare con il tempo e l'abbandono è diventato parte di me ma non io di lui! Mi risputa severamente sulla nuda terra a cercare!
A piedi scalzi, vago per la strada, come in un sogno lucido; il fruscio delle onde è sempre stato solo nella mia testa!