Ricordo che alle gare mio padre non c’era. E non c’era nemmeno agli esami importanti o alle lauree. C’era dell’orgoglio nelle sue poche frasi di soddisfazione una volta ritrovati a casa: 'brav al miè puton' (Bravo il mio bambino) diceva.
Me la sono sempre raccontata come fosse una normalità, la logica conseguenza di una vita dove ognuno faceva la sua parte e il proprio dovere.
Così ho restituito la stessa moneta ai miei figli. Sempre via per giustificati motivi: lavoro, separazione, distanze.
In questi anni invece ho avuto la soddisfazione di partecipare più attivamente alle loro esperienze, alla loro crescita e ai loro successi.
Ieri sera mi sono messo in prima fila e ho assistito alla rappresentazione teatrale di Riccardo e del suo gruppo di teatro, dell'Associazione Ferrara OFF, coordinato da Roberta Pazi, ed è stata una soddisfazione genuina.
Vedere dei ‘ragazzi’ che si sono tuffati nell’arena è stato inebriante. Un tonico.
Ho sentito nelle parole dei loro personaggi energia, calore, emozione. Una finzione che sudava di verità.
Sono bastate poche sedie per sembrare stanze, scale e palazzi di luce. Poche maschere, scarni costumi e belletti per sembrare persone di un altro tempo. Vere.
Cuori umani dietro le quinte, cuori umani in sala, cuori umani sul palco, così recitava Victor Hugo a proposito di teatro e degli attori.
E così ho preso quei cuori, li ho fotografati e ora ne scrivo per ricordarli come meritano, per i loro sforzi, impegno e successo.
Grazie a tutta la compagnia per la schietta rappresentazione e grazie a te Riccardo di essere stato felice della mia presenza come lo sono stato io, orgoglioso, della tua rappresentazione.
Oggi, per me, sei molto più del mio ‘ragazzo’.
Me la sono sempre raccontata come fosse una normalità, la logica conseguenza di una vita dove ognuno faceva la sua parte e il proprio dovere.
Così ho restituito la stessa moneta ai miei figli. Sempre via per giustificati motivi: lavoro, separazione, distanze.
In questi anni invece ho avuto la soddisfazione di partecipare più attivamente alle loro esperienze, alla loro crescita e ai loro successi.
Ieri sera mi sono messo in prima fila e ho assistito alla rappresentazione teatrale di Riccardo e del suo gruppo di teatro, dell'Associazione Ferrara OFF, coordinato da Roberta Pazi, ed è stata una soddisfazione genuina.
Vedere dei ‘ragazzi’ che si sono tuffati nell’arena è stato inebriante. Un tonico.
Ho sentito nelle parole dei loro personaggi energia, calore, emozione. Una finzione che sudava di verità.
Sono bastate poche sedie per sembrare stanze, scale e palazzi di luce. Poche maschere, scarni costumi e belletti per sembrare persone di un altro tempo. Vere.
Cuori umani dietro le quinte, cuori umani in sala, cuori umani sul palco, così recitava Victor Hugo a proposito di teatro e degli attori.
E così ho preso quei cuori, li ho fotografati e ora ne scrivo per ricordarli come meritano, per i loro sforzi, impegno e successo.
Grazie a tutta la compagnia per la schietta rappresentazione e grazie a te Riccardo di essere stato felice della mia presenza come lo sono stato io, orgoglioso, della tua rappresentazione.
Oggi, per me, sei molto più del mio ‘ragazzo’.