Forse è capitato anche a te, ma quando ti trovi di fronte alla scelta di quale scuola secondaria scegliere, gli insegnanti, tenendo conto dei tuoi voti e delle loro idee sulla tua persona, possono mal consigliare: “nel tuo caso è meglio che tu scelga una scuola tecnica. Un liceo non è nelle tue caratteristiche o capacità”.
E’ davvero giusto che un insegnante, al posto di motivarti, cerchi di influenzare la tua scelta quando hai 13 anni e ancora non sai cosa vuole dalla sua vita?
Beh, questo è successo a me. Mi sono sentito sminuito e per ripicca ho tirato su un muro e ho deciso di scegliere proprio la scuola che mi era stata sconsigliata.
Nondimeno, questa cosa mi ha segnato quando ero ancora all'inizio del mio percorso.
Detto ciò, vi cito una frammento di un libro intitolato 'la psicologia della consultazione che mi ha aiutato molto a comprendere perché la mia risposta a quella situazione è stata così forte.
'Il mio compito consisteva nel convincerlo ad abbandonare l'indirizzo scolastico pre-commerciale e indirizzarlo verso un corso di istruzione generale. Dapprima gli feci notare che nella Scuola di Commercio il livello della concorrenza era altissimo, ma questo non sortì alcun effetto. Sosteneva insistentemente che nell'anno in corso avrebbe portato la sua media da D+ a C. Conoscendo la sua avversione per le materie matematiche, gli mostrai il piano di studi dei corsi commerciali: statistica, scienza delle finanze, tecnica bancaria e monetaria [... ] e così via. Gli dissi che questi corsi erano "estremamente teorici e astratti" e venivano considerati "molto aridi". I corsi di istruzione generale, invece, erano molto pratici e interessanti; non erano affatto necessari requisiti basilari di matematica o economia. Finalmente disse che ci avrebbe pensato sopra, [...]" " Da questa relazione emerge in tutta la sua evidenza il modo in cui il consultore dirige il pensiero dello studente.'
'In verità questo metodo direttivo di condurre un colloquio, presenta due punti deboli fondamentali: da una parte l'individuo che ha una certa indipendenza respinge istintivamente tali suggerimenti quale attacco alla propria integrità; dall'altra la persona che già tende a dipendere dagli altri, in particolare per quanto riguarda le proprie decisioni, viene ulteriormente spinta a persistere in questo atteggiamento.'
A chi non è capitato di voler aiutare una persona, un familiare, amico o un conoscente ad affrontare un determinato problema consigliandolo sul da farsi? Credo sia un mal comune.
Ma ci siamo mai chiesti se il nostro consiglio è veramente ben voluto o semplicemente non necessario?
Per essere di vero aiuto credo sia molto meglio motivare la persona ed esplorare le sue risorse, piuttosto che demotivarlo facendo valere i nostri consigli come oro colato.
E’ davvero giusto che un insegnante, al posto di motivarti, cerchi di influenzare la tua scelta quando hai 13 anni e ancora non sai cosa vuole dalla sua vita?
Beh, questo è successo a me. Mi sono sentito sminuito e per ripicca ho tirato su un muro e ho deciso di scegliere proprio la scuola che mi era stata sconsigliata.
Nondimeno, questa cosa mi ha segnato quando ero ancora all'inizio del mio percorso.
Detto ciò, vi cito una frammento di un libro intitolato 'la psicologia della consultazione che mi ha aiutato molto a comprendere perché la mia risposta a quella situazione è stata così forte.
'Il mio compito consisteva nel convincerlo ad abbandonare l'indirizzo scolastico pre-commerciale e indirizzarlo verso un corso di istruzione generale. Dapprima gli feci notare che nella Scuola di Commercio il livello della concorrenza era altissimo, ma questo non sortì alcun effetto. Sosteneva insistentemente che nell'anno in corso avrebbe portato la sua media da D+ a C. Conoscendo la sua avversione per le materie matematiche, gli mostrai il piano di studi dei corsi commerciali: statistica, scienza delle finanze, tecnica bancaria e monetaria [... ] e così via. Gli dissi che questi corsi erano "estremamente teorici e astratti" e venivano considerati "molto aridi". I corsi di istruzione generale, invece, erano molto pratici e interessanti; non erano affatto necessari requisiti basilari di matematica o economia. Finalmente disse che ci avrebbe pensato sopra, [...]" " Da questa relazione emerge in tutta la sua evidenza il modo in cui il consultore dirige il pensiero dello studente.'
'In verità questo metodo direttivo di condurre un colloquio, presenta due punti deboli fondamentali: da una parte l'individuo che ha una certa indipendenza respinge istintivamente tali suggerimenti quale attacco alla propria integrità; dall'altra la persona che già tende a dipendere dagli altri, in particolare per quanto riguarda le proprie decisioni, viene ulteriormente spinta a persistere in questo atteggiamento.'
A chi non è capitato di voler aiutare una persona, un familiare, amico o un conoscente ad affrontare un determinato problema consigliandolo sul da farsi? Credo sia un mal comune.
Ma ci siamo mai chiesti se il nostro consiglio è veramente ben voluto o semplicemente non necessario?
Per essere di vero aiuto credo sia molto meglio motivare la persona ed esplorare le sue risorse, piuttosto che demotivarlo facendo valere i nostri consigli come oro colato.