
Li guardo in quella foto sbiadita, risale a prima che io nascessi e dentro me si riscalda quel posticino intimo nel cuore riservato alla famiglia.
Sono proprio loro, quasi non li riconosco.
Mamma....gambe da modella, viso di bambina
Papà..... fisico da atleta, sguardo malandrino.
Avete poco più di vent'anni. Riconosco in voi la gioia della giovinezza, il sapore della semplicità, la spensieratezza di ancora tanta vita.
Sono passati decenni da quella immagine impressa nella pellicola ma la luce che avete negli occhi è immutata.
Suono il campanello. Stasera dai miei "vecchi" mi aspetta qualcosa di speciale preparato e cucinato con amore dalla mamma. Papà apre la bottiglia di vino buono, ha impastato e cotto il pane . Profumo di buono, sapori di cucina antica, di chiacchiere, risate e famiglia.
Il babbo spia il vicolo ogni due minuti spostando la tenda dalla finestra della cucina. Arriva anche l'altra figlia !
Inizia il gioco delle risate, della comprensione per le nostre facce stanche dopo l'ennesima dura giornata di lavoro,delle battutine frizzanti e un pò piccanti, dello scambio di racconti dell'ultima settimana delle nostre vite.
Approdo nel porto sicuro, le onde si infrangono dolcemente, i muri di casa mi donano serenità, quiete e spengono le angosce.
Mamma e papà. Apparite dal nulla con il rimedio per l'anima ferita, con la pozione magica che guarisce lo stomaco convulso dal pianto, la medicina per lo spirito ammalato, per i miei mancati o sofferti amori. Vi mettete discretamente in un angolo quando la mia solitudine ruggisce e si esibisce senza vergogna.
Vi spio, vi assaporo con immenso piacere mentre scherzate con complicità. Ritrovo nelle vostre lontane litigate la furia del mare in tempesta, urla accese come giganteschi falò sulla spiaggia nera . E poi i baci, le carezze, i pizzicotti, gli abbracci che vi siete scambiati con affetto e passione dopo ogni burrasca.
Vi guardo passeggiare mano nella mano e il mio sentire si commuove. Mi guardate come se fossi ancora la bimba con lo sguardo incazzoso e le codine in testa. Dico ancora "no, grazie,non voglio" ....mia paurosa resistenza alle vostre attenzioni che mi amano incondizionatamente.
Vi ringrazio per avermi messo nel cuore il mare e la montagna, per avermi insegnato che la vita sta nella semplicità, nella libertà, nella passione verso tutto ciò che sento mi appartiene, per non avere paura di essere me stessa, per avermi insegnato ad amare così fortemente, a lottare senza paura per ciò in cui credo.
Vi ringrazio per i valori che mi avete trasmesso, per il rifugio che trovo sempre quando metto lo sguardo nei vostri occhi, per la donna forte che mi sento oggi, per lo stupore che ancora provo nel ritrovarmi sempre ben accolta nonostante le mie durezze e le mie fughe
Questa è la mia lettera d'amore, la parte di me che non riesco ad aprire, il mio grazie che molte volte non esce, l'abbraccio rimasto dietro le alte mura del mio castello segreto.
Dedicato a Lucia e Roberto, ragazzi ribelli e felici che ritrovo in quella foto antica e tutte le mattine quando mi guardo allo specchio. Siete questo e tanto, tanto altro...
Sono proprio loro, quasi non li riconosco.
Mamma....gambe da modella, viso di bambina
Papà..... fisico da atleta, sguardo malandrino.
Avete poco più di vent'anni. Riconosco in voi la gioia della giovinezza, il sapore della semplicità, la spensieratezza di ancora tanta vita.
Sono passati decenni da quella immagine impressa nella pellicola ma la luce che avete negli occhi è immutata.
Suono il campanello. Stasera dai miei "vecchi" mi aspetta qualcosa di speciale preparato e cucinato con amore dalla mamma. Papà apre la bottiglia di vino buono, ha impastato e cotto il pane . Profumo di buono, sapori di cucina antica, di chiacchiere, risate e famiglia.
Il babbo spia il vicolo ogni due minuti spostando la tenda dalla finestra della cucina. Arriva anche l'altra figlia !
Inizia il gioco delle risate, della comprensione per le nostre facce stanche dopo l'ennesima dura giornata di lavoro,delle battutine frizzanti e un pò piccanti, dello scambio di racconti dell'ultima settimana delle nostre vite.
Approdo nel porto sicuro, le onde si infrangono dolcemente, i muri di casa mi donano serenità, quiete e spengono le angosce.
Mamma e papà. Apparite dal nulla con il rimedio per l'anima ferita, con la pozione magica che guarisce lo stomaco convulso dal pianto, la medicina per lo spirito ammalato, per i miei mancati o sofferti amori. Vi mettete discretamente in un angolo quando la mia solitudine ruggisce e si esibisce senza vergogna.
Vi spio, vi assaporo con immenso piacere mentre scherzate con complicità. Ritrovo nelle vostre lontane litigate la furia del mare in tempesta, urla accese come giganteschi falò sulla spiaggia nera . E poi i baci, le carezze, i pizzicotti, gli abbracci che vi siete scambiati con affetto e passione dopo ogni burrasca.
Vi guardo passeggiare mano nella mano e il mio sentire si commuove. Mi guardate come se fossi ancora la bimba con lo sguardo incazzoso e le codine in testa. Dico ancora "no, grazie,non voglio" ....mia paurosa resistenza alle vostre attenzioni che mi amano incondizionatamente.
Vi ringrazio per avermi messo nel cuore il mare e la montagna, per avermi insegnato che la vita sta nella semplicità, nella libertà, nella passione verso tutto ciò che sento mi appartiene, per non avere paura di essere me stessa, per avermi insegnato ad amare così fortemente, a lottare senza paura per ciò in cui credo.
Vi ringrazio per i valori che mi avete trasmesso, per il rifugio che trovo sempre quando metto lo sguardo nei vostri occhi, per la donna forte che mi sento oggi, per lo stupore che ancora provo nel ritrovarmi sempre ben accolta nonostante le mie durezze e le mie fughe
Questa è la mia lettera d'amore, la parte di me che non riesco ad aprire, il mio grazie che molte volte non esce, l'abbraccio rimasto dietro le alte mura del mio castello segreto.
Dedicato a Lucia e Roberto, ragazzi ribelli e felici che ritrovo in quella foto antica e tutte le mattine quando mi guardo allo specchio. Siete questo e tanto, tanto altro...