Verbo interessante ruminare, se pensiamo ad animali come le mucche o le capre. Ruminare è una azione che consiste nella doppia masticazione del cibo con lo scopo di assorbire meglio le proprietà nutritive dello stesso e digerirlo in modo funzionale.
E se pensiamo alla specie umana? Il termine ruminare, o meglio la ruminazione, è l’atto di pensare, ripensare in modo reiterato ad un evento negativo del passato. E’ un pensiero ripetitivo, ciclico, perseverante, centrato sul proprio malessere emotivo, sui propri problemi e quindi, negativo; ha lo scopo di tentare di comprendere cause e le conseguenze di un evento. Alcune frasi tipo sono: “perché succede a me?”, “chissà perché mi sento triste?”, “perché faccio sempre così?”. Questa modalità di ripetere può nascere da un pensiero, da un evento che apre a un ricordo del passato vissuto in modo negativo.
La ruminazione però, nonostante le copiose ripetizioni di un pensiero, non produce soluzioni o cambiamenti. Ruminare fa perdere tempo ed energia, in più, la mente elabora solo gli aspetti negativi, senza dare spazio a quelli positivi. Ruminare allontana dal percorso di cambiamento, può rallentare o bloccare anche il vivere quotidiano, rende meno presenti a noi stessi.
Se si desidera interrompere la ruminazione è possibile utilizzare le capacità della nostra mente; l’obiettivo non è argomentare sulla inesattezza dei contenuti di ciò che pensiamo, ma quello di interrompere i pensieri stessi, diventando consapevoli del fatto o delle emozioni e sensazioni dentro di noi, e non del significato che le vogliamo attribuire.
Un’altro passo utile per interrompere la ruminazione è quello di condividerla, parlarne con l’altro, aiuta ad uscire dal flusso di pensieri negativi, aiuta a “vedere” in un’altro modo quel pensiero, quello stato emotivo. A ciò si aggiunge la possibilità di poter entrare in azione, ad esempio fare la lavatrice, lavare l’auto, attivarsi fisicamente facendo attività sportiva o ludica, spostare l’azione e l’attenzione su cose che ci piacciono e che sono utili per noi.
E se pensiamo alla specie umana? Il termine ruminare, o meglio la ruminazione, è l’atto di pensare, ripensare in modo reiterato ad un evento negativo del passato. E’ un pensiero ripetitivo, ciclico, perseverante, centrato sul proprio malessere emotivo, sui propri problemi e quindi, negativo; ha lo scopo di tentare di comprendere cause e le conseguenze di un evento. Alcune frasi tipo sono: “perché succede a me?”, “chissà perché mi sento triste?”, “perché faccio sempre così?”. Questa modalità di ripetere può nascere da un pensiero, da un evento che apre a un ricordo del passato vissuto in modo negativo.
La ruminazione però, nonostante le copiose ripetizioni di un pensiero, non produce soluzioni o cambiamenti. Ruminare fa perdere tempo ed energia, in più, la mente elabora solo gli aspetti negativi, senza dare spazio a quelli positivi. Ruminare allontana dal percorso di cambiamento, può rallentare o bloccare anche il vivere quotidiano, rende meno presenti a noi stessi.
Se si desidera interrompere la ruminazione è possibile utilizzare le capacità della nostra mente; l’obiettivo non è argomentare sulla inesattezza dei contenuti di ciò che pensiamo, ma quello di interrompere i pensieri stessi, diventando consapevoli del fatto o delle emozioni e sensazioni dentro di noi, e non del significato che le vogliamo attribuire.
Un’altro passo utile per interrompere la ruminazione è quello di condividerla, parlarne con l’altro, aiuta ad uscire dal flusso di pensieri negativi, aiuta a “vedere” in un’altro modo quel pensiero, quello stato emotivo. A ciò si aggiunge la possibilità di poter entrare in azione, ad esempio fare la lavatrice, lavare l’auto, attivarsi fisicamente facendo attività sportiva o ludica, spostare l’azione e l’attenzione su cose che ci piacciono e che sono utili per noi.