Conoscere i percorsi e padroneggiare le tecniche, indossare un abbigliamento appropriato e dare un’immagine professionale dell’ ambiente, non sono elementi sufficienti affinchè il percorso di un “allievo”/ coachee si realizzi con risultati soddisfacenti.
Cosa manca allora? Innanzi tutto la nostra attività non deve essere percepita come un lavoro faticoso, noioso, etc.
Cioè occorre trasmettere il messaggio che questa attività è piacevole, divertente e può portare a nuove scoperte. Viceversa se trasmettiamo disagio, disinteresse, spiacevolezza per quello che stiamo facendo i risultati non potranno essere ottenuti.
Affrontare un percorso/situazione completamente nuova, mai affrontata prima, comporta innanzi tutto un rapporto di tipo insegnante-guida/studente-accompagnato in quanto l’abbondanza di fattori stressogeni presenti in una nuova situazione scatena normalmente ansia.
Dobbiamo quindi neutralizzare, uno ad uno, gli stimoli che provocano l’ansia. Ciò si può ottenere tramite una illustrazione di ogni singolo fattore stressogeno e dei comportamenti necessari atti a superarlo senza indurre ulteriore stress e successivamente tramite l’induzione ad un rilassamento fisico attraverso una gradualità di esercizi crescente e/o decrescente nelle situazioni pratiche.
Riassumendo: un insegnante/guida preparato, allegro, a suo agio. Ma queste qualità e competenze devono essere riconosciute. E come saranno riconosciute? Attraverso un rapporto fiduciario.
La persona in cui riporre fiducia è colui che sa appagare il nostro bisogno di essere ascoltati e sostenuti. Ribadisco: ascoltatore e sostenitore. Per essere tale deve sviluppare le seguenti caratteristiche:
1) sapersi mettere nei panni degli altri (empatia) cioè disponibilità, comprensione, contatto corporeo.
2) non giudicare, non criticare, non imporsi con “consigli”.
3) accettare il livello di confidenza offerto dello studente-accompagnato senza essere invadente.
4) essere coerente nei comportamenti con quello che si dice.
Con queste caratteristiche riusciremo a stabilire un rapporto di fiducia che farà sentire a proprio agio la persona, abbassando il suo livello di stress fino al livello necessario per affrontare il nuovo percorso (di coaching).
Cosa manca allora? Innanzi tutto la nostra attività non deve essere percepita come un lavoro faticoso, noioso, etc.
Cioè occorre trasmettere il messaggio che questa attività è piacevole, divertente e può portare a nuove scoperte. Viceversa se trasmettiamo disagio, disinteresse, spiacevolezza per quello che stiamo facendo i risultati non potranno essere ottenuti.
Affrontare un percorso/situazione completamente nuova, mai affrontata prima, comporta innanzi tutto un rapporto di tipo insegnante-guida/studente-accompagnato in quanto l’abbondanza di fattori stressogeni presenti in una nuova situazione scatena normalmente ansia.
Dobbiamo quindi neutralizzare, uno ad uno, gli stimoli che provocano l’ansia. Ciò si può ottenere tramite una illustrazione di ogni singolo fattore stressogeno e dei comportamenti necessari atti a superarlo senza indurre ulteriore stress e successivamente tramite l’induzione ad un rilassamento fisico attraverso una gradualità di esercizi crescente e/o decrescente nelle situazioni pratiche.
Riassumendo: un insegnante/guida preparato, allegro, a suo agio. Ma queste qualità e competenze devono essere riconosciute. E come saranno riconosciute? Attraverso un rapporto fiduciario.
La persona in cui riporre fiducia è colui che sa appagare il nostro bisogno di essere ascoltati e sostenuti. Ribadisco: ascoltatore e sostenitore. Per essere tale deve sviluppare le seguenti caratteristiche:
1) sapersi mettere nei panni degli altri (empatia) cioè disponibilità, comprensione, contatto corporeo.
2) non giudicare, non criticare, non imporsi con “consigli”.
3) accettare il livello di confidenza offerto dello studente-accompagnato senza essere invadente.
4) essere coerente nei comportamenti con quello che si dice.
Con queste caratteristiche riusciremo a stabilire un rapporto di fiducia che farà sentire a proprio agio la persona, abbassando il suo livello di stress fino al livello necessario per affrontare il nuovo percorso (di coaching).