Riflessioni personali
In diversi momenti della giornata mi sto chiedendo se riesco ad immaginare il futuro come facevo prima quando ero in sella ad abitudini e certezze. Oggi mi rispondo di no. Non saprei. Poi penso, l’ho vissuto un sacco di volte il dover ricominciare daccapo. E il dopo è sempre stato meglio di prima. Non mi sono mai pentito!
E tutti noi?
Con qualsiasi persona parli di futuro c’è un grande ‘boh!’ davanti a ciascuno.
Ci sono scenari così incerti che si oscilla dalla ricerca di una sentita vicinanza e conforto tra persone (dipendiamo strettamente gli uni dagli altri), a momenti di paranoia pura.
Nel caos di scenari apocalittici (tra ammalati, morti e crisi economica) ci siamo noi e questo nemico invisibile.
Il Covid 19 ha scardinato le nostre difese e il nostro mondo.
Noi però siamo sempre qui, ci siamo fermati, siamo stati mediamente bene. Abbiamo ridotto i nostri ritmi abituali (non tutti naturalmente!) e ci siamo resi conto di armonie senza senso. Finte agiatezze e benesseri illusori. Abbiamo osservato un mondo che ballava e ora siamo senza musica.
Il Coronavirus ha smascherato le nostre simulazioni, la nostra appartenenza, le nostre certezze, ci ha mostrato tutta la nostra vulnerabilità.
Si afferma ovunque che prima o poi vinceremo questa battaglia sul virus e la vinceremo senz'altro, ma il virus ha segnato nell'animo umano un confine preciso tra ciò che ci contraddistingue nell'intimo (valori di giustizia, gentilezza, responsabilità, resilienza, rispetto e coraggio di vivere) in contrapposizione alla paura e al terrore del futuro.
Se sapremo fermarci, ascoltarci e allenare quei valori, saremo migliori. Saremo più connessi e più uniti per realizzare qualcosa di importante che la vita ci ha dato. Viceversa, ci aspettano periodi difficili.
Ciascuno di noi probabilmente è entrato nella bulimia delle notizie, delle carte o degli esperti che predicono il futuro.
Ma ... gli esperti siamo noi
I veri esperti di noi stessi siamo noi e quello che possiamo fare è continuare a vivere, semplicemente.
Nel vivere semplicemente è previsto un ascolto di sé stessi, delle proprie emozioni e pensieri. E un fare le cose di ogni giorno con qualità, mantenendo viva la connessione tra le nostre forze e la speranza.
Quando si è depressi, tutto si disgrega e per questo è importante riconnettersi con quei movimenti interiori, quei movimenti rigeneratori, che sono in grado di ispirare fiducia e bellezza. La natura ne è un esempio.
La vita è bella anche ora, piuttosto che sicura.
Domani saremo meno sicuri, ma se lavoriamo bene nel presente, saremo più in sintonia con le coordinate della felicità.
Partiamo da una piccola cosa e iniziamo oggi a compiere azioni che abbiano il buon sapore delle cose fatte 'con' e 'per' amore.
In diversi momenti della giornata mi sto chiedendo se riesco ad immaginare il futuro come facevo prima quando ero in sella ad abitudini e certezze. Oggi mi rispondo di no. Non saprei. Poi penso, l’ho vissuto un sacco di volte il dover ricominciare daccapo. E il dopo è sempre stato meglio di prima. Non mi sono mai pentito!
E tutti noi?
Con qualsiasi persona parli di futuro c’è un grande ‘boh!’ davanti a ciascuno.
Ci sono scenari così incerti che si oscilla dalla ricerca di una sentita vicinanza e conforto tra persone (dipendiamo strettamente gli uni dagli altri), a momenti di paranoia pura.
Nel caos di scenari apocalittici (tra ammalati, morti e crisi economica) ci siamo noi e questo nemico invisibile.
Il Covid 19 ha scardinato le nostre difese e il nostro mondo.
Noi però siamo sempre qui, ci siamo fermati, siamo stati mediamente bene. Abbiamo ridotto i nostri ritmi abituali (non tutti naturalmente!) e ci siamo resi conto di armonie senza senso. Finte agiatezze e benesseri illusori. Abbiamo osservato un mondo che ballava e ora siamo senza musica.
Il Coronavirus ha smascherato le nostre simulazioni, la nostra appartenenza, le nostre certezze, ci ha mostrato tutta la nostra vulnerabilità.
Si afferma ovunque che prima o poi vinceremo questa battaglia sul virus e la vinceremo senz'altro, ma il virus ha segnato nell'animo umano un confine preciso tra ciò che ci contraddistingue nell'intimo (valori di giustizia, gentilezza, responsabilità, resilienza, rispetto e coraggio di vivere) in contrapposizione alla paura e al terrore del futuro.
Se sapremo fermarci, ascoltarci e allenare quei valori, saremo migliori. Saremo più connessi e più uniti per realizzare qualcosa di importante che la vita ci ha dato. Viceversa, ci aspettano periodi difficili.
Ciascuno di noi probabilmente è entrato nella bulimia delle notizie, delle carte o degli esperti che predicono il futuro.
Ma ... gli esperti siamo noi
I veri esperti di noi stessi siamo noi e quello che possiamo fare è continuare a vivere, semplicemente.
Nel vivere semplicemente è previsto un ascolto di sé stessi, delle proprie emozioni e pensieri. E un fare le cose di ogni giorno con qualità, mantenendo viva la connessione tra le nostre forze e la speranza.
Quando si è depressi, tutto si disgrega e per questo è importante riconnettersi con quei movimenti interiori, quei movimenti rigeneratori, che sono in grado di ispirare fiducia e bellezza. La natura ne è un esempio.
La vita è bella anche ora, piuttosto che sicura.
Domani saremo meno sicuri, ma se lavoriamo bene nel presente, saremo più in sintonia con le coordinate della felicità.
Partiamo da una piccola cosa e iniziamo oggi a compiere azioni che abbiano il buon sapore delle cose fatte 'con' e 'per' amore.