Essere presenti sembra una cosa ovvia e, anche se dovrebbe esserlo, in realtà è l’eccezione. Perché? A mio parere perché la vera presenza è più che trovarsi fisicamente in un posto: significa entrare in connessione con la propria essenza. Sfortunatamente però questa pace interiore sovente viene turbata dai nostri pensieri e dalle nostre emozioni che ci fanno allontanare dal momento presente
dal “qui ed ora”.
“Penso, dunque sono” - Cartesio
Secondo me questa frase descrive il modo in cui l’essere umano moderno definisce sé stesso, ovvero identificandosi attraverso le sue idee, i suoi pensieri, le sue convinzioni. Ma essendo i nostri pensieri relativi e passeggeri, credo sia capitato a tutti di cambiare idea almeno una volta nella vita, allora la nostra identità si fonda sulle sabbie mobili!?
Per questo credo che quello che gli altri o anche noi stessi pensiamo di noi, non ci definisca, e non riesca realmente ad abbracciare la nostra essenza.
Non prendere le tue emozioni troppo sul serio” Eckhart Tolle - Il potere di adesso
Nello stesso modo anche le emozioni fanno parte della nostra umanità, proprio come i pensieri, ma anch’esse sono passeggere sono fenomeni temporanei come i temporali o gli uragani, passano sempre e il firmamento ricompare imperturbabile perché in realtà è sempre stato lì, solo momentaneamente oscurato da un violento temporale o da lunga giornata nuvolosa.
Credo che le emozioni diventino più forti di noi solo se ci identifichiamo con esse e diamo loro la possibilità di impossessarsi di noi. Ma la nostra presenza è al di sopra delle emozioni e dei pensieri. Dall’altezza della presenza si potrebbe osservare il temporale delle nostre emozioni che arriva, si scatena a volte anche violentemente, ma poi passa…. Perché non provare ad accettarle, viverle, e lasciarle fluire senza soffrire inutilmente?
Oltre a pensieri ed emozioni ci sono molte altre cose che ci fanno allontanare dalla “presenza” l’abitudine ad identificarci con le nostre capacità, con il possesso o meno di cose materiali, di titoli o successi. Tutte condizioni relative, che vanno e vengono ma che ci possono tormentare tenendoci lontani dal momento presente, che invece ci consentirebbe di entrare in connessione con noi stessi. Così, ci preoccupiamo per quello che abbiamo fatto o abbiamo smesso di fare in passato, oppure siamo in ansia per quello che accadrà in futuro, e senza realmente rendercene conto ci allontaniamo da noi stessi e dal viver “qui ed ora”.
dal “qui ed ora”.
“Penso, dunque sono” - Cartesio
Secondo me questa frase descrive il modo in cui l’essere umano moderno definisce sé stesso, ovvero identificandosi attraverso le sue idee, i suoi pensieri, le sue convinzioni. Ma essendo i nostri pensieri relativi e passeggeri, credo sia capitato a tutti di cambiare idea almeno una volta nella vita, allora la nostra identità si fonda sulle sabbie mobili!?
Per questo credo che quello che gli altri o anche noi stessi pensiamo di noi, non ci definisca, e non riesca realmente ad abbracciare la nostra essenza.
Non prendere le tue emozioni troppo sul serio” Eckhart Tolle - Il potere di adesso
Nello stesso modo anche le emozioni fanno parte della nostra umanità, proprio come i pensieri, ma anch’esse sono passeggere sono fenomeni temporanei come i temporali o gli uragani, passano sempre e il firmamento ricompare imperturbabile perché in realtà è sempre stato lì, solo momentaneamente oscurato da un violento temporale o da lunga giornata nuvolosa.
Credo che le emozioni diventino più forti di noi solo se ci identifichiamo con esse e diamo loro la possibilità di impossessarsi di noi. Ma la nostra presenza è al di sopra delle emozioni e dei pensieri. Dall’altezza della presenza si potrebbe osservare il temporale delle nostre emozioni che arriva, si scatena a volte anche violentemente, ma poi passa…. Perché non provare ad accettarle, viverle, e lasciarle fluire senza soffrire inutilmente?
Oltre a pensieri ed emozioni ci sono molte altre cose che ci fanno allontanare dalla “presenza” l’abitudine ad identificarci con le nostre capacità, con il possesso o meno di cose materiali, di titoli o successi. Tutte condizioni relative, che vanno e vengono ma che ci possono tormentare tenendoci lontani dal momento presente, che invece ci consentirebbe di entrare in connessione con noi stessi. Così, ci preoccupiamo per quello che abbiamo fatto o abbiamo smesso di fare in passato, oppure siamo in ansia per quello che accadrà in futuro, e senza realmente rendercene conto ci allontaniamo da noi stessi e dal viver “qui ed ora”.