Quando si ama, ci si lega ad un altro essere umano e, come nella combinazione dei composti chimici, si desidera saturare la parte più alta della corona.
Il legame nasce da un’energia generativa le cui potenzialità conducono al piacere, alla riproduzione di un altro essere umano, alla nuova nascita di se stessi come individui consapevoli.
Nell’amore facciamo esperienza del bicchiere mezzo pieno di attrazione, sesso, affetto, comunicazione, estasi, e mezzo vuoto di attaccamento, possesso, illusione, controllo, vincolo.
Probabilmente è per questo che siamo così attratti dalla dimensione dell’amore e ne siamo afflitti nel contempo.
Nel profondo di ognuno di noi proviamo l’amore come opportunità e libertà, attaccamento come urgenza e a seguire colpa come incapacità.
E’ come se il desiderio di crescere dovesse passare attraverso la conoscenza profonda di qualcuno, dall’esperienza della propria unicità, dalla consapevolezza delle proprie paure. Compresa quella della solitudine e dell’essere soli.
Quando due persone si incontrano con le loro urgenze e le loro aspettative, quello che trovano nel legame non è l’amore, ma l’attaccamento, la soggezione, l’obbligo.
E’ così che molte coppie, dopo aver sperimentato il loro sogno, si ritrovano a soffrire e a ribellarsi rendendosi conto che il loro bisogno d’amore è diventato attaccamento e controllo.
Per amare si ha bisogno di una certezza: sapere che si può bastare a se stessi. Che si può essere liberi dentro un legame, avendo la possibilità di sperimentare una profonda comprensione di se stessi e dell’altro.
E’ con questa maturità che possiamo evolverci nelle relazioni e che possiamo uscire da situazioni difficili, anche quando non ci si ritrova più, non solo nei fatti della vita, ma nella prospettiva dell’amore e nella propria libertà di scelta.
Il legame nasce da un’energia generativa le cui potenzialità conducono al piacere, alla riproduzione di un altro essere umano, alla nuova nascita di se stessi come individui consapevoli.
Nell’amore facciamo esperienza del bicchiere mezzo pieno di attrazione, sesso, affetto, comunicazione, estasi, e mezzo vuoto di attaccamento, possesso, illusione, controllo, vincolo.
Probabilmente è per questo che siamo così attratti dalla dimensione dell’amore e ne siamo afflitti nel contempo.
Nel profondo di ognuno di noi proviamo l’amore come opportunità e libertà, attaccamento come urgenza e a seguire colpa come incapacità.
E’ come se il desiderio di crescere dovesse passare attraverso la conoscenza profonda di qualcuno, dall’esperienza della propria unicità, dalla consapevolezza delle proprie paure. Compresa quella della solitudine e dell’essere soli.
Quando due persone si incontrano con le loro urgenze e le loro aspettative, quello che trovano nel legame non è l’amore, ma l’attaccamento, la soggezione, l’obbligo.
E’ così che molte coppie, dopo aver sperimentato il loro sogno, si ritrovano a soffrire e a ribellarsi rendendosi conto che il loro bisogno d’amore è diventato attaccamento e controllo.
Per amare si ha bisogno di una certezza: sapere che si può bastare a se stessi. Che si può essere liberi dentro un legame, avendo la possibilità di sperimentare una profonda comprensione di se stessi e dell’altro.
E’ con questa maturità che possiamo evolverci nelle relazioni e che possiamo uscire da situazioni difficili, anche quando non ci si ritrova più, non solo nei fatti della vita, ma nella prospettiva dell’amore e nella propria libertà di scelta.