Quanto spazio abbiamo nel cuore? A quante persone, animali o cose ci possiamo affezionare? Il livello di amore che si prova per una persona o un'altra riduce in modo proporzionale lo spazio del nostro cuore oppure è solo una casella di tante occupata?
Sarebbe utile poter considerare il cuore come uno strumento tecnico dove possiamo mettere amori ed affetti in modo schematico e non doverci preoccupare di quanto spazio c’è dentro, perché quando è pieno basta fare un poco di pulizia, come negli armadi in primavera, per poter ospitare altro.
Ma quanto spazio c’è? Possiamo aumentarlo?
Nella mia vita di sportivo ed apneista ho imparato che per esempio il volume polmonare può essere aumentato di parecchio se ci alleniamo nello stretching dell’apparto scheletrico/muscolare correlato all’atto respiratorio, e se potessimo espandere lo spazio nel nostro cuore?
potremmo voler bene a tutti e tutto in modo indiscriminato?
Mi sa tanto che sto facendo un volo pindarico, ma nella mia esperienza di vita sempre più mi rendo conto che ho spazi limitati per affetti ed interessi che coinvolgano i sentimenti che in modo molto romantico e poco scientifico attribuiamo poeticamente al cuore.
Come possiamo allenarci per espandere questa abilità? Ed ancora sarebbe giusto farlo o meglio lasciare le cose come sono?
Se conto tutti i punti interrogativi usciti da queste poche righe mi sento ubriaco.
Decidiamo se dirigere i nostri affetti ad una persona piuttosto che ad un'altra a seconda di tante variabili, spesso ci si affeziona di più a tizio che a caio perché troviamo delle affinità maggiori con l’uno piuttosto che con l’altro, ma penso che le affinità siano anche strettamente legate all’accettazione delle differenze tra individui, e se ancora penso che sto bene quando spingo i miei affetti verso qualcuno mi viene da chiedermi…E se volessi bene a tutti ed a tutto? Utopisticamente starei benissimo sempre e comunque?
Si! Sicuramente questo è un gran bel volo pindarico!
Ma gli interrogativi restano, stimolano molto la mia curiosità, riuscirò a trovare un buon allenamento per il cuore?
In ambito sportivo si usa spesso il detto inglese, “no pain no gain” ed infatti le delusioni affettive fanno male ma ci danno esperienza di vita.
Le domande e gli interrogativi restano, proviamo a vivere giorno dopo giorno e vedere come va?
Penso sia una strategia attuabile…
Sarebbe utile poter considerare il cuore come uno strumento tecnico dove possiamo mettere amori ed affetti in modo schematico e non doverci preoccupare di quanto spazio c’è dentro, perché quando è pieno basta fare un poco di pulizia, come negli armadi in primavera, per poter ospitare altro.
Ma quanto spazio c’è? Possiamo aumentarlo?
Nella mia vita di sportivo ed apneista ho imparato che per esempio il volume polmonare può essere aumentato di parecchio se ci alleniamo nello stretching dell’apparto scheletrico/muscolare correlato all’atto respiratorio, e se potessimo espandere lo spazio nel nostro cuore?
potremmo voler bene a tutti e tutto in modo indiscriminato?
Mi sa tanto che sto facendo un volo pindarico, ma nella mia esperienza di vita sempre più mi rendo conto che ho spazi limitati per affetti ed interessi che coinvolgano i sentimenti che in modo molto romantico e poco scientifico attribuiamo poeticamente al cuore.
Come possiamo allenarci per espandere questa abilità? Ed ancora sarebbe giusto farlo o meglio lasciare le cose come sono?
Se conto tutti i punti interrogativi usciti da queste poche righe mi sento ubriaco.
Decidiamo se dirigere i nostri affetti ad una persona piuttosto che ad un'altra a seconda di tante variabili, spesso ci si affeziona di più a tizio che a caio perché troviamo delle affinità maggiori con l’uno piuttosto che con l’altro, ma penso che le affinità siano anche strettamente legate all’accettazione delle differenze tra individui, e se ancora penso che sto bene quando spingo i miei affetti verso qualcuno mi viene da chiedermi…E se volessi bene a tutti ed a tutto? Utopisticamente starei benissimo sempre e comunque?
Si! Sicuramente questo è un gran bel volo pindarico!
Ma gli interrogativi restano, stimolano molto la mia curiosità, riuscirò a trovare un buon allenamento per il cuore?
In ambito sportivo si usa spesso il detto inglese, “no pain no gain” ed infatti le delusioni affettive fanno male ma ci danno esperienza di vita.
Le domande e gli interrogativi restano, proviamo a vivere giorno dopo giorno e vedere come va?
Penso sia una strategia attuabile…