Questa sera proprio non ne ho….
Non ce la faccio…
Lo so già che tanto esco presto…
Ho la testa altrove…
Non ho la concentrazione giusta…
E’ proprio un periodo no…
E ma…
Quante giustificazioni ci vengono in mente quando è ora di prepararci e partire per un’apnea che richiede un minimo di impegno Tecnico - Fisico - Mentale - Apneistico.
In questa stagione agonistica “mozza”, come lo è stata la scorsa, per via di questa situazione di emergenza sanitaria che ci affligge sotto ogni punto di vista da oltre 12 mesi, tutto sembra più complesso, siamo costretti ad accelerare un poco i tempi se vogliamo comunque rendere utile ed attivo il nostro piano di allenamenti ed arrivare a fine stagione con un’accresciuta consapevolezza dei nostri limiti e, magari, averli superati. I programmi sono stati stravolti e la nostra consuetudine di conseguenza è andata a farsi friggere.
Le situazioni che viviamo a casa, sul lavoro, in smart-working ed in tutte le mutate situazioni che si sono venute a creare, ci fanno traballare, le diversità ci destabilizzano così tanto che anche solo concentrarsi per 90 secondi diventa impossibile.
Ma quanto costano 90 secondi di concentrazione?
Quanto durano 90 secondi?
Cosa serve quando ogni motivazione per non fare ciò che siamo venuti a fare sembra davvero valida?
Mancano davvero quei 90 secondi per essere soddisfatti a pieno di ciò che abbiamo fatto?
Forse sì forse no, la risposta è dentro di noi, come sempre in apnea e nella vita di tutti i giorni il “QUI ED ORA” risuona con vigore ed essere capaci di viverlo per quei 90 secondi forse ci mette nella condizione di poter portare a casa una prova, un allenamento che ci motiva, ci rende fieri di noi stessi, ci fa improvvisamente cambiare tutte le ipotesi iniziali:
Questa sera ce l’ho fatta!
Ce la faccio!
Sono certo che farò del mio meglio!
Sono Qui ed ora!
Ho la concentrazione giusta!
Questo allenamento me lo porto a casa!
Non mi invento scuse, lo faccio e basta!
Ed ecco che quei 90 secondi diventano motivo di orgoglio, perché in un momento difficile, non ho mollato, perché una volta ancora quella manciata di tic-tac che al di fuori della vasca valgono un semaforo rosso o il tempo di scaldare una tazza di the al micro-onde mi hanno reso fiero di me.
Sono solo 90 secondi, ma come dico sempre ai miei atleti, i problemi che potete avere al di fuori di qui, lì sono quando entrate in piscina e li ritroverete tali quando uscirete, magari se l’allenamento lo avete fatto andare bene, li vedrete con colori meno forti. Per tanto teniamoci sempre 90 secondi di “Qui ed Ora” di riserva in un cassetto della mente, così da usarli quando serve, diventeranno un’arma fortissima per vincere su tante situazioni diverse.
90 secondi di qui ed ora…
Non ce la faccio…
Lo so già che tanto esco presto…
Ho la testa altrove…
Non ho la concentrazione giusta…
E’ proprio un periodo no…
E ma…
Quante giustificazioni ci vengono in mente quando è ora di prepararci e partire per un’apnea che richiede un minimo di impegno Tecnico - Fisico - Mentale - Apneistico.
In questa stagione agonistica “mozza”, come lo è stata la scorsa, per via di questa situazione di emergenza sanitaria che ci affligge sotto ogni punto di vista da oltre 12 mesi, tutto sembra più complesso, siamo costretti ad accelerare un poco i tempi se vogliamo comunque rendere utile ed attivo il nostro piano di allenamenti ed arrivare a fine stagione con un’accresciuta consapevolezza dei nostri limiti e, magari, averli superati. I programmi sono stati stravolti e la nostra consuetudine di conseguenza è andata a farsi friggere.
Le situazioni che viviamo a casa, sul lavoro, in smart-working ed in tutte le mutate situazioni che si sono venute a creare, ci fanno traballare, le diversità ci destabilizzano così tanto che anche solo concentrarsi per 90 secondi diventa impossibile.
Ma quanto costano 90 secondi di concentrazione?
Quanto durano 90 secondi?
Cosa serve quando ogni motivazione per non fare ciò che siamo venuti a fare sembra davvero valida?
Mancano davvero quei 90 secondi per essere soddisfatti a pieno di ciò che abbiamo fatto?
Forse sì forse no, la risposta è dentro di noi, come sempre in apnea e nella vita di tutti i giorni il “QUI ED ORA” risuona con vigore ed essere capaci di viverlo per quei 90 secondi forse ci mette nella condizione di poter portare a casa una prova, un allenamento che ci motiva, ci rende fieri di noi stessi, ci fa improvvisamente cambiare tutte le ipotesi iniziali:
Questa sera ce l’ho fatta!
Ce la faccio!
Sono certo che farò del mio meglio!
Sono Qui ed ora!
Ho la concentrazione giusta!
Questo allenamento me lo porto a casa!
Non mi invento scuse, lo faccio e basta!
Ed ecco che quei 90 secondi diventano motivo di orgoglio, perché in un momento difficile, non ho mollato, perché una volta ancora quella manciata di tic-tac che al di fuori della vasca valgono un semaforo rosso o il tempo di scaldare una tazza di the al micro-onde mi hanno reso fiero di me.
Sono solo 90 secondi, ma come dico sempre ai miei atleti, i problemi che potete avere al di fuori di qui, lì sono quando entrate in piscina e li ritroverete tali quando uscirete, magari se l’allenamento lo avete fatto andare bene, li vedrete con colori meno forti. Per tanto teniamoci sempre 90 secondi di “Qui ed Ora” di riserva in un cassetto della mente, così da usarli quando serve, diventeranno un’arma fortissima per vincere su tante situazioni diverse.
90 secondi di qui ed ora…