Il treno è sempre stato un mezzo di trasporto che mi è piaciuto, ci si viaggia comodi, ci si può riposare e magari leggersi un libro in pace mentre lui percorre lunghe distanze senza farti faticare.
Ci salgo sempre volentieri, anche se non ci viaggio spesso, ma ultimamente cerco una destinazione che non riesco a trovare, pare che quella zona che cerco non sia servita da alcun mezzo, intercity, regionali, frecce, italo… niente, nessuno che ci arrivi, strano, su Marte non ci va nessun treno, ma ultimamente ci vorrei davvero andare, sì perché ultimamente mi sento sempre più un extraterrestre in mezzo ad una razza che non mi appartiene, mi sento diverso, stranamente diverso, contento e fiero di esserlo, ma terribilmente solo.
Ma come reagire di fronte ad una necessità così particolare? Come mai ci sentiamo di tanto in tanto così stranieri nella nostra regione? Da cosa dipende questa sensazione? Sono gli altri ad essere diversi o sono io ad essere diverso? E’ davvero una domanda a senso unico?
Quante domande che emergono e poche o nessuna risposta sembrano soddisfarci, resta sempre quel senso di solitudine, quel chiedersi in continuo “ma perché nessuno si rende conto di questo o di quello? Perché quella persona ha fatto quella cosa?”.
La diversità crea sicuramente entropia ovvero disordine e disequilibrio, ma se fossimo tutti uguali sarebbe meglio? Ci sarebbe davvero un equilibrio superiore, una forma di entropia cosmica che ci permetterebbe di non cercare assiduamente il binario del treno per Marte?
Forse no, forse il mondo sarebbe di una noia mortale, ed allora come mediare a questa situazione? Andare per la propria strada facendo attenzione a non disturbare troppo gli altri potrebbe essere una soluzione, ma rimane quel senso di fondo di solitudine e diversità che ci appartiene, come rendere meno fastidiosa questa sensazione? Come riuscire ad accettare la diversità piuttosto come valore e non come handicap?
Già forse è proprio qui il problema, e se fosse l’interpretazione che diamo della nostra diversità il punto? Se riuscissimo ad accettarla come punto che ci contraddistingue in modo positivo e non come un peso da portare? Quale potrebbe essere la strada da percorrere per ottenere questa svolta?
Quanti interrogativi lungo questa via!
Accettazione ed Autostima possono forse venire in nostro aiuto, accettare una situazione come tale, senza dar un giudizio che abbia una qualche valenza, ed imparare ad apprezzarci per quello che siamo può essere una prima via da provare a percorrere, poi strada facendo sarà possibile fare altre valutazioni…
Percorrendo la stessa strada tutte le volte non faremo altro che arrivare sempre nello stesso posto, quindi cercando sempre e solo il treno per Marte arriveremo sempre e solo in una stazione vuota dove non passano treni, provando invece a cambiare stazione, se non altro sul tabellone delle partenze vedremo altre destinazioni e chissà che una di queste non attiri la nostra attenzione.
Buon Viaggio!
Ci salgo sempre volentieri, anche se non ci viaggio spesso, ma ultimamente cerco una destinazione che non riesco a trovare, pare che quella zona che cerco non sia servita da alcun mezzo, intercity, regionali, frecce, italo… niente, nessuno che ci arrivi, strano, su Marte non ci va nessun treno, ma ultimamente ci vorrei davvero andare, sì perché ultimamente mi sento sempre più un extraterrestre in mezzo ad una razza che non mi appartiene, mi sento diverso, stranamente diverso, contento e fiero di esserlo, ma terribilmente solo.
Ma come reagire di fronte ad una necessità così particolare? Come mai ci sentiamo di tanto in tanto così stranieri nella nostra regione? Da cosa dipende questa sensazione? Sono gli altri ad essere diversi o sono io ad essere diverso? E’ davvero una domanda a senso unico?
Quante domande che emergono e poche o nessuna risposta sembrano soddisfarci, resta sempre quel senso di solitudine, quel chiedersi in continuo “ma perché nessuno si rende conto di questo o di quello? Perché quella persona ha fatto quella cosa?”.
La diversità crea sicuramente entropia ovvero disordine e disequilibrio, ma se fossimo tutti uguali sarebbe meglio? Ci sarebbe davvero un equilibrio superiore, una forma di entropia cosmica che ci permetterebbe di non cercare assiduamente il binario del treno per Marte?
Forse no, forse il mondo sarebbe di una noia mortale, ed allora come mediare a questa situazione? Andare per la propria strada facendo attenzione a non disturbare troppo gli altri potrebbe essere una soluzione, ma rimane quel senso di fondo di solitudine e diversità che ci appartiene, come rendere meno fastidiosa questa sensazione? Come riuscire ad accettare la diversità piuttosto come valore e non come handicap?
Già forse è proprio qui il problema, e se fosse l’interpretazione che diamo della nostra diversità il punto? Se riuscissimo ad accettarla come punto che ci contraddistingue in modo positivo e non come un peso da portare? Quale potrebbe essere la strada da percorrere per ottenere questa svolta?
Quanti interrogativi lungo questa via!
Accettazione ed Autostima possono forse venire in nostro aiuto, accettare una situazione come tale, senza dar un giudizio che abbia una qualche valenza, ed imparare ad apprezzarci per quello che siamo può essere una prima via da provare a percorrere, poi strada facendo sarà possibile fare altre valutazioni…
Percorrendo la stessa strada tutte le volte non faremo altro che arrivare sempre nello stesso posto, quindi cercando sempre e solo il treno per Marte arriveremo sempre e solo in una stazione vuota dove non passano treni, provando invece a cambiare stazione, se non altro sul tabellone delle partenze vedremo altre destinazioni e chissà che una di queste non attiri la nostra attenzione.
Buon Viaggio!