Quante volte nella nostra vita abbiamo creduto di amare, mentre poi ci siamo resi conto che il nostro era solo bisogno di essere riconosciuti, di avere qualcosa in cambio, di possedere?
Insomma un bisogno nel bisogno…
Dare per avere qualcosa e se il riscontro non arriva ecco la sofferenza, ecco l’aspettativa disattesa, che prontamente riaprono quelle ferite così profonde, del rifiuto, dell’abbandono, dell’umiliazione del tradimento, o dell’ingiustizia che portano a loro volta il riaffiorare di ricordi altrettanto dolorosi vissuti, accantonati, ma mai profondamente osservati e lasciati.
Ferite che ci hanno fatto indossare potenti maschere per non far riconoscere le nostre debolezze, spesse corazze per non farci colpire, togliendoci cosi la possibilità di essere noi stessi e di poter godere pienamente del nostro relazionarci con gli altri.
Ma quando si riesce a comprendere che si sta amando davvero?
Si può amare davvero quando finalmente abbiamo imparato ad amare noi stessi…
Come puoi dare se non hai? E come puoi traboccare se sei vuoto?(Osho)
e ad essere grati alla persona che siamo, con limiti, difetti, parti che ci piacciono e che non ci piacciono, ma che sappiamo accettare al di la di quello che gli altri pensano o ci riconoscono.
Accetta ciò che sei, amalo, celebralo, e proprio in quella celebrazione inizierai a vedere l’unicità degli altri, l’incomparabile bellezza di ogni essere umano.(Osho)
Nell’essere pienamente consapevoli della nostra dualità, automaticamente accettiamo anche i limiti degli altri e in questa accettazione riusciamo ad amare e a donare la nostra parte migliore al di la di quello che ci potrà essere restituito.
Impariamo ad essere noi stessi, ancorati ma nel contempo flessibili, integri nel nostro essere e nel nostro fare e in grado di donare fluendo armoniosamente nella vita e con la vita, con gratitudine.
L’amore è il volo della tua consapevolezza verso realtà più elevate, al di là del corpo e della materia., Osho
Insomma un bisogno nel bisogno…
Dare per avere qualcosa e se il riscontro non arriva ecco la sofferenza, ecco l’aspettativa disattesa, che prontamente riaprono quelle ferite così profonde, del rifiuto, dell’abbandono, dell’umiliazione del tradimento, o dell’ingiustizia che portano a loro volta il riaffiorare di ricordi altrettanto dolorosi vissuti, accantonati, ma mai profondamente osservati e lasciati.
Ferite che ci hanno fatto indossare potenti maschere per non far riconoscere le nostre debolezze, spesse corazze per non farci colpire, togliendoci cosi la possibilità di essere noi stessi e di poter godere pienamente del nostro relazionarci con gli altri.
Ma quando si riesce a comprendere che si sta amando davvero?
Si può amare davvero quando finalmente abbiamo imparato ad amare noi stessi…
Come puoi dare se non hai? E come puoi traboccare se sei vuoto?(Osho)
e ad essere grati alla persona che siamo, con limiti, difetti, parti che ci piacciono e che non ci piacciono, ma che sappiamo accettare al di la di quello che gli altri pensano o ci riconoscono.
Accetta ciò che sei, amalo, celebralo, e proprio in quella celebrazione inizierai a vedere l’unicità degli altri, l’incomparabile bellezza di ogni essere umano.(Osho)
Nell’essere pienamente consapevoli della nostra dualità, automaticamente accettiamo anche i limiti degli altri e in questa accettazione riusciamo ad amare e a donare la nostra parte migliore al di la di quello che ci potrà essere restituito.
Impariamo ad essere noi stessi, ancorati ma nel contempo flessibili, integri nel nostro essere e nel nostro fare e in grado di donare fluendo armoniosamente nella vita e con la vita, con gratitudine.
L’amore è il volo della tua consapevolezza verso realtà più elevate, al di là del corpo e della materia., Osho