Qualche volta vi sarà certamente capitato di provare fastidio, quando un vostro interlocutore continua a interrompervi, mentre cercate di portare a compimento un discorso o quando il suo sguardo risulta distratto e assente, ritenendo di non essere ascoltati.
Proviamo a pensare ad una relazione di coppia: quando uno dei due è sovrastato dai propri impegni lavorativi, non vede, non sente e non percepisce le esigenze dell’altro, anche se queste vengono manifestate.
Ciò può condurre a vere e proprie difficoltà di comunicazione, e con il tempo, anche alla rottura della coppia.
Diversamente, si pensi ad un capo, un dirigente sportivo, un leader di un’azienda, che non ascolta un subalterno: anche detta circostanza può determinare delle difficoltà nella realizzazione di un progetto o nel raggiungimento di un obiettivo (cfr. di un atleta e/o di una squadra).
Per costruire delle relazioni positive, che siano all’interno di una coppia, interpersonali, sociali, lavorative, è necessario comunicare in maniera efficace, ma soprattutto è necessario saper ascoltare!!
Ma saper ascoltare non è da solo sufficiente, occorre infatti imparare a far delle domande in maniera umile, interagire con gli altri, costruire delle relazioni fondate sul rispetto e sulla consapevolezza, perché gli altri potrebbero essere a conoscenza di cose di cui tutti noi abbiamo bisogno di apprendere, per poter svolgere al meglio una data attività e/o migliorare un rapporto di coppia o un qualunque altro legame.
Quando il dialogo non raggiunge l’effetto sperato, le cause possono essere molteplici: si rifugge il problema, la discussione degenera in scontri verbali, si vuole soltanto manifestare la propria superiorità, etc.
In tal caso, è necessario chiedersi cosa è andato storto e cosa avremmo potuto fare per ottenere risultati migliori.
In pratica, per migliorare dovremmo fare tre cose:
“La ragione per cui abbiamo due orecchie ed una sola bocca è che dobbiamo ascoltare di più, parlare di meno.”
– Zenone, filosofo greco
Dunque, per creare ottime relazioni occorre evitare di esprimere giudizi di valore su quanto il nostro interlocutore dice, osservare ed ascoltare, cercando di comprendere lo stato d’animo di costui.
Mettersi nei panni dell’altro e assumere il suo punto di vista è, infatti, un modo per aumentare l’empatia.
Verificare il più possibile di avere compreso quanto sta dicendo, sia a livello di contenuti, che di emozioni, componendo altresi’ domande aperte, che aiutino l’altro nell’esposizione, è molto importante, perché mette questi a proprio agio e fa nascere una vera e propria sintonia, che determinerà la relazione.
“Saper ascoltare l’altro ci permette di riconoscere i mille volti della realtà” - Carl Rogers
In conclusione:
la capacità di ascoltare è un potente strumento di comunicazione, che ci consente di entrare in sintonia con gli altri e migliorare molto le nostre relazioni.
Ci consente pure di mantenere la nostra mente aperta e creare empatia.
Un bravo ascoltatore ha più possibilità di successo nella vita, riesce ad esprimere un importante interesse nei riguardi degli altri e attira maggiormente il prossimo a sé.
Proviamo a pensare ad una relazione di coppia: quando uno dei due è sovrastato dai propri impegni lavorativi, non vede, non sente e non percepisce le esigenze dell’altro, anche se queste vengono manifestate.
Ciò può condurre a vere e proprie difficoltà di comunicazione, e con il tempo, anche alla rottura della coppia.
Diversamente, si pensi ad un capo, un dirigente sportivo, un leader di un’azienda, che non ascolta un subalterno: anche detta circostanza può determinare delle difficoltà nella realizzazione di un progetto o nel raggiungimento di un obiettivo (cfr. di un atleta e/o di una squadra).
Per costruire delle relazioni positive, che siano all’interno di una coppia, interpersonali, sociali, lavorative, è necessario comunicare in maniera efficace, ma soprattutto è necessario saper ascoltare!!
Ma saper ascoltare non è da solo sufficiente, occorre infatti imparare a far delle domande in maniera umile, interagire con gli altri, costruire delle relazioni fondate sul rispetto e sulla consapevolezza, perché gli altri potrebbero essere a conoscenza di cose di cui tutti noi abbiamo bisogno di apprendere, per poter svolgere al meglio una data attività e/o migliorare un rapporto di coppia o un qualunque altro legame.
Quando il dialogo non raggiunge l’effetto sperato, le cause possono essere molteplici: si rifugge il problema, la discussione degenera in scontri verbali, si vuole soltanto manifestare la propria superiorità, etc.
In tal caso, è necessario chiedersi cosa è andato storto e cosa avremmo potuto fare per ottenere risultati migliori.
In pratica, per migliorare dovremmo fare tre cose:
- Abituarci a dire di meno;
- Imparare a domandare, facendolo con umilta’;
- Diventare ottimi ascoltatori, riconoscendo gli altri.
“La ragione per cui abbiamo due orecchie ed una sola bocca è che dobbiamo ascoltare di più, parlare di meno.”
– Zenone, filosofo greco
Dunque, per creare ottime relazioni occorre evitare di esprimere giudizi di valore su quanto il nostro interlocutore dice, osservare ed ascoltare, cercando di comprendere lo stato d’animo di costui.
Mettersi nei panni dell’altro e assumere il suo punto di vista è, infatti, un modo per aumentare l’empatia.
Verificare il più possibile di avere compreso quanto sta dicendo, sia a livello di contenuti, che di emozioni, componendo altresi’ domande aperte, che aiutino l’altro nell’esposizione, è molto importante, perché mette questi a proprio agio e fa nascere una vera e propria sintonia, che determinerà la relazione.
“Saper ascoltare l’altro ci permette di riconoscere i mille volti della realtà” - Carl Rogers
In conclusione:
la capacità di ascoltare è un potente strumento di comunicazione, che ci consente di entrare in sintonia con gli altri e migliorare molto le nostre relazioni.
Ci consente pure di mantenere la nostra mente aperta e creare empatia.
Un bravo ascoltatore ha più possibilità di successo nella vita, riesce ad esprimere un importante interesse nei riguardi degli altri e attira maggiormente il prossimo a sé.