E’ cambiato lo scenario, sono finite le parole, stiamo smaltendo la sbornia di precedenti stanchezze. Non abbiamo più definizioni per descrivere questa pandemia e ancora meno noi stessi.
Superare il tempo del dilettantismo
Una cosa la stiamo capendo: la situazione che stiamo vivendo è enigmatica, sarà dura rialzarci, sarà difficile ritrovare precedenti equilibri.
Non si può più bluffare, occorre guardare a sé stessi e al nuovo mondo con flessibilità. E mi chiedo: quale nuovo mondo? Come lo inquadreremo? Con quale adattabilità lo affronteremo?
Come specialisti delle professioni di ieri, esperti del dribbling di casa nostra, abbiamo vissuto con il corpo e giocato faccia a faccia con una realtà in continuo movimento, ma nota. Oggi la regola rischia di diventare un corpo a corpo, un faccia a faccia da ring della strada: solo se fai del tuo meglio, solo se aiuti gli altri, offri valore e non bluffi, sopravvivi e vinci insieme alla tua famiglia, al tuo lavoro, alla tua comunità. Viceversa soccombi.
Fino a ieri abbiamo sorriso, oggi dobbiamo mettere a terra i nostri sogni, corteggiarli e farli danzare.
Non possiamo più stare ai blocchi di partenza, fermi ad aspettare che qualcosa o qualcuno ci soccorra, come nelle fiabe.
Occorre dialogare con l’istinto e mettere a disposizione il coraggio di provare.
Provare cosa?
Provare ad eliminare l’inerzia, le finte partenze, le paure, i blocchi.
Nessuno immagina che finita la crisi si parta a razzo, supereremo ogni ostacolo, metteremo in rete i nostri obiettivi e sogni. Ahimè, non succederà!
Succederà piuttosto qualcosa in cui siamo bravi, come ad esempio: scansare l’impossibile, evitare con sveltezza le avversità, mutare improvvisamente posizione e movimento, assumerne un altro, guardare in faccia i problemi e affrontarli. Anche quando somigliano ai fantasmi.
Dovremo ritrovare l’eleganza, le corrette informazioni, le idee e i gesti appropriati alla realtà che incontreremo. Tutte cose nuove.
Ci dovremo mettere d’accordo con noi stessi e camminare con fierezza. Orgogliosi!
E sarà proprio nei momenti di difficoltà che ritroveremo una realtà che ci rispecchia, che ci mette alla prova, che ci segue, che va dove noi andiamo, che materializza ostacoli e ponti, fino a che, corpo, velocità e idee creeranno qualcosa che rimarrà nella memoria di tutti.
Dovremo distrarci dalle false profezie e dalle nefaste previsioni. Dovremo andare oltre, aprire gli occhi e lasciare che le nostre gambe disegnino nuovi percorsi e si perdano nel labirinto di nuovi significati.
Un po’ dovremo fare pulizia dentro di noi e un po' dovremo rinnovarci.
Superare il tempo del dilettantismo
Una cosa la stiamo capendo: la situazione che stiamo vivendo è enigmatica, sarà dura rialzarci, sarà difficile ritrovare precedenti equilibri.
Non si può più bluffare, occorre guardare a sé stessi e al nuovo mondo con flessibilità. E mi chiedo: quale nuovo mondo? Come lo inquadreremo? Con quale adattabilità lo affronteremo?
Come specialisti delle professioni di ieri, esperti del dribbling di casa nostra, abbiamo vissuto con il corpo e giocato faccia a faccia con una realtà in continuo movimento, ma nota. Oggi la regola rischia di diventare un corpo a corpo, un faccia a faccia da ring della strada: solo se fai del tuo meglio, solo se aiuti gli altri, offri valore e non bluffi, sopravvivi e vinci insieme alla tua famiglia, al tuo lavoro, alla tua comunità. Viceversa soccombi.
Fino a ieri abbiamo sorriso, oggi dobbiamo mettere a terra i nostri sogni, corteggiarli e farli danzare.
Non possiamo più stare ai blocchi di partenza, fermi ad aspettare che qualcosa o qualcuno ci soccorra, come nelle fiabe.
Occorre dialogare con l’istinto e mettere a disposizione il coraggio di provare.
Provare cosa?
Provare ad eliminare l’inerzia, le finte partenze, le paure, i blocchi.
Nessuno immagina che finita la crisi si parta a razzo, supereremo ogni ostacolo, metteremo in rete i nostri obiettivi e sogni. Ahimè, non succederà!
Succederà piuttosto qualcosa in cui siamo bravi, come ad esempio: scansare l’impossibile, evitare con sveltezza le avversità, mutare improvvisamente posizione e movimento, assumerne un altro, guardare in faccia i problemi e affrontarli. Anche quando somigliano ai fantasmi.
Dovremo ritrovare l’eleganza, le corrette informazioni, le idee e i gesti appropriati alla realtà che incontreremo. Tutte cose nuove.
Ci dovremo mettere d’accordo con noi stessi e camminare con fierezza. Orgogliosi!
E sarà proprio nei momenti di difficoltà che ritroveremo una realtà che ci rispecchia, che ci mette alla prova, che ci segue, che va dove noi andiamo, che materializza ostacoli e ponti, fino a che, corpo, velocità e idee creeranno qualcosa che rimarrà nella memoria di tutti.
Dovremo distrarci dalle false profezie e dalle nefaste previsioni. Dovremo andare oltre, aprire gli occhi e lasciare che le nostre gambe disegnino nuovi percorsi e si perdano nel labirinto di nuovi significati.
Un po’ dovremo fare pulizia dentro di noi e un po' dovremo rinnovarci.