Un giorno facendo una chiacchierata come quelle che si fanno dalla parucchiera e dall’estetista, ho raccontato che sto facendo il corso di coach coanselling. L’amica con cui ho parlato si è molto interessata al mio racconto, mi ha fatto delle domande, si è incuriosita… ad un certo punto le dico che mi piacerebbe aiutare le donne, lavorando nel centro antiviolenza. L’amica, affascinata, mi suggerisce che potrei anche lavorare nei centri antiviolenza per gli uomini, dove ce n’è un gran bisogno.
Inutile dirvi che sono rimasta stupita. Sinceramente. Le ho promesso che mi sarei informata.
Mi sono informata sui dati statistici che ho trovato in internet (anche se non credo troppo agli indici) e mi hanno stupito.
Mi sono resa conto che in realtà nella nostra società ci sono tanti stereotipi e che la parte più debole, quella delle donne, si confronta con uomini che vorrebbero esprimersi di più e che rimangono nel silenzio. Magari non ci vuole tanto per trovare un equilibrio nella coppia o bilanciare situazioni di squilibrio. Di fatto, però, l’uomo non cerca aiuto.
Oggi giorno, visto che le donne si stanno emancipando, per l’uomo non è facile trovare il proprio posto a fianco di una donna.
Il fenomeno è esploso nel ‘900 e la situazione ai giorni nostri è diventata veramente complessa.
Nello specifico delle dinamiche di coppia, emerge un’aggressività femminile che si manifesta, in particolar modo, in una “violenza nascosta” che ha la finalità di mantenere o stabilire il controllo sul partner e che va letta sia come il frutto di un malfunzionamento del sistema coppia e del sistema famiglia, che come il risultato di fattori personali, situazionali e socio-culturali.
Non meno importante anche il fenomeno dello stalking nel quale le donne, rispetto agli uomini, non appaiono meno invadenti o persistenti nei comportamenti indesiderati e minacciosi alle loro vittime.
Ulteriormente, nel campo del lavoro sappiamo che si possono manifestare delle situazioni di mobbing.
Personalmente non ne ho mai sentito parlare, salvo in qualche film, e sembra qualcosa di molto lontano da noi, ma non lo escludo.
Comunque, ignorare o sottovalutare queste situazioni, comporta il rischio di sottostimare la necessità di interventi preventivi di riequilibrio. Le pari opportunità, dal mio punto di vista, possono essere raggiunte da entrambe le parti con intelligenza, riconoscimento reciproco e una migliore comunicazione.
Inutile dirvi che sono rimasta stupita. Sinceramente. Le ho promesso che mi sarei informata.
Mi sono informata sui dati statistici che ho trovato in internet (anche se non credo troppo agli indici) e mi hanno stupito.
Mi sono resa conto che in realtà nella nostra società ci sono tanti stereotipi e che la parte più debole, quella delle donne, si confronta con uomini che vorrebbero esprimersi di più e che rimangono nel silenzio. Magari non ci vuole tanto per trovare un equilibrio nella coppia o bilanciare situazioni di squilibrio. Di fatto, però, l’uomo non cerca aiuto.
Oggi giorno, visto che le donne si stanno emancipando, per l’uomo non è facile trovare il proprio posto a fianco di una donna.
Il fenomeno è esploso nel ‘900 e la situazione ai giorni nostri è diventata veramente complessa.
Nello specifico delle dinamiche di coppia, emerge un’aggressività femminile che si manifesta, in particolar modo, in una “violenza nascosta” che ha la finalità di mantenere o stabilire il controllo sul partner e che va letta sia come il frutto di un malfunzionamento del sistema coppia e del sistema famiglia, che come il risultato di fattori personali, situazionali e socio-culturali.
Non meno importante anche il fenomeno dello stalking nel quale le donne, rispetto agli uomini, non appaiono meno invadenti o persistenti nei comportamenti indesiderati e minacciosi alle loro vittime.
Ulteriormente, nel campo del lavoro sappiamo che si possono manifestare delle situazioni di mobbing.
Personalmente non ne ho mai sentito parlare, salvo in qualche film, e sembra qualcosa di molto lontano da noi, ma non lo escludo.
Comunque, ignorare o sottovalutare queste situazioni, comporta il rischio di sottostimare la necessità di interventi preventivi di riequilibrio. Le pari opportunità, dal mio punto di vista, possono essere raggiunte da entrambe le parti con intelligenza, riconoscimento reciproco e una migliore comunicazione.