Dei tre post che fino ad ora ho scritto forse questo è il più impegnativo, il più difficile ed anche il più significativo. E’ facile parlare e descrivere le mie passioni, più difficile invece è parlare dei cambiamenti interiori, di cosa accade quando ti accorgi di non stare bene e cosa scatta nella propria testa per farti dire: “così non va”.
Quando questo diabolico meccanismo si innesca non puoi più far finta di niente, non puoi ignorarlo.
Tempo fa ho dovuto prendere una importante decisione, è stato come trovarsi davanti a tre porte chiuse dove solo una mi poteva portare verso l’uscita, verso il vero cambiamento, mentre le altre due mi avrebbero trattenuto in un luogo di stasi che immagino buio, freddo, umido.
Non stavo male, non ero infelice, mi sono forse accontentata di ciò che avevo; da una parte per abitudine dall’altra per la paura del cambiamento perché decidere di cambiare comporta impegni, fatica, tempo e dedizione. Ed eccomi qua a scrivere questo post e a fare il punto della situazione.
Sono passati appena 4 mesi ma sono cambiate tantissime cose. Mi sento una persona completamente diversa, ho smesso di accontentarmi e di accettare tutto solo per il timore di sembrare scortese. Per la prima volta sto mettendo la mia felicità al primo posto e tutto ciò che mi circonda risplende di gioia e serenità. Ho scoperto che la forza del “No” non sempre crea disagio o discussioni, che pensare a cosa voglio io e non cosa vorrebbero gli altri viene accettato senza problemi.
Una persona a me cara mi disse: “Quando sei felice e positiva tutto di conseguenza va bene e accadono cose magnifiche”. E ad oggi posso solo che darle ragione.
Durante questo percorso di cambiamento e riscoperta ho dovuto anche affrontare un argomento rimandato più volte: il rapporto con la persona che ritenevo essere la mia migliore amica.
Siamo sempre state diverse ma non so come, vedevo in lei l’amica del cuore che non avevo mai avuto… l’ho idealizzata.
Forse perché avevo sempre desiderato avere una persona che mi vedesse come ‘la sua migliore amica’. Ero quasi tornata bambina, ai tempi delle letterine e cuoricini per sms.
Durante il Corso però le diverse domande nei colloqui, gli argomenti, le riflessioni sull’io e sul come volermi bene mi hanno fatto aprire gli occhi e riflettere. Mi colpì una domanda in particolare: “C’è una persona che ti ascolta veramente a cui interessa come stai? Una persona con cui poter parlare dei tuoi interessi, delle tue passioni e sensazioni?”. NO…non c’era! La risposta a quel punto venne da sè: Non era amicizia o meglio, lo era per me. Era un’amicizia a senso unico: io che ascoltavo e consolavo lei, uscivo quando voleva lei, dove voleva lei, con chi voleva lei.
Ero sempre sotto accusa, insultata e giudicata x come mi vestivo, per lo sport che praticavo, per come e con chi vivevo, per le volte che non mi facevo sentire o vedere.
Insomma, le volevo un bene immenso ma per lei non era abbastanza. Forse per gelosia, per possessione o perché le mancava qualcuno a fianco e vedeva me come amica/fidanzato/genitori, tutto!
Dopo due anni di amicizia presi coscienza e decisi di non volermi più sentire inadeguata, di chiudere questa finta amicizia. Mi manca, è inevitabile… ma la serenità che ho raggiunto colma di gran lunga il vuoto.
Da oggi voglio mettere al primo posto la mia felicità.
Quando vi dicevo che ‘gioia porta gioia’ non stavo scherzando: ho ritrovato un’amica che non sentivo da tanto ed è stato come fosse passato un giorno. Grazie allo sport inoltre ho scoperto una persona che vive come me e capisce cosa vuol dire fare sacrifici per una passione.
Entrambe per caso e inaspettate ma in modi diversi stanno riempiendo la mia vita di semplice e sana amicizia.
Sono sempre stata una persona positiva, ma oggi più che mai sento di essere nel posto giusto al momento giusto.
Vi ringrazio tutti perchè senza accorgervene non state solo cambiando la vostra vita ma anche la mia.
Il cambiamento può far paura ma citando una frase che lessi tempo fa: "Se non cambiasse mai nulla, non ci sarebbero le farfalle".
Quando questo diabolico meccanismo si innesca non puoi più far finta di niente, non puoi ignorarlo.
Tempo fa ho dovuto prendere una importante decisione, è stato come trovarsi davanti a tre porte chiuse dove solo una mi poteva portare verso l’uscita, verso il vero cambiamento, mentre le altre due mi avrebbero trattenuto in un luogo di stasi che immagino buio, freddo, umido.
Non stavo male, non ero infelice, mi sono forse accontentata di ciò che avevo; da una parte per abitudine dall’altra per la paura del cambiamento perché decidere di cambiare comporta impegni, fatica, tempo e dedizione. Ed eccomi qua a scrivere questo post e a fare il punto della situazione.
Sono passati appena 4 mesi ma sono cambiate tantissime cose. Mi sento una persona completamente diversa, ho smesso di accontentarmi e di accettare tutto solo per il timore di sembrare scortese. Per la prima volta sto mettendo la mia felicità al primo posto e tutto ciò che mi circonda risplende di gioia e serenità. Ho scoperto che la forza del “No” non sempre crea disagio o discussioni, che pensare a cosa voglio io e non cosa vorrebbero gli altri viene accettato senza problemi.
Una persona a me cara mi disse: “Quando sei felice e positiva tutto di conseguenza va bene e accadono cose magnifiche”. E ad oggi posso solo che darle ragione.
Durante questo percorso di cambiamento e riscoperta ho dovuto anche affrontare un argomento rimandato più volte: il rapporto con la persona che ritenevo essere la mia migliore amica.
Siamo sempre state diverse ma non so come, vedevo in lei l’amica del cuore che non avevo mai avuto… l’ho idealizzata.
Forse perché avevo sempre desiderato avere una persona che mi vedesse come ‘la sua migliore amica’. Ero quasi tornata bambina, ai tempi delle letterine e cuoricini per sms.
Durante il Corso però le diverse domande nei colloqui, gli argomenti, le riflessioni sull’io e sul come volermi bene mi hanno fatto aprire gli occhi e riflettere. Mi colpì una domanda in particolare: “C’è una persona che ti ascolta veramente a cui interessa come stai? Una persona con cui poter parlare dei tuoi interessi, delle tue passioni e sensazioni?”. NO…non c’era! La risposta a quel punto venne da sè: Non era amicizia o meglio, lo era per me. Era un’amicizia a senso unico: io che ascoltavo e consolavo lei, uscivo quando voleva lei, dove voleva lei, con chi voleva lei.
Ero sempre sotto accusa, insultata e giudicata x come mi vestivo, per lo sport che praticavo, per come e con chi vivevo, per le volte che non mi facevo sentire o vedere.
Insomma, le volevo un bene immenso ma per lei non era abbastanza. Forse per gelosia, per possessione o perché le mancava qualcuno a fianco e vedeva me come amica/fidanzato/genitori, tutto!
Dopo due anni di amicizia presi coscienza e decisi di non volermi più sentire inadeguata, di chiudere questa finta amicizia. Mi manca, è inevitabile… ma la serenità che ho raggiunto colma di gran lunga il vuoto.
Da oggi voglio mettere al primo posto la mia felicità.
Quando vi dicevo che ‘gioia porta gioia’ non stavo scherzando: ho ritrovato un’amica che non sentivo da tanto ed è stato come fosse passato un giorno. Grazie allo sport inoltre ho scoperto una persona che vive come me e capisce cosa vuol dire fare sacrifici per una passione.
Entrambe per caso e inaspettate ma in modi diversi stanno riempiendo la mia vita di semplice e sana amicizia.
Sono sempre stata una persona positiva, ma oggi più che mai sento di essere nel posto giusto al momento giusto.
Vi ringrazio tutti perchè senza accorgervene non state solo cambiando la vostra vita ma anche la mia.
Il cambiamento può far paura ma citando una frase che lessi tempo fa: "Se non cambiasse mai nulla, non ci sarebbero le farfalle".