Ieri sono stata al supermercato.
Nel corridoio centrale stavano sistemando pandori e panettoni.
Ma che giorno è oggi?
Il carrozzone del Natale è già partito. Ad ottobre.
Chi più, chi meno, ci saliremo tutti. E non è l’unico che prenderemo.
Non siamo più padroni del nostro tempo, delle nostre scelte, del nostro sentire.
Seguiamo modelli comportamentali prestabiliti.
Seguiamo uno stile di vita dettato da moda e pubblicità.
Ci uniformiamo. Ci omologhiamo.
Non si può far qualcosa?
Per liberarsi dai condizionamenti occorre ascoltarsi di più.
Conservare la nostra individualità, la nostra autenticità, il nostro sentire, i nostri bisogni, è fondamentale.
Se disegniamo un fiore, per esempio, tracciamo, in modo automatico più o meno, lo stesso tipo di segni.
Ma se disegniamo il nostro fiore preferito, ci mettiamo in contatto con i nostri reali desideri.
E’ il nostro fiore. E di nessun altro.
La tendenza però, è di pensare come si pensa. Vivere come si vive. Desiderare come si desidera.
Addirittura dissentire come si dissente.
E nel caso dei panettoni … pure di mangiare come si mangia. E non solo.
Con l’illusione di essere liberi e felici.
In effetti lo siamo.
Lo siamo quando disegniamo il nostro fiore preferito.
Lo siamo quando decidiamo e scegliamo. Perché no?
Di mangiarci una fetta di panettone …. magari a Ferragosto.
Sotto l’ombrellone.
Nel corridoio centrale stavano sistemando pandori e panettoni.
Ma che giorno è oggi?
Il carrozzone del Natale è già partito. Ad ottobre.
Chi più, chi meno, ci saliremo tutti. E non è l’unico che prenderemo.
Non siamo più padroni del nostro tempo, delle nostre scelte, del nostro sentire.
Seguiamo modelli comportamentali prestabiliti.
Seguiamo uno stile di vita dettato da moda e pubblicità.
Ci uniformiamo. Ci omologhiamo.
Non si può far qualcosa?
Per liberarsi dai condizionamenti occorre ascoltarsi di più.
Conservare la nostra individualità, la nostra autenticità, il nostro sentire, i nostri bisogni, è fondamentale.
Se disegniamo un fiore, per esempio, tracciamo, in modo automatico più o meno, lo stesso tipo di segni.
Ma se disegniamo il nostro fiore preferito, ci mettiamo in contatto con i nostri reali desideri.
E’ il nostro fiore. E di nessun altro.
La tendenza però, è di pensare come si pensa. Vivere come si vive. Desiderare come si desidera.
Addirittura dissentire come si dissente.
E nel caso dei panettoni … pure di mangiare come si mangia. E non solo.
Con l’illusione di essere liberi e felici.
In effetti lo siamo.
Lo siamo quando disegniamo il nostro fiore preferito.
Lo siamo quando decidiamo e scegliamo. Perché no?
Di mangiarci una fetta di panettone …. magari a Ferragosto.
Sotto l’ombrellone.