La cultura della sofferenza
In anni dove la psicologia terapeutica cerca nuove vie per descrivere la coscienza ed i suoi scopi (consapevolezza, volontà, razionalità, controllo emotivo, autostima, ‘Io forte’, etc.), altre figure professionali (Coach, Counselor, Pedagogisti, Filosofi, altri...), andando oltre le identificazioni che feriscono l’immaginazione, cercano con nuove parole e metodi di valorizzare le strutture archetipiche di comportamento e fantasia presenti nell'individuo e nella collettività.
I motivi che spingono tante persone alla ricerca di un ‘aiuto' psicologico riguardano condizioni di disagio. L’umidità delle fantasie interiori, l’esperienza mistica, erotica, depressiva, gli aspetti infantili, la teatralità dei comportamenti, i livelli di esasperazione emotiva - in breve la ‘pazzia’ si scontra con l’incapacità di prendere le dovute distanze di fronte ai problemi di ogni giorno e di trovare risposte.
La dimensione immaginale
Nell'agire quotidiano di ogni individuo, pertanto, è emersa da tempo un’esigenza profonda: uscire dal concetto di un ‘malato che cerca una cura’ e di una ‘cura che guarda alla malattia’, alle sue contraddizioni e ai suoi sintomi, per immergersi in una dimensione immaginale.
C’è una esigenza sempre più sentita di dare ai fatti mentali un nome diverso e una destinazione più originale. Immaginale appunto.
‘L’immaginale’ è il luogo dei sogni, dei momenti estatici, meditativi e simbolici. Esplorare le immagini mentali e vivere stati di rilassamento e trance, significa realizzare ‘il potere creativo del cuore’ attraverso un ‘Io che osserva e accoglie’ ogni possibile ‘al di là’ dell’esperienza.
Relazioni, scopi, risultati
I confitti li abbiamo tutti insieme alle nostre nevrosi e incongruenze, e forse non ne salteremo mai veramente fuori, ma di sicuro abbiamo bisogno di qualcuno che incoraggi la nostra fantasia e creatività a dare valore in modo pratico alle relazioni, agli scopi di ogni giorno e ai risultati che otteniamo; e dedicare attenzione ai simbolismi e a tutti quei processi che riguardano l’immaginazione, i sogni, l’eros, le emozioni, il corpo.
Forza creativa
Per tutti questi motivi, le nuove professioni hanno l’ambizione di seguire i processi per come si manifestano. Hanno lo scopo di unire la coscienza con il mondo e la natura, il corpo e le sue espressioni. Nel coaching per realizzare progetti concreti. Nel counseling per liberare, di fronte alle persone e al mondo, la propria natura dinamica e operosa.
Nuove metafore per la rigenerazione della vita personale
L’uomo, con la sua naturale ricerca di ciò che unisce, guarda alla liberazione da schemi e pregiudizi con un’attrazione speciale per i fatti umani, la coscienza e l’esperienza. Gli strumenti di tale pathos riguardano la dimensione immaginale, l’ascolto profondo, la compartecipazione, una vita appassionata, una sensibilità verso se stessi, gli altri e il mondo, un’azione amorosa nell'esprimere la propria volontà di essere e vivere.
Disimparare ciò che è dato per scontato
Per le nuove professioni lo sviluppo del pieno potenziale immaginale, significa ricercare luoghi dove la forza creativa viene presa sul serio e sperimentata in una prospettiva archetipica capace di rispondere ai problemi e far fronte ai propri bisogni.
Non più parole come cura e malattia, quindi, ma osservazione delle immagini e ascolto dei sottili processi interiori.
www.stepconsapevole.it
Master in Mental Training & Coaching
In anni dove la psicologia terapeutica cerca nuove vie per descrivere la coscienza ed i suoi scopi (consapevolezza, volontà, razionalità, controllo emotivo, autostima, ‘Io forte’, etc.), altre figure professionali (Coach, Counselor, Pedagogisti, Filosofi, altri...), andando oltre le identificazioni che feriscono l’immaginazione, cercano con nuove parole e metodi di valorizzare le strutture archetipiche di comportamento e fantasia presenti nell'individuo e nella collettività.
I motivi che spingono tante persone alla ricerca di un ‘aiuto' psicologico riguardano condizioni di disagio. L’umidità delle fantasie interiori, l’esperienza mistica, erotica, depressiva, gli aspetti infantili, la teatralità dei comportamenti, i livelli di esasperazione emotiva - in breve la ‘pazzia’ si scontra con l’incapacità di prendere le dovute distanze di fronte ai problemi di ogni giorno e di trovare risposte.
La dimensione immaginale
Nell'agire quotidiano di ogni individuo, pertanto, è emersa da tempo un’esigenza profonda: uscire dal concetto di un ‘malato che cerca una cura’ e di una ‘cura che guarda alla malattia’, alle sue contraddizioni e ai suoi sintomi, per immergersi in una dimensione immaginale.
C’è una esigenza sempre più sentita di dare ai fatti mentali un nome diverso e una destinazione più originale. Immaginale appunto.
‘L’immaginale’ è il luogo dei sogni, dei momenti estatici, meditativi e simbolici. Esplorare le immagini mentali e vivere stati di rilassamento e trance, significa realizzare ‘il potere creativo del cuore’ attraverso un ‘Io che osserva e accoglie’ ogni possibile ‘al di là’ dell’esperienza.
Relazioni, scopi, risultati
I confitti li abbiamo tutti insieme alle nostre nevrosi e incongruenze, e forse non ne salteremo mai veramente fuori, ma di sicuro abbiamo bisogno di qualcuno che incoraggi la nostra fantasia e creatività a dare valore in modo pratico alle relazioni, agli scopi di ogni giorno e ai risultati che otteniamo; e dedicare attenzione ai simbolismi e a tutti quei processi che riguardano l’immaginazione, i sogni, l’eros, le emozioni, il corpo.
Forza creativa
Per tutti questi motivi, le nuove professioni hanno l’ambizione di seguire i processi per come si manifestano. Hanno lo scopo di unire la coscienza con il mondo e la natura, il corpo e le sue espressioni. Nel coaching per realizzare progetti concreti. Nel counseling per liberare, di fronte alle persone e al mondo, la propria natura dinamica e operosa.
Nuove metafore per la rigenerazione della vita personale
L’uomo, con la sua naturale ricerca di ciò che unisce, guarda alla liberazione da schemi e pregiudizi con un’attrazione speciale per i fatti umani, la coscienza e l’esperienza. Gli strumenti di tale pathos riguardano la dimensione immaginale, l’ascolto profondo, la compartecipazione, una vita appassionata, una sensibilità verso se stessi, gli altri e il mondo, un’azione amorosa nell'esprimere la propria volontà di essere e vivere.
Disimparare ciò che è dato per scontato
Per le nuove professioni lo sviluppo del pieno potenziale immaginale, significa ricercare luoghi dove la forza creativa viene presa sul serio e sperimentata in una prospettiva archetipica capace di rispondere ai problemi e far fronte ai propri bisogni.
Non più parole come cura e malattia, quindi, ma osservazione delle immagini e ascolto dei sottili processi interiori.
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