Una giornata, pochi minuti, singoli movimenti che fanno la differenza, un corpo che si esprime nella sua massima efficienza. Dentro quel tappeto ti liberi.
Ti ringrazio lotta per farmi capire dove sbaglio. Questa volta mi hai dato un bello schiaffo, mi hai messo di fronte alla verità. Hai urlato “cambia, così non vai da nessuna parte”.
Non potevo vincere, avevo bisogno di questo strattone, dovevo dare più ascolto ad un respiro troppo corto e impaurito. La lezione che ho imparato è che una lotta, in qualsiasi disciplina o situazione, si vince nella vita di tutti i giorni, nei momenti in cui dai tutto te stesso e sei felice, quando ti guardi negli occhi e ti riconosci, la gara è solo un istante.
Se ti prendi le responsabilità delle tue vittorie e sconfitte, il momento in cui stringi la mano all’avversario diventa una formalità. Se invece ti inventi scuse, scappi dalla realtà e ti giustifichi, la lotta diventa un incubo, le azioni che non hai compiuto diventano lo specchio di una vita a metà, il respiro corto è la dimostrazione che qualcosa che non va c’è, e forse ce l’hai davanti agli occhi.
Lo schiaffo è arrivato e si è fatto sentire, il corpo, la forza che mi ha dato grandi soddisfazioni mi ha lasciato in quegli ultimi secondi.
Ma è giusto così, ora capisco che sarebbe stato meno utile vincere, più bello sul momento di sicuro, ma non per la realtà delle cose.
Allora si inizia a vincere da oggi, ogni giorno. Il passato sarà ricordato con serenità, il giorno della gara dovrà tornare ad essere una festa.
Le vittorie fanno bene, ma hanno più importanza le azioni di tutti i giorni, quelle piccole azioni che rispettano chi sei e ti portano verso ciò che vuoi davvero.
Ti ringrazio lotta per farmi capire dove sbaglio. Questa volta mi hai dato un bello schiaffo, mi hai messo di fronte alla verità. Hai urlato “cambia, così non vai da nessuna parte”.
Non potevo vincere, avevo bisogno di questo strattone, dovevo dare più ascolto ad un respiro troppo corto e impaurito. La lezione che ho imparato è che una lotta, in qualsiasi disciplina o situazione, si vince nella vita di tutti i giorni, nei momenti in cui dai tutto te stesso e sei felice, quando ti guardi negli occhi e ti riconosci, la gara è solo un istante.
Se ti prendi le responsabilità delle tue vittorie e sconfitte, il momento in cui stringi la mano all’avversario diventa una formalità. Se invece ti inventi scuse, scappi dalla realtà e ti giustifichi, la lotta diventa un incubo, le azioni che non hai compiuto diventano lo specchio di una vita a metà, il respiro corto è la dimostrazione che qualcosa che non va c’è, e forse ce l’hai davanti agli occhi.
Lo schiaffo è arrivato e si è fatto sentire, il corpo, la forza che mi ha dato grandi soddisfazioni mi ha lasciato in quegli ultimi secondi.
Ma è giusto così, ora capisco che sarebbe stato meno utile vincere, più bello sul momento di sicuro, ma non per la realtà delle cose.
Allora si inizia a vincere da oggi, ogni giorno. Il passato sarà ricordato con serenità, il giorno della gara dovrà tornare ad essere una festa.
Le vittorie fanno bene, ma hanno più importanza le azioni di tutti i giorni, quelle piccole azioni che rispettano chi sei e ti portano verso ciò che vuoi davvero.