Quante volte capita di definire degli obiettivi e poi di non raggiungerli?
Quante volte diciamo e ci diciamo “sì si adesso lo faccio” e poi di fatto continuiamo a rimandare all’infinito?
Viviamo in una realtà che spesso richiede di definire obiettivi e, oltre che di raggiungerli, anche di superarli.
Abbiamo obiettivi di lavoro, di vita personale, sportivi, economici, di salute, di crescita, di benessere, etc…
Oltre ai nostri obiettivi poi, spesso e volentieri, ci piace anche definire gli obiettivi di chi ci sta attorno come familiari, parenti, amici, conoscenti, dipendenti, collaboratori, clienti etc…
Abbiamo a volte talmente tanti obiettivi che non riusciamo a seguirli, abbiamo la sensazione di correre sempre dietro a tutto e tutti, di concludere poco e di essere sommersi dalle cose da fare.
All’opposto a volte abbiamo talmente pochi obiettivi che la vita diventa frustrante, non riusciamo a dare un senso alle cose, siamo apatici, svogliati, sentiamo che mancano gli stimoli.
Come fare quindi per fare ordine e dare una rotta in questo mare in tempesta o di calma piatta?
Il segreto è definire questi obiettivi con “obiettività”.
In inglese si sente sovente la frase “shit in, shit out” per significare che se diamo dati di input sbagliati come output avremo risultati altrettanto sbagliati.
Il nostro cervello è una macchina estremamente precisa. Gli piacciono le cose chiare e semplici. Se gli diciamo cosa fare lui lo esegue alla perfezione per non dire propriamente alla lettera.
Da qui nasce l’esigenza di definire un obiettivo in modo che possa essere un valido input per il nostro cervello e quindi per noi stessi in modo da metterci nelle migliori condizioni per iniziare il percorso per raggiungerlo.
Spesso non riusciamo a raggiungere un obiettivo perché non ci è chiaro dove vogliamo andare, cosa ottenere, perché ottenerlo, se è effettivamente importante e cosi troviamo infinite scuse per non iniziare, per rimandare, per fermarci per cambiare idea, ripensarci, procrastinare, etc….
Viviamo in una cultura del “fare”, dove il costante movimento e` percepito come indicatore per valutare l`effettivo impegno, il fare si e` sostituito sempre di piu` al pensare.
Fare senza pensare puo` diventare controproducente, pensare senza fare porta all`immobilita`.
Il segreto quindi è dedicare e sopratuttto dedicarsi del tempo per pensare.... e poi fare.
Nella pratica questo si traduce in dedicare del tempo alla formulazione dell’obiettivo.
Il tempo speso nella pianificazione non porta a risultati immediati ma e` quello che ha un valore intrinseco maggiore.
Il processo di definizione di un obiettivo permette quindi di fermarsi e ragionare sull’obiettivo stesso con consapevolezza.
Viviamo in un mondo frenetico dove tutto corre e spesso ci avvolge in questo turbinio di fatti, eventi emozioni.
Sapersi fermare e fare il punto su quello che stiamo facendo è una pratica molto utile che porta centratura, chiarezza, focus.
Avere le idee chiare ci fornisce carica, energia, vitalità.
Il fare diventa una diretta conseguenza del pensare, mente e corpo viaggiano allineati e quando c`e questo allineamento i risultati arrivano.
Come fare quindi per formulare un obiettivo in modo “ben formato”?
Spesso si utilizza l’acronimo SMART per ricordare le caratteristiche di un obiettivo ben formulato. Smart è un acronimo inglese il cui equivalente in italiano è il seguente:
S = SPECIFICO
Cosa vuoi ottenere in particolare?
Alla domanda “cosa vuoi ottenere?” la riposta è “voglio…..”. Quante volte capita di dire o sentire “non voglio stare male, non voglio questo non voglio quello…”.
Quindi effettivamente cosa vuoi?
M = MISURABILE
Come fai a capire se lo stai ottenendo o meno?
Non basta dire “voglio saltare in lungo”; serve definire quanto in lungo.
Quantificare aiuta a definire degli indicatori per fare chiarezza, capire quanto mi sto avvicinando o meno al mio obiettivo e permette quindi di seguire il progresso nel tempo.
Per migliorare devo misurare altrimenti se non so da dove parto e come sto procedendo difficilmente posso dire quanto mi sto avvicinando alla meta.
A = ATTUALIZZABILE
Quanto è realistico questo obiettivo?
Quali sono le risorse che metto in campo e quanto dipendono da me?
Si tratta di essere realisti con se stessi, valutare le proprie risorse personali, energetiche, economiche etc che servono per raggiungere l`obiettivo definito.
R = RILEVANTE
Quanto è importante raggiungere questo obiettivo?
Chiedersi quanto vale per noi stessi raggiungere l`obiettivo che vogliamo ci aitua ad allinearlo alle priorita` della nostra vita e del nostre essere esseri umani.
Ci aiuta a capire dove concentrarci e cosa tralasciare, ci ricorda sempre perche` investire energie in quella cosa piuttosto che in altre.
Questo processo fornisce consapevolezza, allineamento e la spinta propulsiva ad impegnarsi con noi stessi in quello che ci siamo posti come obiettivo.
T = TEMPORIZZATO
Entro quando lo vuoi ottenere?
Definire una schedula generale dell`obiettivo aiuta a fare chiarezza, incastrare i vari tasselli, definire i punti di valutazione dei progressi.
Investiamo molte energie nel definire e lavorare per raggiungere i nostri obiettivi che sarebbe un peccato vederli naufragare solo perche` abbandonati a se stessi.
Infine un utile suggerimento è quello di suddivide un obiettivo in diversi micro-obiettivi.
Questo permette di fare un follow up più attento e intervenire se qualcosa non va come deve andare. Inoltre e` un potentissimo booster; raggiungere una tappa fornisce gratificazione, fiducia nelle proprie capacita`, ci trasmette energia, permette di dirci “se ho raggiunto questo posso fare anche un altro piccolo passo in avanti” e si sa....ogni viaggio inizia con un primo passo e prosegue passo dopo passo dopo passo...
E tu come formuli o tuoi obiettivi?
Questo è uno dei temi che verranno trattati in modo teorico, pratico ed esperienziale al
Master in Coaching e Mental Training
http://www.stepconsapevole.it
Copyright Lorenzo Savioli anteprima editoriale riservata
Quante volte diciamo e ci diciamo “sì si adesso lo faccio” e poi di fatto continuiamo a rimandare all’infinito?
Viviamo in una realtà che spesso richiede di definire obiettivi e, oltre che di raggiungerli, anche di superarli.
Abbiamo obiettivi di lavoro, di vita personale, sportivi, economici, di salute, di crescita, di benessere, etc…
Oltre ai nostri obiettivi poi, spesso e volentieri, ci piace anche definire gli obiettivi di chi ci sta attorno come familiari, parenti, amici, conoscenti, dipendenti, collaboratori, clienti etc…
Abbiamo a volte talmente tanti obiettivi che non riusciamo a seguirli, abbiamo la sensazione di correre sempre dietro a tutto e tutti, di concludere poco e di essere sommersi dalle cose da fare.
All’opposto a volte abbiamo talmente pochi obiettivi che la vita diventa frustrante, non riusciamo a dare un senso alle cose, siamo apatici, svogliati, sentiamo che mancano gli stimoli.
Come fare quindi per fare ordine e dare una rotta in questo mare in tempesta o di calma piatta?
Il segreto è definire questi obiettivi con “obiettività”.
In inglese si sente sovente la frase “shit in, shit out” per significare che se diamo dati di input sbagliati come output avremo risultati altrettanto sbagliati.
Il nostro cervello è una macchina estremamente precisa. Gli piacciono le cose chiare e semplici. Se gli diciamo cosa fare lui lo esegue alla perfezione per non dire propriamente alla lettera.
Da qui nasce l’esigenza di definire un obiettivo in modo che possa essere un valido input per il nostro cervello e quindi per noi stessi in modo da metterci nelle migliori condizioni per iniziare il percorso per raggiungerlo.
Spesso non riusciamo a raggiungere un obiettivo perché non ci è chiaro dove vogliamo andare, cosa ottenere, perché ottenerlo, se è effettivamente importante e cosi troviamo infinite scuse per non iniziare, per rimandare, per fermarci per cambiare idea, ripensarci, procrastinare, etc….
Viviamo in una cultura del “fare”, dove il costante movimento e` percepito come indicatore per valutare l`effettivo impegno, il fare si e` sostituito sempre di piu` al pensare.
Fare senza pensare puo` diventare controproducente, pensare senza fare porta all`immobilita`.
Il segreto quindi è dedicare e sopratuttto dedicarsi del tempo per pensare.... e poi fare.
Nella pratica questo si traduce in dedicare del tempo alla formulazione dell’obiettivo.
Il tempo speso nella pianificazione non porta a risultati immediati ma e` quello che ha un valore intrinseco maggiore.
Il processo di definizione di un obiettivo permette quindi di fermarsi e ragionare sull’obiettivo stesso con consapevolezza.
Viviamo in un mondo frenetico dove tutto corre e spesso ci avvolge in questo turbinio di fatti, eventi emozioni.
Sapersi fermare e fare il punto su quello che stiamo facendo è una pratica molto utile che porta centratura, chiarezza, focus.
Avere le idee chiare ci fornisce carica, energia, vitalità.
Il fare diventa una diretta conseguenza del pensare, mente e corpo viaggiano allineati e quando c`e questo allineamento i risultati arrivano.
Come fare quindi per formulare un obiettivo in modo “ben formato”?
Spesso si utilizza l’acronimo SMART per ricordare le caratteristiche di un obiettivo ben formulato. Smart è un acronimo inglese il cui equivalente in italiano è il seguente:
S = SPECIFICO
Cosa vuoi ottenere in particolare?
Alla domanda “cosa vuoi ottenere?” la riposta è “voglio…..”. Quante volte capita di dire o sentire “non voglio stare male, non voglio questo non voglio quello…”.
Quindi effettivamente cosa vuoi?
M = MISURABILE
Come fai a capire se lo stai ottenendo o meno?
Non basta dire “voglio saltare in lungo”; serve definire quanto in lungo.
Quantificare aiuta a definire degli indicatori per fare chiarezza, capire quanto mi sto avvicinando o meno al mio obiettivo e permette quindi di seguire il progresso nel tempo.
Per migliorare devo misurare altrimenti se non so da dove parto e come sto procedendo difficilmente posso dire quanto mi sto avvicinando alla meta.
A = ATTUALIZZABILE
Quanto è realistico questo obiettivo?
Quali sono le risorse che metto in campo e quanto dipendono da me?
Si tratta di essere realisti con se stessi, valutare le proprie risorse personali, energetiche, economiche etc che servono per raggiungere l`obiettivo definito.
R = RILEVANTE
Quanto è importante raggiungere questo obiettivo?
Chiedersi quanto vale per noi stessi raggiungere l`obiettivo che vogliamo ci aitua ad allinearlo alle priorita` della nostra vita e del nostre essere esseri umani.
Ci aiuta a capire dove concentrarci e cosa tralasciare, ci ricorda sempre perche` investire energie in quella cosa piuttosto che in altre.
Questo processo fornisce consapevolezza, allineamento e la spinta propulsiva ad impegnarsi con noi stessi in quello che ci siamo posti come obiettivo.
T = TEMPORIZZATO
Entro quando lo vuoi ottenere?
Definire una schedula generale dell`obiettivo aiuta a fare chiarezza, incastrare i vari tasselli, definire i punti di valutazione dei progressi.
Investiamo molte energie nel definire e lavorare per raggiungere i nostri obiettivi che sarebbe un peccato vederli naufragare solo perche` abbandonati a se stessi.
Infine un utile suggerimento è quello di suddivide un obiettivo in diversi micro-obiettivi.
Questo permette di fare un follow up più attento e intervenire se qualcosa non va come deve andare. Inoltre e` un potentissimo booster; raggiungere una tappa fornisce gratificazione, fiducia nelle proprie capacita`, ci trasmette energia, permette di dirci “se ho raggiunto questo posso fare anche un altro piccolo passo in avanti” e si sa....ogni viaggio inizia con un primo passo e prosegue passo dopo passo dopo passo...
E tu come formuli o tuoi obiettivi?
Questo è uno dei temi che verranno trattati in modo teorico, pratico ed esperienziale al
Master in Coaching e Mental Training
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Copyright Lorenzo Savioli anteprima editoriale riservata