Ogni giorno in modo superficiale conosciamo e incontriamo persone, a volte ci presentano le stesse più volte e non ci ricordiamo di averle conosciute, incontriamo diversi tipi di animali e non ce ne ricordiamo,
tranne se non si tratta di un gatto che attraversa la strada e si cerca di capire se è tutto nero oppure ha anche del pelo bianco.
Ci creiamo delle simpatie ed antipatie, diciamo cose sapendo di non essere d’accordo con quello che stiamo dicendo, ci troviamo costantemente a far parte di acquari di pesci o branchi di animali della stessa razza e senza accorgercene ci stiamo creando quello che ci circonda, non ci accorgiamo ……Perché?
Eppure ci sono momenti in cui tutto è diverso, ci accorgiamo di molte cose, addirittura lo facciamo presente a chi è vicino o lo raccontiamo, abbiamo visto quello che gli altri non hanno visto, ci siamo accorti …..Perché?
In realtà le cose che ci circondano, le persone, gli animali, la natura, il mare, le montagne, sono sempre lì con noi, banalmente siamo noi a non essere con loro, ad isolarci, a non guardare, a creare una finta realtà nel miglior modo che ci conviene, siamo noi a non vivere il famigerato Qui ed Ora, che ci permette anche di vedere le cose da più punti di vista.
Qualche giorno fa una persona mi disse che la spiaggia era piena di gente, era bella, piena di colori, di bambini che giocavano e di anziani che giocavano come i bambini solo con giochi diversi, mi è sembrato di colpo di non aver mai visto una spiaggia.
Un musicista mi ha raccontato che alcuni eseguono gli spartiti andando semplicemente dietro le palline nere e bianche a volte anche per paura di vedere le cose in un altro modo, altri invece escono fuori dagli schemi e vanno oltre i pallini bianchi e neri per il piacere di sentire le cose in modo diverso.
Eppure quello che ci è accaduto ci ha fatto crescere, ci ha reso più consapevoli, ci permette di accogliere il mondo con più calma o più leggerezza senza superficialità, non dando nulla per scontato, siamo finalmente Qui ed Ora, come quando a scuola chiamavano l’appello per le presenze e di colpo eravamo consapevoli della giornata che ci aspettava, di quello che potevamo o avremmo potuto fare.
tranne se non si tratta di un gatto che attraversa la strada e si cerca di capire se è tutto nero oppure ha anche del pelo bianco.
Ci creiamo delle simpatie ed antipatie, diciamo cose sapendo di non essere d’accordo con quello che stiamo dicendo, ci troviamo costantemente a far parte di acquari di pesci o branchi di animali della stessa razza e senza accorgercene ci stiamo creando quello che ci circonda, non ci accorgiamo ……Perché?
Eppure ci sono momenti in cui tutto è diverso, ci accorgiamo di molte cose, addirittura lo facciamo presente a chi è vicino o lo raccontiamo, abbiamo visto quello che gli altri non hanno visto, ci siamo accorti …..Perché?
In realtà le cose che ci circondano, le persone, gli animali, la natura, il mare, le montagne, sono sempre lì con noi, banalmente siamo noi a non essere con loro, ad isolarci, a non guardare, a creare una finta realtà nel miglior modo che ci conviene, siamo noi a non vivere il famigerato Qui ed Ora, che ci permette anche di vedere le cose da più punti di vista.
Qualche giorno fa una persona mi disse che la spiaggia era piena di gente, era bella, piena di colori, di bambini che giocavano e di anziani che giocavano come i bambini solo con giochi diversi, mi è sembrato di colpo di non aver mai visto una spiaggia.
Un musicista mi ha raccontato che alcuni eseguono gli spartiti andando semplicemente dietro le palline nere e bianche a volte anche per paura di vedere le cose in un altro modo, altri invece escono fuori dagli schemi e vanno oltre i pallini bianchi e neri per il piacere di sentire le cose in modo diverso.
Eppure quello che ci è accaduto ci ha fatto crescere, ci ha reso più consapevoli, ci permette di accogliere il mondo con più calma o più leggerezza senza superficialità, non dando nulla per scontato, siamo finalmente Qui ed Ora, come quando a scuola chiamavano l’appello per le presenze e di colpo eravamo consapevoli della giornata che ci aspettava, di quello che potevamo o avremmo potuto fare.