E’incredibile scoprire come la propria personalità sia caratterizzata dal narcisismo.
La costante insoddisfazione di se stessi nonostante la sensazione di avere tutto ciò che si desidera, può portare per un’intera vita a muoversi in continuazione verso l’esterno per trovare quel qualcosa o quel qualcuno (l’oggetto ideale) che possa colmare il senso di mancanza… è una ricerca continua e insoddisfacente che finisce solo quando si comincia a udire il grido del bambino interiore che ha bisogno di essere preso per mano, amato e portato alla luce…
Solo l’Amore per quel bambino farà il grande miracolo della realizzazione del Sé.
Si riesce a comprendere tutto ciò solo dopo essersi sperimentati nei vari rapporti interpersonali diventando osservatori attenti di sé stessi, delle dinamiche che inconsciamente si mettono in atto e di come queste dinamiche si muovono nei rapporti stessi. Il diventarne consapevoli è la grande conquista nel percorso di ricerca personale indipendentemente dall’età o dal momento in cui questo si realizza.
E’ proprio dalla consapevolezza che può partire la terapia per la modifica strutturale della personalità.
Il Narcisismo è stato argomento di molti studi a partire da Freud che ipotizzò un narcisismo primario (io) che si sviluppa poi in amore per l’oggetto(narcisismo secondario) a Lowen medico psicoanalista formatosi alla scuola di W. Reich che ritiene invece che ogni forma di narcisismo sia secondaria ad una difficoltà relazionale nel rapporto tra genitore e figlio. Lowen è convinto che sia il narcisismo dei genitori ad essere proiettato sul figlio. Sembra comunque sia stato Kohut con la “Psicologia del Sé” in contrasto con la corrente psicoanalitica tradizionale nota come “Psicologia dell’Io” a porre al centro della teorizzazione il concetto di Self (il Sé contrapposto a quello di Io, più impersonale ed astratto) riproponendo l’importanza di fattori quali “l’empatia.” Infatti secondo kohut la genesi dei disturbi narcisistici va ricercata in un atteggiamento “poco empatico” da parte dei genitori che ha provocato l’arresto dello sviluppo a un “Sé grandioso arcaico” riattivabile solo attraverso il transfert “speculare” e transfert “idealizzante”. Nel primo si esprime il bisogno di essere ammirato e “rispecchiato” mentre nel secondo si esprime il bisogno complementare di idealizzare e ammirare l’altro.